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Questo toro non merita la A

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"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli altri tifosi che...
Redazione Toro News

"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina; sarà pertanto possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e post incivili in generale, naturalmente.

 

I tifosi granata non amano la melina", "niente di nuovo sotto il sole", "una partita falsa come una moneta da tre euro" sono solo alcuni dei titoli comparsi su questa testata dopo la partita con il Siena.

Che dire di più?

Semplicemente che questo toro, e questa società, non finiranno mai di stupirci.

Difficile trovare un senso a quello che sta accadendo. Ma nonostante ciò, proviamo a fare Qualche riflessione.La società decide di portare la squadra in ritiro, dopo il malcapitato pareggio casalingo con il Piacenza. C'e' bisogno di  raccogliere le forze in vista della trasferta di Siena, passaggio fondamentale per garantirci l'accesso alla zona play off. Troppi punti sono ormai stati buttati via in questa stagione. Al Siena basta un punto per essere promosso, ma a noi, senza ombra di dubbio, ne servono tre. Cosa sia poi successo nei novanta minuti di sabato e' stato sotto gli occhi di tutti.

Chiudiamo sotto di un gol il primo tempo, e nel secondo tempo il Siena si guarda bene dall'offendere allentando le marcature fino a portarci all'inevitabile pareggio, che giunge al'80’ minuto, dopo che Bianchi fallisce pure un penalty.

Fosse stata partita vera, ci sarebbero stati ancora dieci minuti per provare a vincere: ce lo imponeva la nostra precaria classifica, che ci vede ai limiti della zona play off. Invece succede che in quei dieci minuti ci trasformiamo in splendidi sparring partner della festa promozione senese, improvvisando una indegna melina, come se anche a noi, quel punto, stesse bene.

Questo fatto e', come minimo, inspiegabile.

A quale pro i giocatori sono stati portati in ritiro? Per caricare una squadra che doveva scendere in campo "con il sangue agli occhi" o per organizzare nei dettagli la festa con gli "amici" del Siena?

Che dire, complimenti a tutti.

Ai nostri giocatori, che con un punto di vantaggio dalla settima posizione in classifica, preferiscono fare gli sparring partner piuttosto che consolidare la loro partecipazione ai play off.

Alla società, che sceglie il ritiro punitivo per avere questi splendidi ritorni. Un'autorevolezza davvero disarmante.

E complimenti anche ai giocatori del Siena, che da attori consumati improvvisano anche una bella scenetta polemica al rigore concesso per "svenimento" di Pratali in area...

Resta poco da dire.

Viste le miserie di questa stagione, non aver provato a vincere questa partita, almeno negli ultimi dieci minuti,  e' davvero cosa indegna. E vorrei che i giocatori provassero almeno altrettanti dieci minuti di vergogna per quei 500 tifosi granata accorsi a Siena, che avrebbero meritato ben altro che questa miserevole sceneggiata.

Molto onestamente, questa squadra, questa società, non meritano la serie A.

La meritano sicuramente quei 500 irriducibili di Siena, i ventimila di Toro-Reggina, e il popolo granata tutto, sostenuto perennemente da una fede incrollabile. La meritano quei tifosi che per lunghi anni si sono battuti per il Fila, per il "nostro" stadio, e che ora, caso veramente unico nella storia del calcio, ne sono anche in parte proprietari.

Oppure la meritano quei tifosi che si battono da anni per tener viva la nostra storia, costruendo musei, togliendo erbacce dal Fila o curando la lapide di Superga. Il tutto a proprie spese.

Ma questa società, e questi giocatori, no.

Sicuramente no.

Renzo Liaj