Sapete cosa vi dico? Che stamattina sono euforico per la vittoria del Bordeaux di ieri sera. E non credo di essere il solo. Tutto questo non allevia comunque la mia depressione calcistica, perché a me piace vincere, soprattutto con merito. E per essere felice, vorrei che vincesse il Toro. Invece, la nostra squadra stenta, vive in un ambiente avvolto da un pessimismo cosmico, perde o pareggia anche in serie B. Rimane il fatto che sia piacevole sfottere i cugini in ufficio dopo le loro critiche nei confronti dell’Inter al termine della sconfitta di Barcellona. Peccato che loro, pochissimi come sempre, oggi, siano introvabili (forse perché nascosti in bagno?) e appaiano ai miei occhi ancora più misérables dopo la sonante sconfitta in terra francese. Quella stessa terra sulle rive dell’Atlantico che fu teatro di conquista nel lontano 1986, tra i canali di Nantes, dai granata di Junior e Dossena. Ecco, mi piacerebbe tornare ad assaporare gli odori di altre terre, mi piacerebbe scoprire nuove città d’Europa e, invece, al momento è necessario accontentarsi di ricordare la prima volta che si incontrarono Torino e Crotone in campionato: 19 novembre 2000. Nove anni e una settimana fa esatti. Non è cambiato molto da allora. Il campionato è lo stesso, il cielo grigio è sempre quello di Torino a novembre, la qualità del calcio è la stessa, se non peggiore. Allora avevamo un’unica speranza a cui aggraparci, il bomber Ferrante, adesso confidiamo in Rolando Bianchi. Nel frattempo, il Crotone ha alternato qualche campionato di serie C a quelli di B. Il Toro, per fortuna, la serie C non sa cosa sia, ma non è un bella consolazione. Comunque, per chi non se lo ricordasse, anche l’aria di contestazione è la stessa di 9 anni fa. Camolese aveva appena avvicendato sulla panchina Gigi Simoni e giungeva da una sconfitta in casa del Chievo per 4 a 2. “Vergognatevi” titolava un noto quotidiano sportivo torinese. Anche l’originalità dei titoli di quel giornale non è cambiata. Cambiò, invece, il campionato del Torino, dopo la partita con i rossoblù di Crotone. Davanti alla curva Maratona, lasciata vuota nel secondo anello in segno di protesta, Marco Ferrante segnò l’unico gol della gara. Furono tre punti d’oro e un’importante boccata d’ossigeno. Nelle successive gare giunsero 8 vittorie su 9 partite. Unico stop a Genova, contro un’altra squadra rossoblù che la serie C l’ha poi conosciuta qualche anno più tardi per illecito sportivo. Non rimane che sperare che, come 9 anni fa, Torino-Crotone di domenica prossima decreti la svolta anche in questo campionato, in attesa di un futuro che ci sorrida.
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