mondo granata

Risate di gioia

Redazione Toro News
di Steve Della Casa

Tra i film del grande Mario Monicelli “Risate di gioia” è uno dei più belli e dei meno noti. Lo ha girato nel 1960, traendo il soggetto da due racconti di Alberto Moravia. E’ la sua ultima volta con Totò e con Anna Magnani. Racconta di due generici di Cinecittà (interpretati proprio da loro) che hanno il problema di passare l’ultimo giorno dell’anno. Lui è assoldato da un ladro interpretato da Ben Gazzara per alleggerire portafogli e svaligiare appartamenti, lei scopre di essere stata invitata (e scaricata) da una cena solo perché i commensali temevano di essere in 13 a tavola. E’ un film molto amaro, soprattutto perché si sottolinea come i due grandi attori siano ormai fuori tempo rispetto a un’Italia del boom economico che sta iniziando a diventare vuota e fracassona. Ma ha dei momenti di vera poesia, soprattutto quando Totò e Nannarella si esibiscono di fronte a una folla gaudente con uno dei loro cavalli di battaglia ai tempi dell’avanspettacolo.Beh, anche per noi granata questa è una fine d’anno da risate di gioia. Di definitivo non c’è ancora niente, se non la sensazione che la squadra finalmente ci sia e che il peggio sia passato. Quando nove risultati utili arrivano uno dopo l’altro non è mai frutto del caso, significa che i giocatori si trovano, che il tecnico ci prende e che la società è solida. Altri sintomi favorevoli sono legati alle giovanili, che anche qui sulla nostra rivista molti commenti davano per spacciate solo qualche settimana fa e che invece stanno mietendo successi. Ho notato allo stadio che quelli che io chiamavo i Bartali (“E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare”) adesso stanno molto più sottotraccia. Direi che abbiamo trovato un’unità che due mesi fa sembrava un miraggio lontano. Adesso tutti uniti al ritorno dopo l’Epifania. Abbiamo già 5 punti in più rispetto allo scorso anno, dopo il Padova possono diventare 8 alla faccia di tutti gli iettatori.