mondo granata

Prendetelo…

Redazione Toro News
di Marco Peroni

Domenica scorsa avevo davanti a me un signore su cui mi sono ripromesso di scrivere qualcosa, colpito dal suo modo singolare di occupare un posto della curva Maratona (posto in cui, da tempo immemore, si viene a sostenere la squadra). Avevo i suoi lamenti nelle orecchie e non ho potuto evitare di farci caso.

Già dalla sostituzione di Corini ha cominciato a prodursi in una serie impressionante di improperi alla squadra e al mister, quando ancora stavamo conducendo il match e mettendo in fila una discreta serie di occasioni da rete. La sua angoscia mi ha dapprima incuriosito, poi interessato (come si fa davanti a una puntata di Quark, dedicata a chissà quale strano animale), poi inquietato e infine fatto incazzare (vi starete dicendo: ce ne hai messo di tempo, eh?). Certo, ci sono i tifosi che si lagnano, ci mancherebbe, ma ci sono addirittura quelli che ti fanno chiedere: oddio, ma se adesso il Toro segnasse, cosa succederebbe? Riuscirebbe ad esultare? Questa strana razza di fratello a cui vorrei dare una mano, sarà attrezzato psicologicamente ad esplodere di gioia, alzare i pugni al cielo, abbracciare il suo vicino? Perché non ne sei così sicuro, ti viene il dubbio che la 'debacle'della squadra sia funzionale a qualche sua magagna interiore.

Una mia amica psicologa mi ha spiegato che a volte, con le persone che danno troppo fuori di testa, l'unica maniera di calmarle è andare più fuori di testa di loro. Non ricordo il nome di questa particolare tecnica, ma vi assicuro che esiste ed ha fondamento scientifico. In pratica, il paziente inizia a dar di matto, a gridare ingiurie, ad agitarsi, a minacciare, a mollare ogni ormeggio inseguendo le sue ossessioni in modo sempre più aggressivo... E allora il medico, lo psicologo, il tutore cosa fa? Inizia ad imitarlo, a dare in escandescenza, a rovesciare sedie, in pratica scendendo sul suo terreno e superandolo, doppiandolo, stracciandolo: fino a costringerlo a calarsi nel ruolo di equilibratore, farlo proprio e così iniziare a guarire. Ecco, seguendo questa tecnica vorrei rendermi utile a questo signore, nella speranza di ritrovarlo sabato sera un pò più calmo, sedato, sereno, propositivo, in grado di tifare e, in sostanza, di essere utile alla causa granata.

Sono andato a cercare l'opera più corrosiva, pessimista, piena di sublime rassegnazione, veleno, culto della distruzione: si tratta dei magnifici 'Sillogismi dell'amarezza', uno dei libri di Emile Cioran, pensatore rumeno che ha vissuto per lo più a Parigi (è mancato a 84 anni nel 1995) e donato al mondo una delle più belle prose francesi di sempre. L'opera di Cioran non è facilmente classificabile: sosteneva che i filosofi che avevano creato un sistema organizzato di pensiero avevano fatto un buco nell'acqua, perché la vita, la realta, non è organizzata né ha senso. E si è messo a descriverla, perciò, mediante aforismi, piccole frasi spesso e volentieri in contraddizione fra loro. Sentiva la Vita come un inconveniente Dio come un fallito e un seccatore, l'Amore come uno scambio tra due salive e qualsiasi Sogno come illusione. Ha vissuto senza lavorare e soprattutto senza dormire: la sua proverbiale insonnia l'aveva condannato a un confronto smisurato con se stesso e ai suoi scritti come unica valvola di sfogo, strategia di sopravvivenza. Ha riversato tanto di quel veleno sulla carta, per liberarsene, che ha finito con l'essere di sollievo a un sacco di gente. C'è un'ironia così tagliente nelle sue pagine che finisce con il farti del bene...Mi auguro possa servire al mio occasionale vicino di curva per sabato sera: magari legge un pò delle frasi che metto qui di seguito, si sfoga, si placa e, invece di gufare, tifa. 'Lo spermatozoo è il bandito allo stato puro...'Obiezione contro la scienza. Questo mondo non merita di essere conosciut'...'Il pallore ci mostra fino a che punto il corpo può capire l'anima'...'Vago attraverso i giorni come una puttana in un modo senza marciapiedi'...'Nelle prove cruciali, la sigaretta è un aiuto più efficace dei Vangeli'....'La Creazione fu il primo atto di sabotaggio'...'Uno scetticismo che non contribuisca a rovinare la nostra salute è soltanto un esercizio spirituale'....OK, dovrebbe bastare. Adesso vi saluto, e vi abbraccio. Marco

(dai che ce la facciamo.. dai che ce la facciamo...)