mondo granata

Sogno o son desta?

Sogno o son desta? - immagine 1
di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Sabato 16 maggio 2009. Caro Diario, il settimo scudetto (l'ottavo, via) compie l'età di Cristo: amen.Questa notte ho fatto un sogno.Ero seduta su una panchina ad osservare alcuni bimbi giocare a pallone e cercavo di non pensare al Toro.In realtà ero seduta su una panchina ad osservare alcuni bimbi giocare a pallone e continuavo a pensare al Toro.E sentivo anche la mia voce interiore che discuteva con una remota parte di me: un dialogo interessante:- E' mai possibile che tu non riesca a staccare la spina?

- La fai sempre facile tu...

- La faccio facile IO? Cerco di portarti bei sogni per distrarti un po' visto che mi sembri tesa ultimamente...

- Come faccio a non essere tesa? Domani giochiamo l'ennesima FINALE e non basterà, non basterà anche se faremo risultato...

- Non me l'aspettavo proprio da te... tutto avrei immaginato tranne che vederti alzare bandiera bianca!

- Non alzo bandiera bianca, io! Mai! Ma ogni tanto devo pur essere realista o no? Siamo in una situazione disperata, disperata...

- C'è qualcosa che non so? E' forse morto qualcuno? Spiegami, uff...

- La situazione è disperata, dobbiamo prenderne coscienza.

- E quindi? Ti metti subito in lutto o aspetti ancora due settimane?

- Boh, non lo so... a volte mi sembra di portare il lutto da sempre...

- Ma smettila, per favore! Non essere ridicola!

- Co-co-co-come?

- Sì: NON ESSERE RIDICOLA!

- Forse non ti rendi conto che stiamo scivolando in serie B! E mi dici di non essere ridicola???

- Già.

- Tu sei fuori... cioè: tu sei dentro visto che sei la mia voce interiore... però... però quest'anno non ce la faremo e sono stanca di non farcela...

- Di non farcela a fare che cosa?

- A rimanere in serie A, che diamine!

- E dunque?

- E dunque che cosa??? Io non voglio morire...

- Scusami ma non ti seguo... prima mi parli della paura di non rimanere in serie A, poi della paura della morte... sono due cose ben diverse e proprio per questo motivo richiedono tempi e modi diversi di discussione...

- Io intendevo dire che il Toro è morto se va in serie B, ti è così difficile capirlo???

- Sì.

- Eh?

- Scusa... il Toro non muore se va in serie B!! Se non ti vedessi così disperata mi farei delle risate grasse, crasse ed anche barbasse!!!

- Come non muore??? Sì, che muore!!! E' tutto da rifare!!! Un'altra volta!!! Che p***e!!!

- No, aspetta, fai un bel respiro e calmati... la serie B non è la morte. La collina di Superga è stata la morte, corso Re Umberto è stato la morte, un aneurisma è stato la morte... la serie B no.

- La butti giù pesante, però... è gioco sleale, il tuo...

- No, è solo la NOSTRA storia, né più e né meno.

- E quindi tu dici...

- Io dico. E ti dico anche che non venderanno la tua pelle prima di ammazzarti. E che se anche ti ammazzassero (secondo la tua distorta visione di morte e serie B messe sullo stesso piano...) saresti come sempre in prima fila a spasimare.

- Be'...

- Be' un corno. Anzi: due. Due corna. A testa bassa. E caricare.

- Ma io sono stanca...

- E allora?

- E allora non mi arrendo...

- Visto?

- Ma poi torniamo in serie A?

- E' possibile, anche se molto difficile, che ci restiamo.

- Allora non mi arrendo.

- Bene.

- Anche se andiamo in serie B.

- Bene.

- Tanto noi non moriamo neppure quando siamo morti.

- Appunto.E lì mi sono svegliata.Non sapevo se ridere o se piangere. Sicuramente mi sentivo le spalle molto pesanti. Ed il cuore gonfio d'orgoglio. Orgoglio anche per la sottile pazzia che pervade tutti NOI, che ci fa litigare in settimana (per non parlare dei mesi di calciomercato... ci siamo quasi...) ma che ci rende unici ed uniti quando vediamo QUEL colore.Vado a vivere un po' di sabato fuori di casa, via...

Domenica 17 maggio 2009Caro Diario,questa mattina ho conosciuto Pulici.

Lunedì 18 maggio 2009Caro Diario,ieri abbiamo vinto. A Napoli. In trasferta. Abbiamo segnato due volte. Dopo essere passati in svantaggio. Abbiamo vinto. In trasferta. Ohibò.Pensa che quando l'arbitro ha trifischiettato ho urlato “Goooooooooooooooooooooolllll!!!”: ero in confusione totale.Per un momento ho abbandonato la serenità zen regalatami dall'incontro di ieri e mi sono messa a saltare per casa come una molla impazzita.Ho tuffato la faccia nella mia bandiera (proprio come se fossi stata allo stadio) e sono rimasta immobile per qualche istante senza sapere se piangere, ridere o che altro.Quanto è preziosa la mia bandiera... ho solo quella e quando una cosa è unica è anche preziosa, no? Lo stesso vale per i sentimenti, i valori e tutto questo genere di cose... o per lo zafferano, la cocciniglia... la cocciniglia, già... un intero popolo antico fondò parte delle sue fortune sui tessuti tinti con la cocciniglia, tessuti tinti di rosso, rosso come il sangue, rosso granata. GRANATA.Poi ti devo raccontare di quella gobba tronfia e presuntuosa che alla domanda “Quale animale è raffigurato sulla bandiera della Giubbentus?” ha risposto con fare spocchioso “Una zebra, ovviamente!” ed è andata a sbattere contro le corna del Toro rimanendo stupita ed infilzata (olé) ma non adesso, non adesso... ah, sì, poi ti devo anche raccontare di Pulici, devo raccontarti tutto, però prima lasciami fissare bene nella memoria che non è stato un sogno ma semplicemente una piccola e grande e forte realtà...