E' l'intervallo della partita tra Torino e Lazio. Il presidente granata Mario Gerbi viene colto da un leggero malore dopo un’intervista rilasciata al giornalista Franco Costa per la Domenica Sportiva. E’ un Toro che fa soffrire quello della stagione 1988/89. I tifosi sono sempre sul piede di guerra e ne hanno tutti i motivi. La squadra annovera numerosi forti giocatori, ma non è l’anno giusto. I granata sono reduci dalla pesante sconfitta di Genova contro la Sampdoria e hanno perso il giovane pupillo Alvise Zago per diversi mesi a causa di un grave infortunio. La classifica è preoccupante e Claudio Sala ha già avvicendato Gigi Radice sulla panchina del Torino. La proprietà della società verso la fine della stagione passerà di mano a Gian Mauro Borsano. Sia Gerbi, sia l’amministratore delegato De Finis sono molto stanchi e logori; si stanno accorgendo che non hanno più il controllo della situazione. Inizia la gara e a rendere ancora più difficile il momento è la rete del laziale Pin dopo pochi minuti. Il tiro da fuori area beffa l’incerto portiere Lorieri. Ci pensa Ezio Rossi a pareggiare subito le sorti dell'incontro con un’acrobatica rovesciata e Cravero a raddoppiare su calcio di rigore. Il pubblico si rianima e torna incessante il tifo in curva Maratona, nonostante la delusione per la rottura dell’amicizia con i tifosi laziali a causa del sopravvento della frangia più estremista del tifo romano degli Irriducibili sui più compassati Eagles Supporters.Ad inizio ripresa, lo slavo Haris Skoro batte per la terza volta l’estremo difensore Silvano Martina. Il risultato sembra ormai in cassaforte, ma è solo un’illusione. In cinque minuti l’uruguayano Ruben Sosa sigla una doppietta che rimette in discussione la partita. E’ il panico. Dopo 30 anni l’ipotesi di una retrocessione in serie B è concreta. Era impensabile un’eventualità del genere ad inizio campionato per una squadra blasonata come quella granata. Proprio in quella stagione le squadre di serie A aumentano da 16 a 18 e le retrocessioni da 3 a 4..E’ solo febbraio e con tutto il girone di ritorno davanti non è comunque il momento di perdersi d’animo. Il Toro torna a giocare e s’impone con un’invenzione del brasiliano Muller. E’ un gol importantissimo oltre che bello e permette alla squadra di vincere uno dei confronti più rocamboleschi e ricchi di reti nella storia delle due compagini.La vittoria con la Lazio non risulterà purtroppo sufficiente ad evitare una disgraziata retrocessione, forse la più dolorosa e inaspettata di sempre. L’unico raggio di sole giunge dai giovani del vivaio di via Filadeflia. Infatti, nel corso del torneo, hanno avuto l’occasione di esordire in prima squadra il ragazzino Bolognesi, Benny Carbone, il compianto Massimiliano Catena, Massimiliano Farris, Ivan Ferretti, Massimo Gallaccio, Donatello Gasparini e Andrea Menghini oltre al già citato Alvise Zago.
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