Profondo rosso” è uno dei migliori thriller della storia del cinema. Unisce il talento visivo di Dario Argento (che come capacità di costruire le immagini è il miglior regista italiano, a pari merito con Fellini) alla storia surreale e incalzante scritta da Bernardino Zapponi, sceneggiatore di Fellini (non a caso!) nonché grande collezionista e autore di fumetti. Improvvisamente, nella mente malata dell’assassino si riaccende lo stimolo che tanti anni prima lo aveva spinto a uccidere la prima volta. Un musicista assiste al primo dei nuovi delitti ed è certo di aver notato qualcosa di importante. Solo alla fine scoprirà che cosa era quel dettaglio. Il film è ambientato a Roma ma è tutto girato nella Torino Liberty con Argento che addirittura si inventa il bar della sequenza iniziale facendolo uguale a quello di Nighthawk, un famoso quadro di Hopper.Anche in certi periodi della mia vita di tifoso granata penso che ci sia un lontano sortilegio che ci è stato fatto sessant’anni fa e che continua periodicamente a perseguitarci. Confesso che nelle ultime settimane erro tranquillo: una buona campagna acquisti, un clima migliore riferito un po’ da tutti, una tabella di rimonta che mi ero fatto da solo. E poi, non neghiamolo, a rendermi più sereno c’erano anche i risultati della gobba, vero miele che mi distillavo con piacere ogni domenica. Ma tutto come sempre è andato in fumo. Abbiamo comprato le ali e non le facciamo giocare (e questo è colpa di Lerda, mi dispiace molto perché è un cuore granata ma oggi la penso così). I giocatori in campo sono molli e sbagliano troppi passaggi, e questo è colpa loro senza alcun dubbio. Resta il fatto che allo stadio mi ha preso lo scoramento. E ho cercato di capire se c’era un particolare importante che mi sfuggiva, proprio come nel film. Forse lo scoprirò, una volta o l’altra. E la mia vendetta sarà tremenda.
columnist