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Come ogni 18 gennaio, il mondo granata si ferma e festeggia il compleanno di Renato Zaccarelli, una bandiera senza tempo per il Torino in oltre 50 anni di appartenenza al club granata come calciatore, capitano, dirigente e allenatore.
Cresciuto nelle giovanili granata dove vi milita dal 1966 al 1968. Poi va in giro per l’Italia a farsi le ossa tra Catania, Novara e Verona, prima di riapprodare al Torino nel 1974 dando il via ad una parentesi granata che lo consacra come uno dei grandissimi nella storia del calcio italiano. Mezzala di tecnica sopraffina e classe ineguagliabile, si laurea campione d’Italia sotto la guida di Gigi Radice nel 1976 e sfiora il secondo scudetto consecutivo l’anno successivo, scudetto che svanì per un soffio, con i granata che arrivarono secondi ad un passo dalla Juventus di Trapattoni. Un secondo posto ci fu anche nel 1985, con il ritorno di Gigi Radice e il serrato testa a testa con il Verona di Bagnoli. Zaccarelli, Zac per tutto il popolo granata, rimane sotto la Mole fino al 1987, prima di appendere le scarpe al chiodo. Alla fine veste la maglia del Toro per 413 volte in 13 stagioni consecutive. Veste anche la maglia della Nazionale per ben 25 volte, segnando due reti: rimane impressa nella storia del calcio nazionale quella bellissima siglata alla Francia di Platini nei Mondiali del 1978.
"Ma Zaccarelli al Torino non ha dato tanto solo come giocatore: è stato infatti direttore sportivo, dirigente del settore giovanile e direttore generale. Nella memorabile stagione 2004/2005, dopo aver costruito un’ottima squadra con la scoperta di alcuni giocatori interessanti come il belga Gabi Mudingayi, siede in panchina nel finale di stagione, subentrando a Ezio Rossi, vince i play off contro Ascoli e Perugia e guadagna la promozione in serie A, poi vanificata dal fallimento della società di Francesco Cimminelli. Oggi Renato segue il Toro da anni come stimato commentatore televisivo.
Tanti auguri, Zac!
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