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"A margine del pranzo per festeggiare il Toro Club "Aldo e Dino Ballarin" ha rilasciato delle dichiarazioni Aldo Cappon, presidente del club nonché nipote di Aldo Ballarin. Ai nostri microfoni il parente dei due fratelli periti a Superga ha parlato del Filadelfia, del club di tifosi e anche di suo nonno.
"L'evento di oggi (ndr, 25 settembre) è stato un successo, sono previste altre iniziative in futuro?
"Questo pranzo ci ha preso tanto tempo e direi che ne è valsa la pena visto il successo che ha avuto. Adesso ci saranno diverse iniziative, a partire al partecipare alle trasferte più vicine come Udine e Bologna per poi andare anche a Torino e si sperava di far combaciare questo viaggio con l'inaugurazione del Filadelfia.
"Chioggia è una delle città più legate al Toro d'Italia, sopratutto grazie al ricordo dei fratelli Ballarin...
"Abbiamo dato il massimo affinché questa località risultasse una città a tinte granata. A partire dal nome dello stadio e dalla squadra che ci gioca i cui colori sociali sono proprio quelli del Torino. C'è anche una scuola che porta i nomi dei due defunti, ci manca solamente un museo da allestire e questa potrebbe rappresentare un idea per il futuro.
"Quali sono i ricordi più belli che la legano a questo club che rappresenta ormai un'istituzione per tutta Chioggia?
"Questa attività mi ha preso tante energie, sopratutto all'inizio che era tutto da organizzare. Io non sono una persona che si espone ma per questa causa ne valeva la pena, ero spinto da alte motivazioni e direi che i risultati sono stati più che soddisfacenti.
"A proposito di Filadelfia, il tempio del tifoso del Toro sta per essere ricostruito. Cosa può rappresentare per tutto il mondo granata lo storico stadio?
"Premetto dicendo che il Fila non doveva essere abbattuto inizialmente, perché era veramente il fulcro del Torino. Adesso si spera possa venire fuori una cosa carina e potrebbe diventare una cittadella per il Toro ed un punto di ritrovo per tutti i tifosi nonché un centro dove i giovani possano crescere già con il Toro nel sangue ed essendo a conoscenza del peso della maglia granata.
"Lei suo nonno non l'ha mai potuto vedere ma che cosa le hanno trasmesso su di lui e che idea si è fatta del roccioso terzino destro?
"Io purtroppo di ricordi del nonno non ne ho ma mia nonna mi ha sempre raccontato le sue gesta calcistiche e la sua storia, alla fine penso che sia stata una persona fantastica. Ovviamente, dopo tutti questi racconti, io non potevo nascere di un'altra fede e sono orgoglioso di tifare Torino adesso e di avere costruito questo club.
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