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mondo granata
Il tifoso granata, da sempre, vive un rapporto particolare con la Nazionale di calcio. Se da una parte l’azzurro riunisce inevitabilmente tutto il popolo italiano, di qualsiasi fede calcistica, sotto un’unica bandiera tricolore, è anche vero che il campanilismo che impregna la società italiana si fa sentire anche in questo campo.
Il granata, fatta eccezione per gli storici dieci undicesimi del Grande Torino nella storica Italia - Ungheria (risultato finale 3-2) dell’11 maggio 1947, non ha quasi mai avuto vita facile in azzurro. Il forte antagonismo con i compagni di squadra provenienti dallo spicchio bianconero della città, la scarsa fiducia da parte dei ct di turno e i delicati equilibri interni delle varie formazioni farcite di giocatori delle solite big hanno reso difficoltoso l’inserimento di quei giocatori che avrebbero potuto dare un’importante mano all’Italia.
Nel corso degli ultimi anni poi, con una Nazionale troppo juventina, allenatori spocchiosi e irritanti atteggiamenti “da italiani”, molti sostenitori del Toro, ma non solo, si sono progressivamente allontanati dall’azzurro, oscillando tra indifferenza e malcelata antipatia.
Non sono bastate le comparsate in amichevole di Asta, Barone e Rosina a riaccendere nel tifoso granata l’amore e la passione nei confronti di una Nazionale troppo lontana dall’ideale di squadra che ognuno culla dentro di sè.
Oggi Angelo Ogbonna, colonna della difesa, vice-capitano e pilastro su cui costruire il Toro di domani, vive la sua quarta convocazione nella Nazionale maggiore e si presenta anche in , riservando parole se non d’amore quasi per il suo Torino e per mister Ventura.
E negli occhi di questo ragazzo, tanto timido e pacato davanti ai giornalisti quanto deciso e tignoso con gli avversari, che tutti coloro che hanno il Toro nel cuore ritrovano l’orgoglio e la gioia di vedere uno dei propri beniamini vestire la casacca dell’Italia.
Se oggi il nostro pensiero non si limita a Torino ma va anche dalle parti di Coverciano è grazie ad Angelo Ogbonna,il quale ha un’occasione unica: riportare il granata dove merita e riattizzare nel cuore dei tifosi l’orgoglio per la propria Nazionale.
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