mondo granata

Silenzio

Silenzio - immagine 1
di Silvia LachelloSabato 2 luglio 2011, notteCaro Diario,ho incontrato Michele nel pomeriggio. Che cosa ne sarà del nostro Toro?, ci siamo chiesti e, ovviamente, non ci siamo dati risposte.Abbiamo fatto esercizio di espressione di schifo e...
Redazione Toro News

di Silvia LachelloSabato 2 luglio 2011, notteCaro Diario,ho incontrato Michele nel pomeriggio. Che cosa ne sarà del nostro Toro?, ci siamo chiesti e, ovviamente, non ci siamo dati risposte.Abbiamo fatto esercizio di espressione di schifo e disamoramento, ma alla fine ci siamo detti che essere del Toro è la cosa più brutta e più bella che ci sia e che non potremmo mai farne a meno.Ci siamo domandati perché e, ovviamente, non ci siamo dati una risposta.Abbiamo preso l'auto e ci siamo fiondati in quella radura, quella in cui ci eravamo rifugiati quando non c'eravamo più e poi avevamo litigato per il troppo nervoso, perché ci mancava la terra sotto i piedi, perché non sapevamo in quale direzione andare.Abbiamo preso l'auto e ci siamo fiondati in quella radura e siamo rimasti in silenzio.Forse quella era la risposta ai nostri perché: il silenzio.Abbiamo parlato troppo, in questi anni, abbiamo parlato troppo.Il silenzio è giunto e l'abbiamo accolto come pioggia dopo la siccità.E poi... e poi l'ha detto.Sì.L'ha proprio detto.Ha detto: "Io torno allo stadio."L'ho guardato come si guarda uno sconosciuto che rivela una grande verità e lui ha ribadito: "Che cosa vuoi che siano vent'anni? Io torno allo stadio."Le assenze, talvolta, terminano.Ne so qualche cosa anche io.Domenica 3 luglio 2011Caro Diario,è un po' come incontrarsi di nuovo dopo vent'anni.Un po' come essersi lasciati, per un motivo o per un altro, senza avere avuto il tempo di essere infelici insieme.Essersi lasciati, incontrarsi di nuovo e amarsi così come si è, con il bagaglio di vissuto, quando il vissuto di entrambi è stato diverso, il bagaglio di vissuto, dicevo, che ha lasciato segni, alcuni pesanti, altri lievi, ma son sempre segni e, come tali, vanno interpretati.Interpretati ed accettati, per lasciare spazio ad altro amore, per riprendere il discorso, anzi, per continuare il discorso che non si era mai interrotto.Si fanno pause nei discorsi, no? Ci sono pause che durano un attimo, altre che durano vent'anni.Michele è stato lontano dallo stadio per quattro lustri, ora ci vuole tornare.Nonostante tutto.E chi sono io per dirgli di lasciar perdere? Non sono nessuno, non sono proprio nessuno...Certo che è curiosa la vita: io volevo allontanarmi, lui vuole riavvicinarsi.Qualcuno potrebbe dire che, allora, il centro della nostra esistenza è lo stadio e non il Toro... oh be', non avrebbe ragione in nessuno dei due casi.Le nostre esistenze hanno molteplici centri, uno dei quali non è lo stadio, uno dei quali è il Toro.E' sempre un viaggio, in ogni caso: proveremo a farlo insieme.Lunedì 4 luglio 2011Caro Diario,ciao, Pellicori, ciao. Nureyev sarebbe stato orgoglioso di te e delle tue giravolte immotivate.Martedì 5 luglio 2011Caro Diario,di solito, al ritorno dalle vacanze, faccio una lista di buoni propositi per l'anno nuovo.D'altra parte può essere sempre l'inizio dell'anno, no?Questa volta i propositi li faccio prima, li faccio adesso.Appena ho finito di elencarli dentro la mia testolina, te li racconto.Tranne uno, che vado ad enunciarti adesso: dimenticare.Dimenticare tutto.Per ripartire da zero.Avendo toccato con mano lo zero assoluto, lo zero – quanto meno – non sarà proprio gelido.E sempre forza Toro, qualunque cosa voglia ormai dire.Io, intanto, ho già gettato il cuore lassù sulle Ebridi... Scozia: sto arrivando. Nessie: trema e preparati ad una bella dose di Granata...silviatoronews@gmail.com