mondo granata

Porno Evo

Porno Evo - immagine 1
di Marco Peroni
Redazione Toro News

Se il nuovo padrone di casa non mi avesse consegnato un angolo di Beirut (che ho dovuto rimettere a posto da cima a fondo prima di poterci entrare), e se subito dopo non fossi andato in vacanza, sicuramente avrei ricominciato a scrivere prima… Ma tant’è, non potevo né andare a vivere in albergo né continuare a correre all’infinito, e dunque eccomi qui con qualche settimana di ritardo.Vorrei tornare alle vecchie abitudini, scrivervi sottovoce e con un po’ di sonno negli occhi, di qualche libro o disco in cui si possa ritrovare per incanto un po’ del nostro spirito granata, anche se non parlano del Toro. Parole e note che mi piacerebbe servissero ad alimentare il nostro Filadelfia interiore, quanto mai sacro in tempi assolutamente trash e in cui peraltro sul Filadelfia vero si abbatte ogni giorno ogni sorta di intemperie istituzionale.A proposito di sacro e di trash, vorrei condividere con voi questo parallelo. Qualche settimana fa ho guardato la televisione tutta la sera, cosa che mi capita di solito quando sono troppo stanco, e mi sono guardato interamente un “documentario” sulla liposuzione di Brigitte Nielsen. Nota positiva: sono ancora abbastanza vergine da rabbrividire, e infatti sono rabbrividito. Anche se poi ho riso per tutto il tempo, come si fa a certi funerali, un po’ perché ti scopri ancora vivo e un po’ per dare almeno una sberla al destino mentre si porta via una fetta di te. Comunque, la storia è che la vecchia Brigitte, ex gnocca senza talento che ha campato nello spettacolo senza lasciarvi traccia, non si rassegna a invecchiare e vende le sue operazioni alla televisione. Così me la guardo, studio e  cerco di capire come e dove si possano costruire le barricate. Intanto, negli stessi giorni, il Comune studiava come abbattere i pennoni del Filadelfia: se, come cantava Guccini “nei miti dell’estate Dio è morto”, figuratevi come può stare il nostro Tempio mentre in prima serata passa la liposuzione di questa qui. Programma visto soprattutto dai giovani: strana, l’attenzione di questi tempi per ogni embrione se poi di milioni di adolescenti sembra non fottergliene niente a nessuno.Comunque, non tutto è perso: dal letame nascono i fiori, alcuni cuori battono in fondo alle più inespugnabili stanze e vengono fuori a volte cose bellissime. Una è un disco, si intitola J’amis (gli amici, non quelli della De Filippi) e me lo sono messo su immediatamente dopo per dare senso alla mia poltronae non solo.L’ha fatto uno splendido quarantenne che ho avuto la fortuna di incontrare qualche anno fa, Claudio Bovo: programmatore di Ivrea che passa per la città inanellando posture spontaneamente cinematografiche, con padronanza di voce che ti colpisce anche senza bisogno di palco e riflettori (come una volta che in vineria lo sentivo mandare il suo brindisi “alla fine dell’impero”).Claudio Bovo è un “cantante confidenziale”, crooner di provincia che si diverte a muovere le canzoni con voce di volta in volta selvaggia o ammaestrata: nel suo ultimo lavoro interpreta alcuni poeti piemontesi (Sergio Bellino, Enrico Gullino, Giovanni Morello, Luciano Origlia, Dario Pasero) grazie al prezioso lavoro nell’officina musicale di Maurizio Verna. Non ingannatevi: non è un disco nato per soddisfare nostalgie localiste, e il risultato di questo incontro fra legno, corde e dialetto è fatto di sonorità e inquietudini contemporanee… Insomma, dato che ho scoperto che qualcuno si fida di me, vorrei consigliarglielo a occhi chiusi. Vi saluto con la mia canzone preferita, Cand ch’i sia vej, un’accettazione virile del tempo, con le radici ben piantate nella cultura popolare e oltre che nel proprio giardino, l’esatto opposto, per qualità e valori, dal trash di cui sopra.E poco importa se per un sacco di gente questi dischi autoprodotti e difficili da trovare sono roba di serie B… Se la fede non retrocede figuriamoci la poesia.Cand che ‘d me tempI dovrai struséJ’ùltime frange,Sensa pi seugn da sugnéSi progét da sarzi…Antlora si ch’i sarai vej,E lum desmortelo puraE me brojassSarelo…(Quando del mio tempoDovrò trascinareLe ultime frangeSenza più sogni da sognareNé progetti da rammendareAllora si che sarò vecchio,Il mio lume spegnetelo pureE il mio brogliaccio chiudetelo).Un abbraccio a tutti, Marco P.S. Il crooner, di cui vi ho raccontato soltanto qualcosa, ha un sito molto simpatico.