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mondo granata
Quanti ricordi la partita con il Crotone: il ritrovo davanti al Filadeflia il venerdì sera, i conciliaboli su quale autostrada percorrere per evitare il traffico dell’esodo di Pasqua. Tutta l’Italia da attraversare e le preoccupazioni perché uno dei due pullman che ci deve portare in Calabria perde acqua dal radiatore. L’imbarazzo delle valigie in mano e lo sguardo spaurito di Karen. Sapeva di andare al mare in Sicilia, una volta finita la partita, ma non aveva ancora realizzato che avrebbe trascorso tutta la notte in pullman con i tifosi più scalmanati di Torino. Le prime luci del giorno senza aver chiuso occhio un attimo e un tramezzino all’uovo di prima mattina all’autogrill nei pressi di Bari. La statale 106 che costeggia tutto lo Jonio e che non finisce mai. Il mare azzurro da una parte e colline verdi dall’altra. Un paesaggio inverosimile, sembra di essere in una favola. Qua e là qualche casolare e cavalli allo stato brado attirano l’attenzione. Una curva dietro l’altra e la città di Crotone che sembra irraggiungibile. Poi, le prime case, il porto e una nave mezza affondata in rada. I nostri pullman vengono osservati da uomini baffuti e mori sull’uscio di casa come se fossero astronavi; noi siamo stanchi e meravigliati. Si arriva allo stadio, per fortuna si respira un’atmosfera rilassata, vacanziera. All’improvviso si scatena un nubifragio, non facciamo in tempo a realizzare che non sono le classiche quattro gocce che siamo già bagnati fradici; il riparo sotto gli striscioni è un palliativo. Si corre il rischio che la partita venga rinviata. Qualche imprecazione solo all’idea di aver viaggiato diciassette ore per nulla. Per fortuna dopo mezz’ora ritorna il cielo sereno con un arcobaleno che più grosso non si può. Le magliette granata del Toro risaltano di più sul prato verde, le corse di Antonino Asta fanno bene sperare. Sugli spalti si ride e ci si abbandona alla goliardia. Riccardo Maspero sbaglia un rigore, ma non è un dramma, nel secondo tempo crossa per Emanuele Calaiò che segna di testa. Si vince, l’arbitro fischia la fine, riprendiamo lo zaino e la valigia di Karen, e giù di corsa verso la stazione con Ciccio il Reggino che ci fa da Cicerone. Saliamo sul treno per Catanzaro, poi su quello per Lamezia ed infine su di un altro per Villa San Giovanni. La traversata dello Stretto di sera, la felicità per la vittoria del Toro, per un amore che sta sbocciando, per il coinvolgimento e la follia di quella ragazza che pensava di andare al mare con un collega appena conosciuto e che ora impreca e maledice quella volta che…. Ora abbiamo due figli e prima o poi dovremo raccontare loro qual è stato il primo appuntamento di papà e mamma. Della notte in viaggio, del Toro, del primo bagno d’aprile della mamma in quello che ora è il loro mare delle vacanze, della gita a Taormina e del ritorno in aereo a Torino con papà piegato in due per quel tramezzino all’uovo che aveva mangiato in quell'autogrill nei pressi di Bari lungo il viaggio d’andata e che doveva far capire tante altre cose alla mamma. Grazie Toro.
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