mondo granata

‘Sentenze miti e arroganza’

Sono allibito non tanto dalle sentenze sulle quali dirò dopo, ma dall'arroganza con cui il Presidente della Juve in primis e poi gli altri presidenti della Fiorentina, dalla Lazio e del Milan si permettono di commentare con toni di rivolta...
Redazione Toro News

Sono allibito non tanto dalle sentenze sulle quali dirò dopo, ma dall'arroganza con cui il Presidente della Juve in primis e poi gli altri presidenti della Fiorentina, dalla Lazio e del Milan si permettono di commentare con toni di rivolta di classe e di lesa maestà.

In effetti il Sig Cobolli Gigli pensa di farci credere che in fondo non è successo nulla, hanno cambiato i suonatori e quindi nessuno è colpevole. Non c'è uno straccio di prova ci dice. Ma crede proprio che siamo tutti idioti? E che dire dei giornali che con il direttore in prima linea difendono una situazione che dire insostenibile è dire nulla. Bella obbiettività. Qui si parla degli ultimi due anni ma il sistema Juve è da oltre 10 anni che va avanti.

In quanto alle sentenze emesse credo che in una certa misura abbiano risentito della voce grossa che anche questa volta hanno fatto i soliti noti. Infatti sarebbe stato molto più giusto che la Juve fosse stata retrocessa in C e le altre tutte in B. Però, secondo il mio personale parere, la sentenza sarebbe stata quella radiazione della società Juventus da tutti i campionati, perchè quello che hanno combinato i suoi dirigenti è una cosa che non si riscontra in nessun altro paese del mondo e non si è mai verificata da nessuna parte e in nessuno sport.

Comunque, grazie anche d alcune campagne mediatiche in difesa di persone non difendibili, forse ci ritroveremo una bella Juventus ancora in serie A, al più tardi fra un anno, mentre le altre le rivedremo già nel prossimo campionato. Alla faccia del Napoli, del Genoa, del Bologna, del Torino e di tutte le altre. Preciso anche un'altra cosa: mi chiamo Giraudo, ma non sono neanche lontano conoscente con quello che era dirigente della Juve. L'unica cosa è che negli ultimi tempi il mio cognome è stato spesso associato con dileggi e sbeffeggi a quello del più illustre (si fa per dire) omonimo.

Grazie dell'ospitalità

STEFANO MARIO GIRAUDO (Grosseto)