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Quanto ci piaceva Luca Fusi

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di Guido De Luca
Redazione Toro News

Era forse il giocatore meno bello del calcio italiano, ma a noi piaceva tanto.Luca Fusi, una vita da mediano, ma giocava ai livelli di un fuoriclasse. Aveva dalle gambettine esili esili, che nascondevano una forza e resistenza fuori dal comune. Con un suo tiro da fuori area, il Toro vinse per l’ultima volta a Napoli ben diciassette anni fa. Da allora solo pareggi e sconfitte. Verrebbe da chiedere la grazia a San Gennaro patrono di Napoli, nella speranza che i partenopei ci lascino vincere dopo così tanto tempo: “San Genna', io sto qua, tu già mi conosci a me, no?… ie so' sempre chille ca… si me putisse fa' 'a grazia, ca… ie nun avisse parla' proprio, eh, san Genna', tu già 'o ssaie…”Chi lo sa, se ha orecchi per ascoltare anche le nostre preghiere e se per una volta possa chiudere un occhio. Magari potrebbe aiutare Abate, che è di origini campane, a segnare la rete decisiva dell’incontro.Il Napoli non ha più niente da chiedere al campionato, noi ci giochiamo la permanenza in serie A. Ai tempi di Luca Fusi era tutto un altro Toro. Si lottava in Europa, con Luciano Moggi, direttore sportivo, che faceva la spola tra le due società, quella campana e quella torinese e ogni estate si vedevano scambi di mercato tra giocatori dell’una e dell’altra squadra che andavano e venivano. Luca Fusi era tra questi, Venturin fu un altro giocatore che vestì entrambe le maglie. Al Napoli si accasarono, invece, Corradini, Francini e Crippa. Tutti protagonisti di quella partita del 16 febbraio 1992, in cui ruppe l’equilibrio il mediano granata a una dozzina di minuti dalla fine. Sono passati tanti anni, il Toro ha cambiato molte volte la pelle, senza mai riprendersi definitivamente e noi siamo qui ad appellarci ai Santi per una grazia che i nostri giocatori forse non meriterebbero nemmeno, ma noi tifosi sì.