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Che gli affari di Urbano Cairo come editore e quelli come presidente di calcio seguano due direzioni molto diverse, se non opposte, lo dicono i risultati e lo confermano i numeri. I risultati, che vedono il continuo successo di vendite delle riviste, e negli anni si moltiplica anche il numero delle testate lanciate, mentre dall'altra parte la sua società langue in Serie B tra risultati deludenti ed un progetto mai nato. E i numeri, che negli scorsi giorni hanno detto di un bilancio pesante per il Torino Football Club e che oggi raccontano l'impennata degli utili della Cairo Communication.Per la precisione, le cifre del primo trimestre 2011 riportano un utile netto di 3,8 milioni di euro, con un aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente addirittura del 43,8%, con ricavi lordi a quota 72,2 milioni (+ 19,3%); la raccolta pubblicitaria per l'emittente La7 registra una crescita fortissima, del 30%, attestandosi dunque a 39,6 milioni, e quest'ultimo dato é disponibile già per quanto riguarda il bimestre aprile-maggio: ancora + 30,2%.Sembrerebbero andare a gonfie vele dunque le aziende dell'imprenditore alessandrino, 54 anni tra dieci giorni, che ieri a Piazza Affari ha chiuso in crescita del 2,56%. Tutte, tranne una: il Torino FC, che come risaputo ha chiuso il bilancio 2010 con un passivo di 11 milioni di euro. Difficile sentir parlare in giro del debito accumulato dalla società di via dell'Arcivescovado, che dovrebbe comunque superare i 40 milioni.Stride dunque il contrasto tra Cairo Communication e Torino FC, il cui futuro prossimo non appare roseo, a meno di centrare il miracolo-promozione. La cessione societaria per ora non si concretizza, aspettando il mese di giugno indicato dallo stesso Cairo per dire addio al Toro (da ieri, nella ridda di voci che da mesi circolano intorno al club granata, si fa più forte il nome della Martini & Rossi). Se Lerda e i suoi riuscissero nell'impresa, allora -e solo in quel caso- si potrebbe tirare un lungo sospiro di sollievo.
(foto M.Dreosti)
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