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Santhià pazza per ‘Jimmy’ Fontana

Santhià. Una città equidistante da Torino e Milano, ridente e dolce. Anche lì vive una numerosa comunità granata. Martedì si sono riuniti per la grande cena sociale, sono in duecento. La loro sede è...
Ermanno Eandi

Santhià. Una città equidistante da Torino e Milano, ridente e dolce. Anche lì vive una numerosa comunità granata. Martedì si sono riuniti per la grande cena sociale, sono in duecento. La loro sede è bellissima, tutta granata, alle pareti i ritagli di giornale che ricordano le gloriose imprese del Toro, stranamente hanno una stanza tutta dipinta di bianconero, niente paura, è il gabinetto. Dopo la visita alla sede, tutti al ristorante. Il loro idolo è Jimmy Fontana, il club è dedicato a lui, anima dei cuori granata. Il campione arriva con due gradite sorprese: Balestri e Rosina. Vengono accolti come delle rock-star, il pubblico li applaude, li abbracciano, chiedono a loro autografi. “Capita solo al Toro di dedicare un club al terzo portiere - sostiene Jimmy – sono molto onorato di questo, i tifosi granata mi hanno dato tanto perché sono uno di loro”La venerazione per Fontana supera ogni immaginazione, Antonella, artista e anima del club, ha inventato un personaggio dei fumetti “SuperJimmy” dove il calciatore è il suo supereroe preferito. “Jimmy è il nostro modo di essere, ci riconosciamo in lui – afferma Antonella – SuperJimmy è più forte di Superman, è invincibile e lotta contro i gobbi, il vero male”Il club è nato da poco, ma conta duecentotrentasei soci, circa ottanta sono abbonati, organizzano trasferte e sono attivissimi: “La nostra avventura più bella è stata la «Stracada Granata» - ricorda Andrea Giannotta, il vice presidente – il 22 luglio siamo andati a Sappada, pranzo al sacco, sveglia all’alba. Siamo arrivati eravamo distrutti, abbiamo percorso mille chilometri in un giorno, ma per il Toro questo ed altro”. Il Presidente Carlo Giannotta, arriva da Lecce, innamorato del “Grande Torino” ha contaminato tutta la famiglia. “Sono stato il primo presidente del Club di Santhià, se non arrivava Cairo, stavamo per estinguerci – afferma Carlo – oggi siamo rinati. Spero di passare qualche anno tranquillo, magari con un po’ d’Europa”.Alla festa sono giunti i tifosi di tutti i comuni vicini e qualcuno da fuori Piemonte.“Molti tifosi di tutta Italia si associati al nostro club – continua il vice il presidente – volevano la tessera di Jimmy, perché gli vogliono bene”.Oltre ai campioni sono ospiti della serata Franco Ossola, Carlo Testa e Franco Brunetti.Balestri durante la cena è indomabile, simpatico e gagliardo. Rosina è dolce e sensibile, più riservato. Jimmy accompagnato da sua moglie è attorniato dai tifosi, lo venerano e lui dona al club la sua divisa da portiere completa. Sicuramente la conserveranno come una reliquia.Alla fine della serata, tutti i partecipanti ricevono un sacchetto di riso con il Toro rampante e la scritta “forza Toro”.È vero! Oggi più che mai il Toro e il riso sono un binomio indissolubile, dopo le barbare amarezze del terribile medioevo granata, i tifosi hanno ritrovato la voglia di ridere, hanno rialzato il capo, come sempre orgogliosi e fieri di essere uomini controvento, con il Toro nel cuore.

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