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Preserviamo la fierezza

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"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli...
Redazione Toro News

"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina; sarà pertanto possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e post incivili in generale, naturalmente.

 

Dov’è finita la libertà intellettuale che ha sempre contraddistinto tutti noi tifosi granata? Come è possibile che tanti fra noi non riescano a riconoscere il male che ci sta corrodendo? In quale parte della coscienza di molti si è persa la capacità di capire che non bastano due o tre acquisti di scarti di mediocri squadre di serie A per rigenerare i ruderi di quella che è stata una delle società più compatte d’Europa, dalla dirigenza ai tifosi ai tecnici ai giocatori?

Come possiamo smettere di contestare un Presidente che ha sempre cercato di dividerci e, con la falsa proposta di pace dei giorni scorsi, ripete questo tentativo di dividerci?

Io chiedo ai tanti che hanno rivolto fischi ai tanti che hanno contestato, se veramente si accontentano di vedere giocare una squadra così mediocre, figlia di una mancata programmazione volutamente perseguita dall’attuale presidente. Ricordo a tutti che il Toro fino 15 anni fa i propri campioni se li costruiva in casa, la propria casa il Filadelfia, gli ultimi tra questi fanno ancora la felicità di molte società in serie A. Ma sono gli ultimi. Una volta venduto Ogbonna, a giugno sarà finita e dovremo andare ad elemosinare in eterno i prestiti di un Budel qualsiasi (niente di personale) che non trova spazio in un Brescia scarso. Molto meglio smettere di frequentare gli spalti di uno stadio che ha visto ben altra dignità ed orgoglio, espressi in campo e sulle tribune, la domenica e negli altri giorni della settimana.

Voi fischiate chi vuole ricostruire il Filadelfia, voi fischiate chi non si accontenta di galleggiare a metà classifica in serie B, voi fischiate chi non sopporta una presidenza che sbandiera come grandi acquisti poche mezze calzette in prestito, voi fischiate chi vorrebbe vedere i nostri giocatori mordere l’erba su ogni contrasto. Bene siete liberi di fischiare ovviamente ma se non ve ne siete accorti ve lo dico io, avete perso lo spirito critico e l’onestà intellettuale che ha sempre accomunato tutti i tifosi granata. Adesso siamo tifosi mediocri, come molti altri.

Non è mediocre, invece, quel bambino – circa 7/8 anni - che domenica scorsa verso le 12,00 passeggiava con papà, mamma e fratello più grande, in un corso della periferia torinese, con una sciarpa del Toro al collo. Per preservare la fierezza di quella testolina sbucante dal drappo granata, dopo una delle tante sconfitte con un sassuolo qualsiasi, credo sia infinitamente meglio l’orgoglio di coloro che contestano e non accettano questa situazione, piuttosto che l’assuefazione degli anonimi fischiatori a questa “cosa” che di certo non è il Toro di tutti noi.

 

Beatrice Pecchenino