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mondo granata
Fratelli, giuro che è ;ultima volta che sfrutto Fuoriarea per il mio personale rilancio calcistico, e poi mi rimetto a scrivere come dio comanda. E’ che mi è capitata una cosa, un po’ imbarazzante. Si vede che il mio numero di celluare sta cominciando a girare su qualche tavolo (sono o non sono la nuova promessa del calcio italiano?) e qualcuno si è sbagliato: probabilmente chiamando me al posto di qualcun altro.L’altro ieri stavo facendo stretching nel salotto, quando ricevo una telefonata dalla redazione di un grande giornale torinese. Mi chiedevano se ero disponibile a rilasciare un’intervista e, nel caso, di rimanere in linea che il giornalista mi avrebbe parlato immediatamente.Tra me e me ho pensato “sarà per via dell’inseguimento che ho raccontato la settimana scorsa, saranno a corto di cronaca...” Invece, dopo due minuti, una voce diversa mi stava già chiedendo: cosa pensavo del Toro, se credevo nella società, se speravo di fare bene.A momenti rimango secco, in mutande sul tappeto. Vedete, fratelli, nella confusione ho cominciato a rispondere meccanicamente, vivendo in una specie di sogno da cui, colpevolmente, non mi sono voluto svegliare. E allora parlavo con il cuore, dicendo che “certo, credevo nel Toro e pure nel Presidente, ci mancherebbe, nei suoi tifosi incredibilmente passionali”…Ero sbalordito da tutta questa cuiosità nei miei confronti, anche se a un certo punto hanno cominciato a parlarmi come se fossi un centravanti. Io ci sono rimasto un po' male, ma poi ho pensato che, non giocando dal 1997, ci poteva stare che il giornalista non ricordasse il mio ruolo (terzino, destro o sinistro).Così ho detto le solite cose, che avrei fatto di tutto per non deludere le aspettative, che anche se ero vecchiotto avrei dato tutto.. che mi sentivo integro, che ero carico a mille, che non vedevo l’ora di iniziare a fare sul serio. E che, infine, se il Mister cercava gente che lotta fino all’ultima goccia di sudore, ero assolutamente quello giusto.Ma a un certo punto ho cominciato a sospettare che ci fosse un errore. Che ero stato chiamato al posto di qualcun altro, e cioè la nuova punta del Toro. Infatti, fratelli, il giornalista mi hanno fatto una domanda mortificante, davvero troppo mortificante, e mi è venuto il dubbio che pensasse di parlare con qualcun altro. Ci credete? Mi hanno chiesto se, in caso di gol al derby, avrei esultato. Ho cominciato a sudare nel telefono, in silenzio, e mi sono ripreso solo dopo una bella manciata di secondi. Ho detto, cercando di recuperare terreno con un po’ di ironia, che non sapevo se ce l’avei fatta a esultare perché, vedendo gonfiarsi la rete, probabilmente sarei collassato. Ecco, non riesco a pensare ad altro da due giorni: non vorrei aver già combinato un mezzo casino, che questa mia titubanza sia stata fraintesa. Vedete, non ho avuto il coraggio di andare a controllare sul giornale... Ma volevo dirvi questo:
se avete trovato un'intervista al nostro nuovo attaccante, in cui dichiara che non esulterà se farà gol nel derby, non prendetevela con lui. Che adesso sapete cosa è successo...Un abbraccio a tutti, Marco
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