mondo granata

Soffrire…

Soffrire… - immagine 1
di Silvia LachelloBuongiorno Toro... Saverio mi ha confessato che il Toro gli ha salvato la vita. Attraversava un brutto momento, non c’era nulla che riuscisse a scuoterlo dall’apatia in cui era piombato, dentro di sé sperava con...
Redazione Toro News

di Silvia LachelloBuongiorno Toro... Saverio mi ha confessato che il Toro gli ha salvato la vita. Attraversava un brutto momento, non c’era nulla che riuscisse a scuoterlo dall’apatia in cui era piombato, dentro di sé sperava con tutto il cuore - è terribile da dire - che gli accadesse qualcosa che mettesse fine, per sempre, alla sua sofferenza. Una partita del Toro, peraltro terminata con una sconfitta, gli aveva fatto scattare qualcosa dentro, però. Saverio rinacque quel giorno, sulle ceneri di una partita finita male.Esistono momenti che fanno cambiare il corso della propria storia personale senza avere necessariamente relazione con essa.Semplicemente scatta qualcosa dentro e tutto può cambiare.Come il sole all’improvviso, mi verrebbe da dire... in realtà il sole se ne frega e così anche la luna: sorgono, tramontano e chi s’è visto s’è visto.Scatta qualcosa dentro e tutto può cambiare, nel bene e nel male.Sei con il morale, la vita e l’anima sotto i tacchi, un minuto dopo tocchi le stelle.Sei felice, un minuto dopo annaspi in un oceano di melma appiccicosa.Succede.Quel che mi sorprende sempre, e non smetterà mai di sorprendermi, è il fatto che le persone che stanno intorno al ‘soggetto debole’ (chiamiamolo così) spesso non si rendano - o non vogliano rendersi - conto dell’esistenza della malattia dell’anima.Come se l’anima, poiché impalpabile, invisibile, intangibile, fosse più al riparo di... che ne so? Della pelle, per esempio.Spuntano brufolacci, eritemi e altre ‘orrendità’, e si attuano cure.Con l’anima non funziona così. Talvolta il ‘soggetto debole’ urla con grida troppo acute per essere udite: l’anima ha un modo tutto suo per esprimersi. E gli ignari (ma fino a che punto?) ‘uditori’ non sanno di dover intervenire. E se lo sanno, spesso non intervengono perché i mali oscuri che comprimono e lacerano l’anima sono qualcosa di cui vergognarsi (sulla base di che cosa, poi? Non lo capirò mai).L’anima è forte, l’anima - a mio modesto parere - sopravvive alla nostra morte fisica, l’anima è l’energia più pura che esista... l’anima è anche da coltivare, da vezzeggiare, da coccolare, da nutrire.Guardate più spesso negli occhi le persone a cui volete bene: è lì che avrete la possibilità di scorgere lo stato di salute dell’anima. A volte basta un “Come stai?”, basta una barzelletta sconcia, basta una partita del Toro anche se finisce male. Basta poco.Che sia un buon fine settimana per tutte le vostre anime, sorelle e fratelli.(*)Oggi ricorre il sessantesimo anniversario della morte di Cesare Pavese. E’ lui che mi ha insegnato che “[...] la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente” (“Il mestiere di vivere”). Parole di un Uomo che ha sofferto e tanto. E che ci ha regalato pagine indimenticabili. Compresa l’ultima da lui dolorosamente scritta il 27 agosto 1950 nell’Albergo Roma a Torino.