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mondo granata
di Guido De Luca
A seguito di un’intervista al nostro mister Giampiero Ventura di un paio di settimane fa in cui si domandava stupito come mai nella Torino granata si respira aria depressa da anni, ecco alcune risposte personali nella speranza che il suo graditissimo entusiasmo che ci sta accompagnando da inizio stagione non venga meno.
Caro mister, siamo depressi perché…
Non siamo più noi dall’estate del 2005.Quando pensavamo di essere rinati è stata un’illusione.Non vediamo un futuro davanti a noi. Il calcio non è più uno sport, se mai lo è stato.L’unica consolazione per come siamo fatti noi non è tornare a vincere, ma scoprire che i nostri colori non si siano ancora macchiati di partite truccate.L’unica libidine che proviamo non è godere degli schemi della squadra di quest’anno, ma scoprire che alla Juve fischiano meno rigori.Quando troviamo un giocatore bandiera scopriamo che non è adatto al gioco dei nostri ultimi allenatori.Non esistono più giocatori bandiera, o se esistono, l’anno dopo vanno via.Abbiamo bisogno di calcio ruspante, tremendista, magari con tutti calciatori cresciuti in casa e legati al Toro sin da quando sono piccini.Non abbiamo più la curva più bella del mondo.Non sentiamo più il ritmo dei tamburiNon ci piace il nostro stadio.Non riusciamo a ricostruire il Filadelfia.Siamo stanchi di vivere di ricordi.Stiamo invecchiando e i nostri figli fanno fatica a seguire le nostre orme e a capirci.Vogliamo meno proclami, meno chiacchiere, ma tanta sostanza.
Grazie comunque per la Sua disponibilità, Giampiero.
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