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Super Lega, Megahimovic. Fantaparabole.

Super Lega, Megahimovic. Fantaparabole. - immagine 1
di Marco Peroni Hotel di Milano, ventisette o ventotto stelle, ore 7.15 del mattino.Un cinquantenne scassato di grani e vestito come un procuratore aspetta davanti all’entrata. Abbronzatura da bagnino, capelli bianchi affogati nel gel e una...
Redazione Toro News

di Marco Peroni

Hotel di Milano, ventisette o ventotto stelle, ore 7.15 del mattino.Un cinquantenne scassato di grani e vestito come un procuratore aspetta davanti all’entrata. Abbronzatura da bagnino, capelli bianchi affogati nel gel e una patacca al polso che pesa come una Cinquecento.L’auricolare piazzato, forse ancora da ieri sera. Una ventiquattrore di pelle nera che sembra fatta apposta per custodire segreti."Bene, tutto bene. Le cose si mettono per il meglio... Ho riposato alla grande, e il massaggio era favoloso. Mi aspetta l’aereo per Madrid. Tutto bene, sono in orario, se il ragazzo si sbriga a portarmi la macchina, che le mattine sono ancora fresche anche se mette già primavera. Le cose prendono la giusta piega. Si facesse la Super Lega, ho i soldi per un transatlantico. Prendo lo yacht e lo regalo a mio figlio, che la smetta di andare su e giù per il Mediterraneo appeso a una vela come uno qualsiasi.Il progetto sta funzionando. Ieri sera al telegiornale ne hanno parlato secondo i nostri programmi: il mondo del calcio si sta attrezzando per superare la crisi... La Super Lega come passaggio obbligato, soluzione intelligente e vantaggiosa per tutti, super spettacolo che farà guadagnare palate di soldi e ne farà girare altrettanti. La gente è pronta, ha le parabole sul balcone anche se fatica a pagare l’affitto. Levagli tutto, ma non la diretta di Champions. Hanno voglia di un grande spettacolo e, per il bene del calcio, saranno con noi. Lo senti già dire nei bar. E poi è inevitabile. E sacrosanto. Lo so io il mazzo che mi faccio a tirarmi su i talenti, a coltivarmi il vivaio a forza di tre o quattro aerei al giorni e assegni distribuiti a osservatori di mezzo mondo. La gente pensa che fare il procuratore sia facile.Bisogna fare selezione. Inevitabile e sacrosanto. Che senso ha mandare Megaimhovich a rischiare le caviglie a Bergamo, due giorni dopo una notturna con Manchester in diretta mondiale? Ma scherziamo? Che in provincia ci sono taglialegna di ventidue anni che aspettano quella partita per mesi, entrano duro e ti levano il giocatore dai giornali e dalle televisioni per mesi. Ti fanno un danno che manco se lo immaginano.E’ inevitabile e sacrosanto, con tutto quello che abbiamo investito. Le squadre minori se la giochino fra loro, e si faccia un Super Campionato Europeo fra corazzate. Lo spettacolo ha le sue leggi: non puoi sfidare Cristiano Ronaldo e due giorni dopo farti umiliare dall’ultimo pirla del Cagliari. Lo spettacolo ha le sue leggi e l’immagine va tutelata.La maggior parte della gente è pronta, specie i ragazzini. Si sono fatti la bocca. Le identità particolari, le piccole per quanto accanite tifoserie presto saranno roba da museo antropologico.Ieri a Torino ho seguito Dzemaili, qualcuno ne parla un gran bene. Non è ancora pronto per il mio giro, ma non si sa mai. Ho preso appunti. La sera mi sono fermato in un bar del centro e ho sentito parlare alcuni signori di Filadelfia, il vecchio stadio del Grande Torino.Gente che vive di ricordi. Per fortuna sono sempre di meno.Comunque... Ecco, il ragazzo è arrivato.

Sono in orario.

Tieni, Questi sono per te"...L’uomo si allontana al volante della sua auto, masticando una gomma alla menta e maledicendo i pedoni che, pure, attraversano sulle strisce.

Il ragazzo prende il biglietto da dieci due euro e se lo mette in saccoccia. Sorride, la giornata è iniziata bene.

 

Indovinate quale dei due è del Toro.Un abbraccio a tutti, Marco