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Egregio Presidente, non mi sarei mai permesso di propormi, oltretutto pubblicamente, come giocatore del Toro per la stagione 2008-2009. Il fatto è che sono successe due cose:1- nonostante la riconoscenza e l’incrollabile fiducia nel Suo operato, mi sembra di capire che stia incontrando qualche difficoltà sul mercato 2- domenica pomeriggio mi sono fatto un numero che, non vorrei sembrare presuntuoso, mi ha fatto capire di essere ancora forte. Le spiego da queste colonne, nella massima trasparenza...Il fatto è che sono venuto a fare un giro a Torino con la mia ragazza, e ho parcheggiato in Corso San Maurizio all’altezza dei giardini. Ci siamo fatti due passi e ci siamo fermati a mangiare qualcosa sotto i portici di via Po. Io ho ordinato un hamburger e, prima ancora che arrivasse, ho fatto fuori una media bionda. So, Presidente, che non è esattamente un pranzo da atleta, e confesso che dopo il caffè mi sono immediatamente acceso una Camel. Ma tutto questo dà indicazioni ancor più positive sul mio stato di forma: se di lì a poco sono stato capace di fare quello che ho fatto, chi può fermarmi se mi rimetto in riga?Quando abbiamo deciso di tornare a Ivrea, a una trentina di metri dalla macchina, ci siamo accorti che dentro c'era un uomo che mi stava facendo l'autoradio e il navigatore. L’uomo (una specie di Di Livio a cui la vita è andata molto, mooolto peggio) è scappato a più non posso, lanciandosi con una borsa rossa in mano in direzione Dora. Gli ho attaccato subito dietro, Presidente, benché il mio svantaggio fosse considerevole. Il tamarro correva, ma io non lo mollavo e gli ho preso dieci metri, poi venti, finché lui ha cominciato a voltarsi e gridare a squarciagola di lasciarlo stare, che non aveva rubato niente. Se le racconto che a quel punto ho cominciato a urlare “ti ammazzo, ti ammazzo, ti ammazzooooo”, Presidente, è solo per farle capire che, oltre al fiato e alle gambe, credo di averci pure i coglioni ancora a posto: con tutto il rispetto, c’avevo il tremendismo del Toro degli anni Settanta, quando ci volevamo mangiare i gobbi già nel tunnel.E’ stato quando abbiamo raggiunto la Dora che lui ha girato a sinistra e, sempre più stanco, ha mollato la borsa con l’autoradio dentro. Mi sono fermato, l’ho recuperata, ma ho visto che lui ripartiva a tutta birra infilandosi il navigatore nei pantaloni. A dieci metri da me.Allora, Presidente, ho pensato: "vuoi farmi proprio incazzare eh?”E sono ripartito che sembravo la locomotiva di Guccini. E qui, perdoni la presunzione, mi sono proprio piaciuto: ho sempre avuto bisogno di molto tempo per scaldarmi, Presidente, ma poi sono sempre andato fino al Novantesimo con un filo di vento.A quel punto il ladro si è infilato in un vicolo a sinistra e, quando ho girato l'angolo, non l'ho più visto. Ho cominciato a urlare di uscire e restituirmi tutto, Presidente, se no prima gli rompevo il culo (mi perdoni il linguaggio) e poi chiamavo la Polizia. Ed è uscito, Presidente, cavolo se è uscito. Con il cacciavite in una mano, e il navigatore nell’altra. Il senso era: prenditi la roba e lasciami andare,. Intanto, i primi curiosi si affacciavano al balcone.
E qui signor Presidente, se me lo permette, vorrei rivolgermi anche al Mister De Biasi. Ieri ho letto per l’ennesima volta che vorrebbe in squadra solo gente attaccata alla nostra storia, e l’epilogo della faccenda gioca in mio favore. Vi starete chiedendo cosa centra l'attaccamento in tutto questo. Vedete, sono le parole che vengono fuori nei momenti cruciali a rivelare chi siamo davvero: e non avreste più alcuna perplessità nei miei confronti se vi dicessi che, quando ci siamo trovati faccia a faccia, le uniche parole che mi sono uscite sono state, testualmente, "gobbo di merda".
Senza mollargli lo sguardo ho preso anche il navigatore, e appena si è messo di nuovo a correre sono riuscito a rifilargli un calcio nel sedere, più a sfregio che altro.
Ecco, signor Presidente, perchè mi permetto di offrirmi come terzino destro per la prossima stagione (in segno di riconoscenza, in questi giorni di difficoltà, per tutto quello che ha realizzato per noi dall'estate 2005): dopotutto ho solo 36 anni (non sarei nemmeno il più vecchio della rosa); non ho avuto infortuni dal 1997 (è pur vero che da allora, non ho più giocato); ho segnato, da difensore, almeno sette o otto gol in carriera, e vantopure un po’ di considerazione tra i tifosi.
Infine, cosa che so farla sempre felice, sono a parametro zero.Naturalmente, se arrivasse qualche giocatore più forte e giovane di me, io e i tifosi cercheremmo di farcene una ragione...
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