mondo granata

Siamo tutti del Toro

di Fabiola Luciani
Redazione Toro News

Sull’altra sponda del Po, da un po’ di tempo i cuginastri stanno vivendo uno strano fenomeno degenerativo fatto di critiche, fischi e odio viscerale nei confronti di tutti. Non risparmiano proprio nessuno. Inter, Milan e Toro, Moratti, Berlusconi e Cairo, giocatori, arbitri e giudici, addirittura Cobolli, Poulsen e sodali di tifo. Solo Moggi sembra immune da quest’astio prorompente, il che è tutto dire!! Direi a questo punto che per loro è un ottimo proposito per iniziare la campagna abbonamenti, anche se l'unica obiezione che mi sentirei di aggiungere è che sull'abbonamento dovrebbero aggiungere "nuoce gravemente alla salute". So che hanno un piano per andare alle Vallette a farsi fare uno stadio nuovo. Bene, così finalmente, fuori dalla cintura cittadina, da un lato, potranno sbizzarrirsi a vantare la bellezza del loro nuovo impianto, e, dall'altro, potranno risolvere definitivamente un problema altrimenti irresolubile per loro, gridando a squarciagola “ Le Vallette è e sarà solo bianconera” senza che qualcuno li smentisca … mi pare che come punto di riferimento per loro lo fosse già, vero?Così nella loro nuova dimora potranno anche coniare una nuova lingua “ad personam” fatta di stridenti suoni gutturali con la quale contraddistinguersi dagli altri, e finalmente potranno vivere, una realtà tutta loro.

Oddio, a dirla tutta non è che noi possiamo ridere più di tanto, perché quando domenica, davanti al Fila, ho visto un tizio appollaiato in cima a una gru in evidente atteggiamento di protesta, ho subito pensato che fosse un tifoso del Toro deluso dal mercato granata. Anche la scelta del luogo ( "Fila" ) sembrava un messaggio alla dirigenza.Ho cercato di immaginare la sua trattativa con i Pompieri e la Polizia: "… o mi portate Bianchi o mi butto giù"... "ti può bastare Bjelanovic?"... e per tutta risposta il tizio è salito dieci metri più in alto.

Oggi osservo con attenzione le vicende di un mercato impossibile e impestato di trucchi e di tagliole. I prezzi dei cartellini sembrano abbordabili ma dietro ciascuno si nasconde l'insidia dello stipendio: cifre pazzesche, immorali, vergognose; se però vuoi il campione ti devi adeguare, a meno che non peschi tra le giovani promesse, o tra i vecchi marpioni, o tra gli infortunati in convalescenza.In ogni caso si rischia e, si spera, con il massimo della serenità possibile.Io mi sono iscritta al partito dei fiduciosi e dei tranquilli, rifiuto le paturnie e dormicchio serena, ma con un occhio solo ... non si sa mai, visto le precedenti gestioni.Oggi prendiamo uno schiaffo da Nef? Benissimo, domani lo restituiamo a Knezevic e alla fine "ne arriveranno due migliori", per l'appunto.A questo punto però, pur non condividendo le diffuse preoccupazioni sugli acquisti, vado controcorrente e avverto il pericolo opposto: chi esprime perplessità o critiche ha tutto il diritto di farlo senza subire processi da Inquisizione, perché i tifosi del Toro hanno tante forme e nessuno lo è più di un altro. Già, i granata, e chi li nomina rischia di essere un po' generico.Certo, il denominatore comune è la passione per il Toro, ma in quanti modi si può realizzare?Negli ultimi anni, con l'avvento di Internet, un gruppo di persone contraddistinto da Nickname ha preso il sopravvento e si è convinto di rappresentare l'anima pulsante della tifoseria. Sto parlando di noi, donne e uomini del pianeta terra, che ci scrutiamo in un monitor e ci parliamo pigiando una tastiera. Il pensiero corre veloce tra i fili e i modem, e il tasto "invio" è la moderna trasposizione del ciceroniano "dixit".Quanti saranno questi tifosi del Toro, con la mano a forma di mouse e l'orizzonte a mezzo metro?Diecimila? Forse ventimila? Fra forum e siti a tema, arriveremo a centomila?Mettiamoci dentro chi non scrive e preferisce telefonare alle "comprensive" Tv locali: mi voglio rovinare, in totale centounomila. E tutti gli altri, silenti, cosa pensano?Leggono i giornali, a sentir loro soltanto a scrocco, ma anche lì vi troveranno opinioni mutuate dai siti internet e da chi li gestisce. Ed ecco che allora nel Web, i “writers” del Toro si sentono investiti a rappresentare il codice genetico granata, e inconsapevolmente rivendicano il potere.Mi domando: questo zoccolo duro, ha qualche contatto con la realtà esterna, un confronto con le opinioni correnti?Che so, un contraddittorio a livello di bar, di chiacchiere da quartiere, di giudizi esternati alla mensa aziendale, di pareri origliati sull'autobus, di voci raccolte all’Università o nelle scuole della città?O invece, ormai, lo scambio è fra simili e si riduce a un narcisistico gioco delle parti?Dico questo perché le vicende del mercato calcistico stanno enfatizzando un singolare fenomeno.Non c'è più lo spazio per una perplessità o una personale valutazione critica senza che la "Linea Maginot" scateni un'apodittica offensiva e ingoi l'eretico.Sembra quasi che il mestiere di tanti “writers” si realizzi nel contrasto con lo sfigato di turno e, a fronte di uno che mugugna sulle qualità di Rosina, compaiono cento scherani che lo tacitano e lo distruggono. Ma non sul tema in oggetto, il che sarebbe lecito, ma con motivazioni metafisiche sulla tutela del “granatismo” che non va incrinato.Alcuni di questi non sanno più riconoscere una preoccupazione da una provocazione e, per non sbagliare, riciclano lo stesso post scritto mille volte cambiando soltanto il nome del destinatario.Un po' come il programma di una lavatrice: a seconda dello "sporco", ti becchi dal prelavaggio fino alla centrifuga, con qualche botta di “gobbo”, accuse di disfattismo, richiami all’ordine, inviti a curare l'ansia, consigli a rimembrare l’era Cimminelli.E magari uno voleva soltanto dire la sua su un centravanti!!Tutto questo è il frutto di un danno esistenziale ormai radicato, perché lo scempio sul Toro è stato praticato per anni, e oggi il sistema immunitario attiva l'allarme e aggredisce anche chi soltanto assomiglia a un virus innocuo.E' di ieri la sindrome del mister, quella speciale situazione in cui tutti difendevano l’operato dell'allenatore mentre Cairo lo silurava alla terza sconfitta consecutiva.Diversa ma simile è invece la sindrome del già citato Knezevic, quello che al mattino era un buon giocatore granata e che alla sera è diventato un brocco gobbo.Anche la schiera dei criticoni di Stellone fu uno scivolone niente male, ma si continua a demonizzare chi non si allinea.Bene, prendiamo atto che la tutela pubblica del Toro ha scelto di sacrificare il dibattito, e affidiamo ai dialoghi privati il franco scambio di critiche e opinioni.Durante il campionato è proibito criticare la squadra, il Presidente non si tocca perché ci ha salvati dal fallimento, Pederzoli sa il fatto suo, GDB ci ha portato in A, ma quando si potrà sussurrare che Bianchi o Bojinov sono meglio di Paloschi?Che poi magari non è neanche vero ma, porco giuda, è un'idea come un'altra!Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.