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mondo granata
Quant'è difficile per chi, come me, vorrebbe solo tre cose, ovvero godersi l'estate, osservare il mondo e seguire il mercato del Toro, riuscire nei propri intenti. L'estate è torrida, ma a questo ormai siamo abituati. Negli ultimi anni sembra di vivere ai tropici, più che nel Belpaese, famoso per il suo clima mite e temperato. Per fortuna gli “esperti” democraticamente e abbondantemente sparsi nei vari tg, si affrettano a dirci che dobbiamo bere molto e che anziani e bambini non devono uscire nelle ore più calde. Prendo appunti anelando a tanta sapienza elargita a piene mani e tiro un sospiro di sollievo: come avrei fatto senza queste perle di saggezza? Le vicende del mondo sono sempre più convulse ed esasperate, mentre il mercato del Toro, quasi a far da contrappeso, langue silente.
Basta però accendere la televisione anche distrattamente, magari urtando il telecomando mentre ci si siede sul divano con un libro pronto per essere letto, per essere inondati, ad ogni ora del giorno e della notte, di banalità in salsa azzurra. Evidentemente la compagnia di giro di giornalisti ed espertoni dai capelli più o meno brizzolati, non teme di uscire anche nelle ore più calde del giorno. Ed eccoli lì, allora, tutti schierati a discettare di moduli e formazioni, sfornando pronostici che mai si riveleranno esatti. I commenti alle partite dell'Italia, poi, sono la quintessenza della banalità e della partigianeria. Basta che un giocatore in maglia azzurra compia un gesto tecnico da scuola calcio, un passaggio vagamente filtrante o uno scatto non propriamente da centometrista, che il tono dei commentatori (rigorosamente in coppia, perché commentare partite da soli probabilmente è da sfigati) si innalza di una quantità insopportabile di decibel, gridando al miracolo calcistico.
Un po' di calma, figlioli, pensate a Bruno Pizzul e respirate profondamente. Le persone che vi ascoltano sono più intelligenti di quanto crediate.
Giacomo Serafinelli
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