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«Questa libro è la mia storia, anzi questo libro è la mia vita. Dentro e fuori dal campo. Dalla parata su un tiro di "Rambo" Policano durante il mio provino al Filadelfia di tanti anni fa, a quella di Catania,...
Riproponiamo l'intervista di Federico Floris e Alessandro Salvatico realizzata al giocatore 'più amato dai tifosi del Toro' in occasione della presentazione del libro durante la Fiera del Libro svoltasi di recente a Torino.
Presso lo stand della Cairo Editore, oggi è stato presentato il libro “Il portiere di riserva”, scritto da Marco Mathieu e ispirato alla vita di Alberto “Jimmy” Fontana come spunto per una serie di narrazioni sul vero calcio, quello della gavetta, e di riflessioni su ciò che sta fuori dal calcio, quasi non lo toccasse. Fontana non è fuori dal mondo reale, forse proprio perchè è rimasto per tanti anni nel mondo “vero”, prima di mettere piede in quello popolato dalle star milionarie.Abbiamo parlato con l'autore e con la sua “musa” (anche se non sappiamo quanto gli piacerebbe questa definizione).
"Per vedere il video completo dell'intervista a Marco Mathieu e Jimmy Fontana al microfono di Federico Floris, potete aprire la WebTV di ToroNews.
Alberto, da cosa nasce l'idea di questo libro?Nasce dalla nostra amicizia, dal fatto che siamo tutte e due tifosi del Toro, l'unica differenza è che io ci gioco anche. L'idea è stata sua ed è nata dopo il fallimento della società, io lì per lì ero perplesso perchè pensavo che un libro sulla mia persona non potesse essere interessante per gli altri. Poi in realtà il libro è tutto fuorché una biografia; sì, è la mia vita romanzata, e in effetti me ne sono successe così tante (non parlo di cose brutte, ma di cose di calcio), per le quali diventa davvero interessante.Marco, com'è raccontare Jimmy Fontana?Ha detto bene lui, la sua storia è sintomatica e rappresentativa di quel che può essere un calciatore. Dal suo racconto infatti sono nate prospettive e idee diverse, perchè tocca tutta Italia dal Filadelfia ad Aosta, da Cremona a San Donà a Palermo. E' interessante perchè stando insieme si è parlato e si sono scoperti interessi comuni per altre storie, da Kabul a Baghdad, che in apparenza sembrerebbero non entrarci nulla nel contesto, invece...c'entrano.Qual è la pagina che piace di più ad Alberto?Quella dove mi fermo a pensare, dopo il fallimento, a tutto quel che è successo, fino al fallimento stesso. Il calcio moderno lo conosciamo, non ci sono più le bandiere, si cambia squadra a velocità vertiginosa. Io ho un sogno, ed è quello di continuare con il Torino il più a lungo possibile. Mi piacerebbe battere il record di presenze detenuto da un capitano come Ferrini, anche se so che forse è impossibile; ma restare in granata fin oltre i 40, fare le 15 stagioni come fece lui...mi piacerebbe, ecco.Si potrebbe aggiungere un nuovo capitolo: quello che racconta di un Fontana protagonista di tante partite della stagione di un Torino che ottiene alla fine una faticosa salvezza.Fontana: Guarda, ogni volta che Marco mi mandava un'e-mail con un nuovo capitolo, succedeva subito qualcosa di nuovo. L'ultima volta a Catania; aggiunse subito un capitolo apposito, tutto in una notte. Ed è bello che si chiuda così il cerchio. Meglio finire lì, se si fosse continuato con le partite successive si sarebbe dovuto cambiare il titolo in Il portiere titolare, e non andava bene! Mathieu: Bello chiudere così anche perchè in quella parata di Catania ci ha messo tutto, mani, corpo, faccia; ecco, lui ci ha messo la faccia non solo metaforicamente. In quella parata c'erano tutte le parate di una vita, tutte quelle fatte sui campi di provincia, quelli dimenticati da tutti ma dove in realtà gioca la maggior parte dei calciatori, perchè si parla solo di quelli di Serie A ma loro sono una minima parte. Alberto da lì c'è passato, li conosce.
Alberto: portiere, stilista, ristoratore, ora scrittore, e poi? Che altri progetti per il futuro?Basta, solo famiglia, perchè se no mia moglie davvero mi caccia di casa...!
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