mondo granata

Provaci ancora, Sam!

Redazione Toro News
di Mauro Saglietti

Samuele ha 16 anni, quasi 17, ma per tutti è Sam.Sono pochi quelli che non lo prendono in giro.Sam è un disastro conclamato. Prendete tutti i difetti che vi vengono in mente, tipici della giovane età, e inseriteli in un corpo brufoloso e occhialuto.Avrete il perfetto ritratto del protagonista della nostra storia.Sam è timido, di una timidezza quasi insostenibile, alle volte non parla neanche con se stesso per paura di sentire il suono della propria voce.E’ il minore di due fratelli. Il maggiore non fa che guardarlo con disprezzo dalla sera alla mattina scuotendo la testa. Il padre, eterno hippy, stremato dal rapporto con la moglie ansiosa e possessiva, se ne è andato a vivere con una giovinetta in un’altra regione.La madre è il vero problema di Sam. Lui ne è terrorizzato. Possessiva e ambiziosa all’inverosimile, tenta di programmargli la vita, cosa che non le è riuscita col marito e col figlio maggiore.Lui dovrà diventare avvocato, lui non dovrà avere ragazze che lo distraggano dallo studio, lui…Per quanto riguarda le ragazze, non c’è problema. Sam non ha quasi mai parlato con loro, se non per elargire i suoi appunti a quelle che gli fanno gli occhi dolci, mentre sprofonda nel rossore. Sam è uno dei primi della classe, tutti lo odiano e lo prendono in giro per questo.I suoi video su You Tube oramai non si contano, compreso quello nel quale è stato legato alla fermata del tram.Sam non sarebbe neanche così brutto, ma si veste con maglioncini col gatto Isidoro, con colletti appuntiti stile anni ’70 fuori dai maglioni, capelli separati da una riga vecchio stampo e lenti spesse due centimetri, bloccate come macigni all’interno di una grande e pesante montatura.Sam non usa il telefonino, gliene hanno già fregati tre e del resto lui non saprebbe chi chiamare.Sam fa collezione di farfalle, è fuori dal tempo. Come minimo dovrebbe essere nato venti anni prima. Prima di scappare via, il padre ha fatto in tempo a lasciargli la sua collezione di vinili e videocassette, che la madre odia, ritenendole una perdita di tempo. Ai suoi coetanei piacciono Amy Winehouse, Fabri Fibra, i cantanti di “Amici”, Duffy, Leona Lewis, i Negramaro, Ligabue e Vasco.Lui adora i Led Zeppelin, i Genesis, i King Crimson e Billy Joel, roba che quando lo dice tutti ridono e, oltre a non sapere chi diamine siano, gli danno pure del vecchio.Gli piacciono i vecchi film, adora la scena di “Casablanca” nella quale Bogart lascia partire Ingrid Bergman e Paul Henreid da soli, invece di prendere posto anche lui sull’aereo, la scena della “testa del cavallo” nel “Padrino” e quella del poliziotto buono e del poliziotto cattivo in “L.A. Confidential”.I suoi compagni di classe al massimo arrivano ai fratelli Vanzina, a Neri Parenti oppure a “Eccezzziunale veramente” parte seconda. O al limite parlano della scena di “Natale in crociera” dove si vede il sedere della Yespica.Pregi di Sam? Uno solo, grande, grandissimo.E’ del Toro.Quando va in Maratona però, se ne sta da solo al terzo anello. Suo fratello non lo vuole, si vergogna di lui.Sam è riuscito ad avere l’abbonamento grazie ad Ursus uno dei capi tifosi della Curva, amico proprio di suo fratello. Ursus è un ragazzone di 24 anni, con i capelli a punta e tatuaggi un po’ ovunque.Ha la fama di duro, poco socievole e per nulla incline ad avere rompiscatole attorno.I pochi che hanno avuto la sfortuna di litigarci assieme, non sono riusciti a vantarsene.Per qualche strano motivo Ursus sembra essere l’unico della Curva ad avere qualche simpatia per Sam. Simpatia, oddio.Lo chiama “Piattola” e passa il tempo a sfotterlo, quando lo incrocia, ma almeno non lo disprezza come molti altri. Un giorno però allo stadio capita una cosa inaspettata.Siamo al decimo minuto del primo tempo di un Torino-Reggina.Sam si sporge e guarda sotto, verso la balconata del secondo anello.E si innamora.

 

Lei è una giovane ragazza della balconata, ma non quella centrale, quella un po’ più esterna. E’ piccolina ma mette in mostra con abilità quello che ha, come sanno fare le ragazze della sua età, lo sguardo malizioso, le mandibole perennemente masticanti un chewing-gum che forse c’è forse non c’è. Ha occhi chiari, una frangetta biondo rame che le rende lo sguardo ingenuo e occhiali sollevati sopra il capo. Indossa una maglietta corta e jeans a vita bassa. Immaginate il resto.E’ seduta in balconata compagnia di altre ragazze, non troppo distante dal gruppo di Ursus. Sam ne è folgorato. Rimane a bocca aperta appoggiato alla balconata del terzo anello. Si accorge di averla già vista da qualche parte.A scuola. Frequenta una terza del suo piano nel suo stesso istituto.Da quel momento la sua via cambia.

 

Sam trascorre giorni interi steso sul letto, fantasticando sul soffitto a proposito della ragazza, per quanto la madre carabiniera glielo conceda nei suoi continui richiami allo studio.Con uno stratagemma riesce a venire a sapere che il nome della ragazza è Ilsa.Strano nome, magari parte della parentela è straniera. Ma fosse solo quello, purtroppo. Sam scopre che è la ragazza di Ursus.

 

Un giorno, dopo tanti trascorsi a fantasticare e a tormentarsi, Sam torna a casa da scuola, si chiude in camera come da abitudine ma, proprio mentre si sta gettando sul letto, segno abituale di disperazione, nota che in un angolo della stanza c’è un signore che lo sta attendendo.Indossa un impermeabile chiaro col bavero alzato, ha un cappello calato quasi sugli occhi e una sigaretta tra le labbra.E’ Humphrey Bogart.SAM – Ma…! Ma… tu sei Bo… Bo… Bo… Bo… Bo…Tonfo di Sam che atterra sul letto.BOGART – “Bo” un accidenti. Sei peggio di un disco rotto. Ora vedi di alzarti di lì e darti una mossa, abbiamo un mucchio di cose da fare.Sam si mette a sedere sul letto e scuote la testa.SAM - Lo sapevo che sarebbe successo prima o poi… No, questo non è giusto…BOGART – In che senso non è giusto? Non sprecare fiato a vanvera.SAM – Questo è già successo in “Provaci ancora Sam”, il film con Woody Allen. Quello dove lui ha problemi con le donne, poi arrivi tu e… No, questo è già successo, non può capitare anche a me!BOGART – Piantala di frignare. Chi ti aspettavi? Charlize Theron che venisse a rivelarti i piaceri della vita? Sono arrivato io. Fattene una ragione. Poteva andarti peggio, poteva arrivare Charles Bronson incazzato. E poi Woody Allen era un gran figo rispetto a te. Guardati, vuoi passare la tua vita a lamentarti? E’ora che tu ti dia una svegliata, ragazzo, Mentre sei qui la tua ragazzina se la spassa con Ursus…SAM – Ma Ursus è mio amico…BOGART – Sì, un amico che ti sfotte e ti chiama “Piattola”. Ma di cosa sei fatto, ragazzo? Di pasta frolla?MADRE ANSIOSA DIETRO LA PORTA – Samuele? Tutto bene? Con chi parli? Sei di nuovo al telefono? Guarda che devi studiare Italiano...BOGART – Chi è ‘sta qui? E’ tua madre? Perché non la chiudi nello sgabuzzino e prendi possesso della casa?SAM – Sì, mammina! Adesso studio!Bogart prende la sigaretta tra le dita, espelle una boccata di fumo e guarda Sam attraverso le fessure degli occhi.BOGART – Che compito disperato mi tocca.

 

Domenica, stadio, Curva MaratonaSAM – Ma davvero sei del Toro? Non credevo che…BOGART – Pensa, prima di far prendere aria a vanvera ai polmoni, ragazzo, non sono in giornata. Certo che sono del Toro. Lo sono sempre stato. Secondo te per chi potevo tenere? Per l’Ancona? Per l’Inter? Pensavi che uno come me potesse essere un gobbo? TIFOSO IN BALCONATA - Ohu, urlate bastardi! Che cavolo siete venuti a fare?BOGART – Scendi giù, dagli una spinta e butta giù dalla balconata questo…SAM – Ma… ma… ma… ma è Margaro! E’ un mito della Curva, un Eroe!BOGART – Ah… ehm… cavoli, lo conosco di fama. Sarebbe un osso duro anche per me. No, direi che non è una buona idea. Devi continuare a vivere ancora un po’.SAM – Vedi Ilsa? E’ quella là sulla balconata.Ursus gli fa un cenno con la mano in segno di saluto.URSUS – Con chi parli, Piattola? Parli da solo? Ripassi le lezioni?Tutti ridonoBOGART – Devi ricordarti che sei l’unico che mi vede. A proposito, perché non scendi e spacchi l’asta di una bandiera sulla testa di quel pagliaccio?Sam nasconde la bocca dietro la sciarpa per poter parlare liberamente.SAM – Non posso. Quello è Ursus, l’unico che mi tollera da queste parti. Se poi viene a sapere che sono innamorato della sua ragazza, mi divide in quattro e mi mette lui sull’asta della bandiera. Ehi, dai, tira su la sciarpa che facciamo un po’ di coreografia…BOGART – Non ho una sciarpa e tra un po’ faccio la coreografia a cazzotti. Bella comunque la pupattola… Sii duro. Lanciale delle occhiate. Si freddo e intenso al tempo stesso. Non così, non con la lingua di fuori!SAM – Dio quanto è bella! Mi viene l’ansia, ho bisogno di prendere un’aspirina…BOGART – Falle capire che per te lei è tutto ma vale meno di niente…Ilsa si volta. Posa lo sguardo su Sam.SAM (avvampando fino alla tonalità cremisi) – Oddio un capogiro… BOGART – Ehi! Stai in piedi! Dove vai?Sam barcolla, inciampa nel seggiolino. Ruzzola, va a gambe all’aria, finisce sulla fila davanti, a ridosso della balconata.La gente si incazza, qualcuno ride.URSUS: Ehi, Piattola, che hai visto? Stavi cercando di prendere una farfalla per la tua collezione?Tutti ridono stavolta.Ilsa sghignazza masticando il chewing gum, guardando Ursus con ammirazione e Sam con divertito disprezzo.BOGART – Sei peggio di Carla Fracci.SAM – Ehm… ecco io…BOGART – Taci, tutti ti guardano e ridono, non peggiorare la tua situazione. Piuttosto, chi è quel giocatore in mezzo al campo che sembra andare sui pattini a rotelle? Quello che è lento come la Quaresima, che forse non è neanche sudato? Lo prenderei a…SAM – Ehm… poi te lo spiego.

 

Il giorno dopo. Scuola. Intervallo.Sam e Bogart stanno passeggiando per i corridoi, conversando.Tutti i ragazzi vedono Sam che parla da solo e sghignazzano.SAM – Ecco, quella è la sua classe. Lei è laggiù, la vedi?Ilsa è appoggiata a un davanzale del corridoio. Ha un vestitino corto che fa impazzire buona parte dell’universo maschile del liceo. E’ attorniata da ragazze. Parlottano tra di loro. Si accorgono di Sam e cominciano a ridacchiare.SAM (paonazzo) – Ecco lo sapevo…BOGART – Non startene lì impalato, vai lì e chiedile di uscire. La stupirai, la prenderai in contropiede.SAM (paonazzo, occhi spalancati) – Cosa? Io?  Ma non scherzare… io…BOGART – Non vorrai stare a morire dietro a una donna tutta una vita? Avanti, forza, vai da lei e parlale. Subito! Ora!SAM (paonazzo, occhi spalancati, respiro corto) – Ma… ma… Io non ce… Sto male, devo prendere del Lexotan. E magari anche del Biochetasi… E del Debridat!BOGART – Non balbettare, dannazione. Ti stai rendendo ridicolo. Sii deciso, falle capire che non hai paura di lei…SAM (paonazzo, occhi spalancati, respiro corto, deglutendo) Eh eh… eh eh…BOGART – Su, che aspetti?Avvicinati, no? Vuoi stare così impalato a farti prendere in giro? Forza, prendi in mano la situazione.Sam traballa leggermente ansimando verso Ilsa.Sembra che tutta la scuola si sia fermata a osservare la scena.Quasi tutti tacciono, qualcuno ridacchia isolato.BOGART – Avanti, dille “Come andiamo, pupa?”SAM – eeeeee… aaaaaa… uuuuuu….BOGART – Non fare la sirena, dannazione!SAM (con un filo di voce, guardando le piastrelle) - ehm… Ciao…BOGART – Non tergiversare. Falla cadere ai tuoi piedi. Guardala negli occhi, chiedile di uscire stasera.SAM (come se stesse per morire) – Ehm… A che punto siete arrivati col programma di Latino?Parte una risata fragorosa.Bogart tiene le mani sprofondate nell’impermeabile e scuote la testa.Proprio in quel momento una pesante manata si abbatte impetuosa sulla spalla di Sam.E’ lo sgradevole ragazzo soprannominato Unz-Unz, il terrore di tutti gli studenti deboli. E’ stato bocciato tante di quelle volte che orai ha l’età per la patente.Guida una Punto gialla Racing con alettone dalla quale fuoriesce sempre musica Acid-Techno a tutto volume, da qui il suo soprannome di Unz-Unz.Ovviamente è juventino e non vede l’ora di mettere le mani addosso a Sam, come ha promesso da mesi.UNZ-UNZ – Guarda guarda…la zecca granata. Allora, bovino, cosa fai da queste parti? Stai cercando di baccagliarti la ragazzina? Oh, poverino… Sam non sta respirando da tempo. Spera solo che tutto sia veloce.UNZ-UNZ – Tenetelo fermo, ragazzi!Sa non fa in tempo neanche a ipotizzare una fuga.Viene bloccato dagli immancabili amici sgherri e gobbi di Unz Unz, mentre quest’ultimo gli spruzza sulla faccia il contenuto intero di una bomboletta di schiuma da barba.Tutti ridono crudelmente, mentre Sam, ormai ridotto a una maschera di schiuma da barba fugge in lacrime.Anche Ilsa, benché del Toro, sghignazza divertita.

 

Quel pomeriggio, camera di SamMADRE ANSIOSA DIETRO LA PORTA - Samuele… esci fuori di lì… . mi dici che cos’è successo? Sono preoccupata!Sam è steso supino sul suo letto, col cuscino premuto sul volto. Bogart è in piedi di fianco a lui, con le mani sprofondate nelle tasche dell’impermeabile. Col piede spegne la cicca che ha appena buttato.SAM – Voglio morire…BOGART – Evita queste scene melodrammatiche. Fossi in te andrei subito a cercare quei gobbi e gli stamperei in faccia una bella lezione…SAM – Che figura di… Sai come si fa un cappio?MADRE DIETRO LA PORTA - Come dici, Cicci?BOGART – Cicci, puah! Ma che nome è questo? Lo credo che tutti ti prendono per i fondelli…Bogie si accende una sigaretta e scuote la testa.SAM – Ti prego, non fumare, mia madre non sopporta il fumo e a me fa venire i brufoli…MADRE DIETRO LA PORTA – Fumoooo? Cosa hai detto, Cicci? Stai fumando?La madre comincia a bussare insistentemente contro la porta della camera di Sam.SAM – Ecco, lo sapevo...!BOGART – Calmati, è isterica. E non sentirà nessun fumo. Perché non esci di qui e la obblighi a bersi una bella bottiglia di Whisky? La farà sentire meglio…MADRE DIETRO LA PORTA – Apri, Cicci! Voglio vedere se stai fumando!BOGART: Prendi possesso della tua vita. Dille “Non rompere le scatole, vecchia strega!”SAM – Un momento, mammina!Bogart lo guarda impassibile, espirando fumo, mentre assiste alla scena della madre che fa irruzione nella stanza.MADRE MINACCIOSA DENTRO LA STANZA – Sei sempre a letto coricatoooo! Devi studiare Latino per l’interrogazione di dopodomaniiii!!!Bogart, poco dietro la madre, estrae una pistola.Sam incrocia le mani come a supplicarlo di non fare nulla.MADRE SEMPRE PIU’ MINACCIOSA – Ah, così mi fai anche i gestacci, eh? Io mi preoccupo per te e tu…BOGART – Falla tacere. Dille “Levati di torno, vecchia babbiona”.SAM – Non dire idiozie, anche tu…MADRE INCAZZUTA (urlando) – Come sarebbe “Non dire idiozieeee”? Alla tua mamminaaaa!BOGART – Dille “Befana, gira al largo”.SAM – Non scherzare, se dico “befana”…MADRE ULULANTE – Befana a me!!!! Per punizione non sentirai più i tuoi dischiiii! E ora mettiti a studiare per il compito in classeeee…

 

Pomeriggio seguente – Parco del ValentinoBOGART – Vedi, le donne sono sempre state un problema… devi saperle trattare alla giusta maniera…SAM - Già, facile per te. Tu sei Bogart. Le donne ti correvano dietro a grappoli. Io invece… Ma che hai?Nell’aria si diffondono, da un piano bar sul Po, le note di una vecchia canzone suonata al piano, As time goes by. Una smorfia amara si dipinge sul volto di Bogart.

You must remember this…A kiss is just one kissA smile is just one smile…

SAM – Ma che hai?BOGART – Niente… è questa canzone… da tempo non la sentivo.

 

Poco dopo. Pianobar del Valentino chiamato “Rick’s cafè”. Vista sul PoSam e Bogart sono seduti a un tavolino.Tra di loro due bicchieri e una bottiglia di whiskySAM – Ma come faccio a bere questo intruglio? Tu fai in fretta a parlare…Whisky… donne… tutto facile… BOGART – Tu credi? Anche a me hanno spezzato il cuore.SAM – Lo so, è stata Ingrid Bergman che…BOGART – Lascia perdere ragazzo. Sono vecchie storie… che credevo sepolte. E non ne parlo volentieri. Parliamo di te piuttosto…SAM – Ti manca ancora, vero? Ma sei stato un grande in quella scena all’aeroporto! Come ti ho invidiato! Io non sono neanche capace di…BOGART (accendendosi l’ennesima cicca) – Tutte balle. Devi avere fiducia in te stesso, smettila di tremare come una femminuccia! Ma guardati! Quanto lungo vuoi andare in giro con i maglioni con il gatto Isidoro? Devi far tremare le donne, non farle ridere. E poi non puoi impiegare un quarto d’ora a bere un bicchiere di whisky. Forza, una bella golata e la facciamo finita.Sam ingurgita tracanna tutto il bicchiere di whisky e immediatamente dopo comincia a sputazzarlo in giro, rosso in volto, con una mano sulla gola.SAM – Stracoff!BOGART – Sei uno spettacolo triste, datti una regolata. La gente ti sta guardando, sembri un gobbo!SAM – Argh! Muoio!BOGART – Piantala! Non far finta che ti escano fiamme dalla bocca e dalle orecchie. Ordinane un altro piuttosto. Per me doppio.Il cameriere si volta a guardare Sam, che si contorce parlando da solo al tavolino, con due bicchieri di fronte a sé.Scuote  la testa e pensa che il mondo è pieno di gente strana.

 

Domenica sera, due ore prima del derby, vie attorno allo stadio.Uno sparuto gruppo di tifosi granata si sta dirigendo verso lo stadio.Tra di loro ci sono Ursus e Ilsa. Qualche metro dietro di loro, Sam cammina con le mani in tasca e la testa bassa. Al collo ha la storica sciarpa granata.Bogart cammina di fianco a lui.URSUS – Hey, Piattola, non fare i passi troppo lunghi che ti inciampi di nuovo…Tutti ridono. Anche se la battuta è cretina.BOGART – Fatti rispettare, vai a prenderlo per il collo. Tatuagli il tuo nome sul muso…SAM – Eh, ma io…Sam non fa in tempo a finire la frase. Improvvisamente alcune bottiglie di vetro si infrangono poco più avanti. Si sentono delle urla. Volano delle pietre.Il gruppetto è preso alla sprovvista. Diversi branchi di gobbi stanno accorrendo da più parti.Soverchiati di numero, i tifosi del Toro cercano scampo dall’altra parte della strada.Ma Ilsa rimane indietro. E’ terrorizzata. Vede i gobbi accorrere incarogniti e si impietrisce per il terrore.URSUS (dall’altra parte della strada) – Ilsa, presto, corri di qua!ILSA – Io…SAM (vicino a lei) – Vieni Ilsa, dobbiamo andare…BOGART – Muoviti, ragazzo, libera il campo alla svelta.URSUS (dall’altra parte della strada) – Vieni Ilsa, stanno arrivando! Forza!SAM – Presto, Ilsa, togliamoci da qui!Ma la ragazza è inchiodata contro il muro.I gobbi arrivano di corsa e circondano i due. Hanno le sciarpe alzate contro il viso, ma Sam riconosce il loro capo. E’ Unz-Unz. Ursus e gli altri osservano la scena nascosti dietro a dei cassonetti.UNZ-UNZ (abbassando la sciarpa) – Guarda chi si vede! La zecca bovina! Allora, cacasotto, ti è piaciuta la lezione con la schiuma da barba? Forza, dammi la sciarpa e poi smamma. Oggi mi sento buono. Ci divertiremo con la ragazza.BOGART – Non fare l’eroe, ragazzo. Sono in troppi.SAM – No!Unz-Unz ridacchia e prende Sam per una guancia.UNZ-UNZ – Ultimo avvertimento, bovino. Dammi questa sciarpa!BOGART – Lascia perdere, ragazzo. Un uomo deve sapere quando dire basta. Non fare l’eroe per nulla.Sam lo guarda, sospira e poi si rivolge a Unz-Unz guardandolo fisso negli occhi.SAM – Voi non toccate né me, né la mia sciarpa, né lei. E io di qui non mi muovo, hai capito gobbaccio?Ilsa lo guarda tremando con occhi spalancati.Unz-Unz sogghigna, arretra velocemente il capo come per sferrare una testata, ma, proprio nel momento in cui Sam sa che un maglio sta per abbattersi su di lui, vede la testa di Unz-Unz colpita in pieno da una testata a sorpresa.GOBBI TERRORIZZATI – E’ Margaro! E’ arrivato Margaro! Si salvi chi può!!!I gobbi scappano a gambe levate.Margaro ne afferra quattro alla volta e li fa volare in aria. Prende Unz-Unz per le orecchie lo lancia da una parte all’altra della strada.Unz-Unz termina il suo volo in una Punto Gialla Racing, con le zampe fuori dal finestrino infranto.Da quel momento in poi verrà chiamato Crash-Crash. Il momento è così poetico che a Sam viene in mente la “Cavalcata delle Valchirie” come sottofondo musicale Da lontano, dietro ai cassonetti, Ursus abbassa gli occhi.

 

Nelle settimane successive Sam diventa l’eroe di quello spicchio di Curva.Dopo l’episodio dell’agguato bianconero, Ursus perde in un attimo tutto il carisma e l’ammirazione che si era guadagnato. Alla partita in molti lo ignorano, ed è costretto a sedersi con sguardo languido e sperso ai margini della balconata stessa. Ilsa si è fatta più fredda con lui e spesso si siede vicino a Sam, ridendo e scherzando.Sam diventa un altro, ora non porta più i maglioncini col gatto Isidoro, gli sono scomparsi i brufoli, non indossa più gli occhiali e ha un taglio di capelli alla moda.Dal giorno dell’agguato bianconero, Sam non ha più rivisto Bogart.E’ scomparso, così come si era materializzato.Passano i giorni, termina il campionato, e il Torino sta per rigiocare l’amichevole dell’anno precedente col Tottenham.Il gruppo di tifosi della balconata, tra cui Sam e Ilsa, decide di recarsi in trasferta in aereo.La sera prima, Ilsa va a casa di Sam, che ha nel frattempo neutralizzato la madre.A metà serata squilla il telefono.E’ Ursus.URSUS (voce agitata, quasi in lacrime) – Sam… sai per caso dov’è Ilsa? La sto cercando dappertutto…SAM – ...No.Sam e Ilsa trascorrono insieme una nottata romantica

 

La mattina dopo, sabato, giornata di nebbia e pioggerellina fine ed insistente.Scale della casa di Sam.Sam scende le scale, vestito con un lungo impermeabile chiaro e un cappello a tesa larga calato sugli occhi. Tra le labbra ha una sigaretta. Spenta, è solo coreografia. Non è arrivato al punto di mettersi a fumare.Sottobraccio ha Ilsa, che mastica un chewing gum.Incrociano il fratello di Sam, che rincasa dopo una notte di bagordi.

FRATELLO DI SAM (assonnato) – Ehi, ma quello è il mio impermeabile! Cosa ci fa lì addosso a te…?SAM (cinico, deciso) – L’ho preso a prestito. Forse un giorno lo rivedrai. Ora levati dalle scatole. Non vorrei che qualcuno ci vedesse sulle scale. Mi vergognerei di uno come te.Sam passa e il fratello perde l’equilibrio, prendendo una gran sederata sugli scalini.FRATELLO DI SAM (un po’ meno assonnato, seduto in modo scomposto sulle scale e aggrappato con una mano al mancorrente) – Ma cosa… ma dove vai?SAM (cinico, deciso): A Londra. Ah, se cerchi la mamma, è chiusa nello sgabuzzino. La vecchia ha bevuto un’intera bottiglia di Whisky…Sam e Ilsa scendono le scale velocemente e si allontanano.Il fratello resta a guardare la scena a bocca aperta.

 

Sabato, giornata di nebbia e pioggerellina fine ed insistente. Sul taxi verso l’aeroporto.ILSA (masticando) – Adesso lo dirò a Ursus e poi… e poi quando torniamo andiamo una sera al Naxos con le mie amiche? Ah… scusa un attimo, rispondo a questa chiamata… Pronto, ciao!… (23 minuti di conversazione, 8 sms nel frattempo, 5 mms inviati ad amici e amiche) Poi cosa dici, cioè mercoledì vediamoci un po’ più tardi perché… cioè… mi… ci saranno i Cesaroni…, ah, no, quello è il giovedì. …e poi guardiamo le repliche di “Amici”…Sam impassibile.

 

Sabato. Aeroporto di Caselle, giornata di nebbia e pioggerellina fine ed insistente. Check in.ILSA (masticando): …voglio cambiare suoneria e mettere quella di Lucignolo, cioè, sai… adesso voglio fare le selezioni per andare a fare la Velina, e poi cioè voglio fare la modella e lavorare nel cinema, ma potrei iniziare facendo la cubista… ti piacciono i miei jeans firmati? Li ho pagati 500 euro, anzi, li ha pagati mia madre… sai adesso “gira” con un SUV che le ha regalato papà, però, minghia, cioè, cioè no, che ridere lei lo posteggia sempre in seconda fila, cioè e zio fa uno sballo! Cioè, cioè, cioè!Sam impassibile.

 

Sabato. Aeroporto di Caselle, giornata di nebbia e pioggerellina fine ed insistente. Pista. Poco distante dall’aereo per Londra.Un gruppetto di tifosi granata, tra cui Ursus, sta attendendo di salire la scaletta che conduce all’aereo.Ursus da lontano guarda Sam e Ilsa con sguardo malinconico e sofferto. Poi abbassa la testa.ILSA (masticando) – …e poi voglio comprarmi la carta auguri… cioè no… me la faccio regalare… e voglio andare in vacanza a Djerba e bermi un bel Mohito… cioè… e poi fare quattro salti in disco e ballare tutta la notte, miiii sai che sballo e poi cioè, no… cioè…Sam impassibile.Poi improvvisamente si ferma.ILSA (masticando) – Ma che hai… perché ti sei fermato?SAM (cinico) – Io mi fermo qui Ilsa. Devi andare a Londra con Ursus.ILSA (masticando nervosamente) - Ma cosa dici? Cioè. SAM (afferrando piano Ilsa per le braccia) – Ilsa, io non salirò su quell’aereo. Noi sappiamo entrambi che il tuo posto è con Ursus. Sei parte di lui, del suo tifo, del suo ruolo nella Curva. Gli dai la forza di andare avanti. Se quell’aereo parte e tu non sarai con lui, te ne pentirai. Magari non oggi, forse neanche domani, ma presto e per il resto della tua vita…! ILSA (deglutendo il chewing-gum) - Ma… ma come parli? Mi stai scaricando? Cioè. E noi?SAM (lascia trasparire un po’ di romanticismo sotto la scorza cinica) – Noi avremo sempre il ricordo di questa notte…ILSA (senza più chewing gum, con le lacrime agli occhi) – Ma… Ma…Sam fa cenno ad Ursus di avvicinarsi. Ilsa si gira perché non si vedano le lacrime.SAM (a Ursus, in modo che Ilsa senta) - C’è una cosa che devi sapere prima che voi due partiate...URSUS - Noi due? Ilsa vieni con me? No… non voglio nessuna spiegazione.SAM (cinico) - Ma io te la do lo stesso, perché potrebbe essere importante per te in seguito. Tu ieri la cercavi ma non sai che lei ieri sera era a casa mia. Era venuta a farmi da baby-sitter, perché mi sentivo solo. Non è così Ilsa?Ilsa annuisce, ma si vede che piange.SAM - In queste ultime settimane mi ero innamorato di lei. Speravo che lei provasse qualcosa per me. Ho fatto di tutto per convincerla, ma lei non faceva altro che parlarmi di te…C’è un lungo momento di silenzio, Ursus tiene la testa bassa. Poi la rialza.URSUS - Ti capisco... Piat… ehm… Sam… (a Ilsa) E’ meglio che ci avviamo.

 

Ursus e Ilsa si avviano verso l’aereo mentre Ilsa continua a voltarsi verso Sam con l’aria di chi non ha capito molto. Continua a masticare, anche se non ha più il Chewing-gum.

Mentre i due stanno salendo nell’aereo nella nebbia sembra di sentire in sottofondo una musica drammatica di un vecchio film in bianco e nero.Sam guarda l’aereo che rulla sulla pista e decolla.Si ritrova accanto Bogart.SAM – Ma dove eri finito?BOGART – Oh, niente, ho dato un’occhiata in giro… sei stato grande!SAM – Lascia perdere, mi sto dando del cretino…BOGART – Bah… io non avrei saputo fare di meglio. Le donne alle volte sono fatte della materia di cui sono fatti i sogni. Quella ti avrebbe succhiato il sangue. Ti saresti ritrovato a farle da autista in due settimane anche se non hai la macchina… Tu hai bisogno di ben altro.L’aereo scompare nella nebbia.I due passeggiano lentamente sulla pista bagnata e nebbiosa.SAM - Adesso io dovrei dire che “questo è l’inizio di una bella amicizia”, vero?Bogie si accende l’ennesima sigaretta e sbuffa.BOGART – Quante stupidaggini si dicono nei film! Sei stato grande, in fondo ti sei creato uno stile personale. Bè, non avrai più bisogno di me, in futuro…Ormai non ho più niente da insegnarti che tu già non sappia.I due rimangono a guardarsi l’uno di fronte all’altro, mentre sullo sfondo un gruppo di inservienti sta armeggiando intorno ad un aereo, poi Sam alza la mano aperta in segno di saluto.Bogart si scosta di qualche metro sulla pista bagnata, sempre tenendo le mani all’interno dell’impermeabile, poi si volta, toglie la sigaretta dalle labbra, osserva l’amico con un mezzo sorriso.BOGART – Provaci ancora, Sam!E mentre i due scompaiono lungo strade diverse nella nebbia, sembra quasi di sentire dolci le note di una canzone cantata molto tempo prima da un pianista di colore in un famoso locale.

You must remember this…A kiss is just one kissA sigh is just one sigh…The fundamental thing appliesAs time goes by…

Mauro Saglietti