Oggi il mondo granata festeggia il compleanno di Renato Zaccarelli, una bandiera senza tempo per il Torino in oltre 50 anni di appartenenza al club granata come calciatore, capitano, dirigente ed allenatore, che spegne oggi 69 candeline.
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Renato Zaccarelli: protagonista della storia del Torino
Figurine / Oggi la grande mezzala granata spegne 69 candeline
Cresciuto nelle giovanili granata dove vi milita dal 1966 al 1968, va poi in giro per l’Italia a farsi le ossa tra Catania, Novara e Verona, prima di riapprodare al Torino nel 1974 dando il via ad una parentesi granata che lo consacra come uno dei più grandi interpreti nella storia del calcio italiano. Mezzala di tecnica sopraffina e classe ineguagliabile, si laurea campione d’Italia sotto la guida di Gigi Radice nel 1976 e sfiora il secondo scudetto consecutivo l’anno successivo, scudetto che svanì per un soffio, con i granata che arrivarono secondi ad un passo dalla Juventus di Trapattoni. Un secondo posto ci fu anche nel 1985, con il ritorno di Gigi Radice e il serrato testa a testa con il Verona di Bagnoli. Zaccarelli, Zac per tutto il popolo granata, rimane sotto la Mole fino al 1987, prima di appendere le scarpe al chiodo. In totale ha vestito la maglia del Toro per 413 volte in 13 stagioni consecutive. In carriera ha vestito anche la maglia della Nazionale per ben 25 volte, segnando due reti: rimane impressa nella storia del calcio nazionale quella bellissima siglata alla Francia di Platini nei Mondiali del 1978, stesso anno di uscita di Nuntereggae più, album di Rino Gaetano contenente il singolo omonimo, nel quale Zaccarelli viene citato insieme ad altri calciatori del periodo, ad indicare quanto il granata fosse entrato nell'immaginario collettivo come "icona pop".
Ma Zaccarelli al Torino non ha dato tanto solo come giocatore: è stato infatti direttore sportivo, dirigente del settore giovanile e direttore generale. Nella memorabile stagione 2004/2005, dopo aver costruito un’ottima squadra con la scoperta di alcuni giocatori interessanti come il belga Gabi Mudingayi, siede in panchina nel finale di stagione, subentrando a Ezio Rossi, vince i play off contro Ascoli e Perugia e guadagna la promozione in serie A, poi vanificata dal fallimento della società di Francesco Cimminelli. Oggi Renato segue il Toro da anni come stimato commentatore televisivo.
Tanti auguri!
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