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mondo granata
Caro direttore, scrivendo a te, scrivo al Mito. Scrivo, cioè, alla Tradizione (granata) tramandata attraverso la Parola (in greco muthos vuol dire parola, appunto). Scrivo, cioè, all 'unica persona, la cui storia, non lascia adito a dubbi circa l'onestà e la sincerità del suo essere e sentire granata. Dopo tutto quello che abbiamo passato, infatti, non ci è concesso di aderire incondizionatamente all'idea che danno si sè le persone che periodicamente si avvicinano al Toro. A Cairo, infatti, sono certo che ognuno di noi aderisca pienamente, ma non incodizionatamente. Quantunque egli ci abbia fatto sognare e desiderare di nuovo un futuro, in una parte della nostra mente si anniderà sempre un dubbio. Per questo la mia esortazione è rivolta a te, caro Paolo, e non a Cairo. Di dubbi nei tuoi riguardi non ne avrò mai.Con la presente ti chiedo di svestire i panni di oracolo e di passare dalla Parola all'Azione. Questo per due motivi. Il primo riguarda te, il secondo noi e quindi anche te. Non credi che un uomo che abbia una fede debba fare di tutto affinchè questa fede possa vivere, possa avere, cioè, un presente e un futuro, piuttosto che rimanere imbalsamata in un ricordo? Che fede sarebbe, se no? E che uomo sarebbe colui che la segue? Solo un ricordo. Un sentimento ed un insegnamento tanto grande e nobile, ma che è riservato solo a ciò che non c'è PIU'. Non posso credere che tu non voglia PIU' il Toro, non posso credere che tu la domenica non riesca PIU' a sentirti male quando il Toro perde, non posso credere che quando ciò avviene (troppo spesso, invero) tu vada a rifuggiarti in un "ai tempi miei.... Io ai tempi tuoi gioivo, ora mi abbatto sommerso da un'ombra impietosa di dolore e rabbia. Già, perchè io vivo anche il presente. Non credi che sia giunta l'ora anche per te di VIVERE DAVVERO la fede granata, quella fede che, soprattutto nella tua posizione, conferisce onori, ma anche oneri?
Giungo così al secondo aspetto, quello che coinvolge tutto il popolo granata: FAI, E SOTTOLINEO FAI, QUALCOSA DI GRANATA: COMBATTI PER IL POPOLO CHE TI ADORA.Rimboccati le maniche, scendi in campo come facevi una volta, senza rifugiarti in un " ma che possa fare io, mica posso tornare a giocare" perchè non è questo ciò che dovresti chiederti. Rimboccati le maniche, come un Capitano Vero, hai un popolo che ti segue INCONDIZIONATAMENTE, tira fuori un progetto, trova investitori (e non dirmi che è impossibile, altrimenti non saresti capace di lottare da granata vero), garantisci la serietà del progetto mettendo in gioco la tua persona (altrimenti non saresti un granata vero) e tiraci fuori da queste sabbie mobili, perchè noi, la domenica (o il mercoledì) non stiamo mica lì a pensare a quanto forte fu il tuo Toro, ma a roderci di rabbia per un gol subito dall'Antonini di turno e a cercare di eliminare dalla nostra mente l'idea angosciante che un giorno o l'altro il nostro Toro, il Toro Vero, quello di Paolino Pulici, scomparirà, lasciando spazio solo ad un onanistico, per quanto dolce, ricordo.So che ciò che ti sto chiedendo è più difficile da realizzare per te di un goal a Zoff da quaranta metri, ma se la nostra fede è quella di non mollare mai e di provarci sempre, allora sono certo che per te è giunto il momento di tirare fuori il carattere e far scorrere per la seconda volta nella tua vita il sangue dal naso di Capitan Ferrini per sentirti e farci sentire di nuovo parte di un Toro Vivo e Vero.Con affetto e stima.
Kristian Franzini
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