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mondo granata
Una settimana piena di soddisfazioni, per cui il mio unico pensiero, stamattina, è far girare e condividere:1-venerdì sera vicino a Ivrea, alla presentazione del nostro libro su Gigi, si presenta anche Patrizio Sala. Siamo in pochi, ceniamo vicini e tra me e me penso: “magari si aspettava più gente”. Alla fine della presentazione il libraio che ha condotto la serata chiede a Pat: “cosa significa essere del Toro?”. E lui: “essere qui, in serate come questa, in famiglia, anche in pochi, e stare sempre bene”.2-sabato sera presentazione al CafèLiber di Torino. Il disegnatore è Riccardo Cecchetti, che in Maratona qualche genio (dico sul serio) ha ribattezzato “Bin Loden” per la barba e il cappottino sindacale. Disegna da paura, ma la sintesi non è la sua storia. Gli chiedono del tratto, di quali tecniche grafiche si è servito. Dopo ventisette minuti esatti, chiude la risposta dicendo: “si chiama gioco del pallone… Gio-co!... Invece vincere... la prestazione, la performance, ecco… che poi qualche volta questa cosa della prestazione ci fa fare pure delle brutte figure a noi maschietti!... Insomma io dico: bisogna giocare di più… bisogna fare di più l’amore”. Apoteosi.3-mia sorella vive a Pomezia, vicino Roma. Tanto sole, palazzi, industria, maggicaroma e mariadefilippi. Ha tre figli. Il più grande, Lorenzo, siamo riusciti a farlo diventare granata. Fa prima liceo. Tema: “parla di un personaggio del passato che avresti voluto conoscere”. Svolgimento: “Gigi Meroni. Gigi Meroni era un calciatore del Torino…”. La lezione dopo, la prof gli chiede: “E questo chi era?”. Lui le allunga il mio libro: “Il ribelle granata, professoressa”. La settimana dopo arrivano i voti: “Lorenzo, otto e mezzo”.4-stamattina sono nelle curve, ma prioprio curve curve. Mi tiro su prima del solito per il mio Fuoriarea. Non sono sicuro di farcela, forse non ho abbastanza tempo e mi agito un po'. Invece, e anche questa è una soddisfazione, ce l'ho fatta... E pazienza la caffettiera si è carbonizzata sul gas.
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