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foto cittadellaspezia.com
"Sono 91: tante le candeline che quest'oggi spegne la 'mitica' figura di Sauro Tomà, un uomo prima che calciatore che è passato alla storia come baciato dal destino. L'ex difensore infatti nel 1947 venne acquistato da Ferruccio Novo per fare parte dell'organico del Grande Torino, ed all'ombra della Mole si mise in mostra all'interno di un collettivo straordinario.
"Pochi mesi prima della maledetta trasferta a Lisbona, Tomà subì un infortunio al menisco che al momento di salpare alla volta del Portogallo lo costrinse a non partecipare all'impegno degli Invincibili e restare dunque a Torino. Un infortunio che gli cambiò la vita, salvandogliela. Dopo la scomparsa nel 2011 del secondo portiere Renato Gandolfi, anche lui restato in Piemonte in occasione della trasferta, il difensore è ad oggi l'ultimo ed unico superstite del Grande Torino.
"In maglia granata collezionò 77 presenze indossandola sino al 1950; poi, oppresso dal ricordi della tragedia, decise a malincuore di cambiare squadra per ritrovare la serenità: si trasferì quindi al Brescia per poi chiudere la propria carriera, da predestinato, al Bari.
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