Giovedì 27 maggio 2010. Caro Diario,io ogni tanto ritorno là.Là, a quel pensiero orrendo.MMV. Lo scrivo usando i numeri romani così lo maschero un po'. Non serve a nulla: il duemilacinque ogni tanto torna a galla.Era notte, una di quelle notti in cui era diventato impossibile dormire, una di quelle notti che seguivano uno dei tanti giorni in cui... il nulla.Ero uscita con due fratelli che, come me, non chiudevano occhio da giorni.Sgomenti."E adesso?""E adesso è finita."In auto fra le colline, il rumore del motore dell'auto riempiva i silenzi e i silenzi erano tanti.Se parlavamo, lo facevamo con voci strozzate.Uno azzardava a parlare di incubo, era sicuro che ci saremmo svegliati per scoprire di aver condiviso, per una perversa magia, parte di un mondo onirico troppo orrendo per essere vero.L'altro dava manate rabbiose sul volante e bestemmiava.Io li ascoltavo e non dicevo nulla.Poi eravamo arrivati là, dove prendendo il sentiero e facendo qualche passo ci si ritrova nel prato e in mezzo a quello strano girotondo di alberi alti, c'è una specie di radura.Non ci andavamo, insieme, da una ventina d'anni.Non ci andavamo da quando avevamo messo strada, tanta strada, fra noi e i primi dolori da cuore infranto.Mai più avremmo immaginato di tornarci per piangere lo stesso Amore Grande.Ci eravamo seduti sull'erba e non sapevamo che cosa dire.Si sentivano ronzare i pensieri, producevano un rumore sottile, costante, sfiancante... sì, un sottofondo di "ilTorononc'èpiùilTorononc'èpiùilTorononc'èpiù", ma in realtà era rumore di tomba.Poi uno aveva rotto il silenzio, l'altro aveva risposto, io avevo replicato e così via così via fino a trovarci a litigare.Parliamo spesso di quel momento, di quel litigio, e nonostante tutti i nostri sforzi non ricordiamo perché ci eravamo sputati addosso così tanto veleno.Forse eravamo solo disperati e disperatamente soli.Oggi mi sono svegliata con quel ricordo. E' come quando avevo sognato che la nonna, morta da qualche anno, entrava dalla porta di casa.Era proprio lei. Rideva. Mi abbracciava.Al risveglio sentivo ancora il suo odore.E la sera, dopo l'usuale giornata di follia in ufficio, ero rimasta a lungo a guardare la porta come se lei dovesse aprirla da un momento all'altro.Che angoscia.Ci vorrebbe una bella dose di miele per farla scivolare giù nella mia cantina dell'anima.E chi lo sa... magari arriverà.Che fatica, però... anche se... anche se a me non dispiace avere giorni (non troppi, eh?) di sofferenza emotiva: ridimensionano.Venerdì 28 maggio 2010Caro Diario,la vita è bella e anche un po' stronza.Ieri ho avuto la bella dose di miele di cui avevo bisogno, ho cancellato (chissà per quanto...) i brutti pensieri, la mia pressione ha fatto un viaggio verso gli inferi e... e la Stefi ha avuto la ferale notizia: domenica non ci sarà.Sgrunt.Le ha provate tutte ma... niente da fare: è di turno.Ma ha messo le cose in chiaro: per i playoff nessuno le rompa le scatole. Crollasse il mondo, lei ci sarà.All'ultima dello scorso campionato avevano fatto parte dell'allegra brigata multietà anche Nonna Olga e mio figlio... Torino-Genoa: indimenticabile.Ad un certo punto, due fra le tante mie anime si erano palesate in tutto il loro splendore: quella della Madre e quella dell’Erinni (preponderano, néh?)Ti ricordi la rissa a fine partita? Domanda retorica... mentre spiegavo a mio figlio che quello che stava vedendo non aveva nulla a che fare con il giuoco del pallone, dentro volevo che gliene dessero ancora di più: lo ammetto.Ammetto di non essere candida, di non essere sportiva, di avere voglia di 'sangue' di quando in quando.Ti dirò di più: adoro non essere candida, non essere sportiva, avere voglia di 'sangue' di quando in quando.Tutto ciò è deprecabile, è un'involuzione, è uno scollamento serio dai miei principi pacifisti.O forse è un'ammissione di umanità.E quanno ce vo', ce vo', ooooooooh.Intanto la Stefi domenica non ci sarà ed io mi sento priva di qualcosa.Non me ne vogliano Sabrina, Samuele, Michela, Laura, Giorgia... è solo che, se penso a me stessa allo stadio, vedo la Stefi al mio fianco.Sento i suoi silenzi.Le sue grida improvvise.Lo scambio di sguardi.Quegli sguardi codificati non so quanti decenni fa.Senza averne mai parlato.Cresciuti con noi.Nati da noi senza parlarne mai.Oppure parlandone dopo un po' di tempo.Così: prendendoci il tempo per dare forma verbale al sentire del momento.Quanto Toro c'è in lei... quanto.Così tanto che, nella mia Toritudine, a volte mi sento minuscola.Brava, la Stefi: è una Gigantessa. Di Toritudine, di ironia, di intelligenza, di sensibilità.Maledetta (che tu sia benedetta) Stefi: questa non me la dovevi fare.Non dovevi mancare all'ultima di campionato.E' una partita dal sapore diverso e lo sai tanto quanto me.Non hai pensato ad una fuga? Una scusa qualsiasi? Un mal di pancia inventato? Una simulazione di rapimento da parte di alieni? No, eh? Ah, già... tu sei onesta, Stefi, sei onesta.E non ti vorrei diversa.T'ses propi del Tor, ti...Sabato 29 maggio 2010, mattinaCaro Diario,buongiorno.Venticinque anni fa c'erano buongiorno e altre parole di felicità intorno all'Heysel e poi... e poi.Corpi schiacciati, anime che volavano via, 'giocatori' che festeggiavano.Indovina un po' qual è l'elemento dissonante nell'elenco sopra riportato e che ora ti ripropongo:- corpi schiacciati- anime che volavano via- 'giocatori' che festeggiavanoTutti e tre. Tutti e tre.Uno dei primi reality shows.Non disquisirò sulle colpe: tutti ne ebbero, tutti tranne chi non fece ritorno a casa.Riposino in pace.Sabato 29 maggio 2010, seraCaro Diario,io non ho tutte le rotelle a posto e su questo non ci piove.Non sono generalmente ansiosa a meno che non si tratti di una partita.L'APP, l'Ansia Pre Partita.Maledetta.E' qui. Ce l'ho. Mi soffoca quasi.Ne parlavo con Ale e lui esterrefatto ha esclamato: "APP per il Cittadella??? Tu sei fuori!!!""Ma chi se ne frega del Cittadella..." e l'ho mandato a quel paese con un gesto di 'ste mani che non stanno mai ferme.Per un momento credo abbia temuto che stessi per dargli una sberla.Ha fatto bene a temerlo.Io sono in APP per mercoledì pomeriggio, sera o quando diavolo giocheremo (fateci la grazia di scegliere un orario umano, voi giocolieri della tivvù che ci fate fare i salti mortali ma, tanto, non ci avrete mai come ci volete voi, cha cha cha...).La testa è già lì.La testa è all'andata dei playoff.Non mi piace.Non mi piace correre troppo veloce.Non mi piace buttarmi troppo in là nel futuro.Ma la testa è là.Dovrei lasciarmi andare e provare a pensare che vivrò semplicemente una domenica un po' più serena delle altre.Ma sì, dai... mi lascio andare, lascio che la tensione si sciolga... ho una vita intera di APP davanti a me...Domenica 30 maggio 2010, sera, Toro-Cittadella 1-0Caro Diario,il gioco del calcio è... bello.E orA AndiAmo A riprendercelA.Non so se ci riusciremo.Bisognerà metterci tanta testa, tanta.Intanto qualcuno mi sa dire che fine ha fatto il Mantova? Così, solo per sapere...Lunedì 31 maggio 2010Caro Diario,oggi è il mio primo no smoking day dopo anni di schiavitù. Forza me, forza forza forza me.Ieri ho visto alcune stranezze allo stadio.Prima stranezza: c'era un carrello adibito al trasporto di non si sa bene che cosa, un carrello abbastanza grande da trasportare il baule del tesoro di Barbanera, un carrello con la C maiuscola, insomma. Il carrello era abbandonato. In fondo alle scale. Ho visto gente far finta di niente, ho visto gente inciampare, ho visto uno di NOI spostare il carrello prima che qualcuno si facesse male.Seconda stranezza: ad un bambino è stata sequestrata una bottiglietta piena d'acqua. Come? E' la legge? Ah, interessante.C'è qualcosa che stride, ma non so bene che cosa...Martedì 1° giugno 2010Caro Diario,mi ricordo dov'ero e che cosa facevo un anno fa. Era il Giorno Dopo.In ufficio avevo esplicitato immediatamente ai colleghi conigli di non cercare rogne.Maglietta Granata, il Toro sulla pelle e nel cuore.Non avevano cercato rogne.Poi ti devo raccontare di una notte al Colle, con la Luna calante, alcune nuvole rade ma robuste, i pensieri tutti rivolti al giorno dopo, ma non adesso, non adesso...
mondo granata