mondo granata

Tor(ment)o

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di Silvia LachelloVenerdì 4 febbraio 2011Caro Diario,che roba difficile.Vorrei che qualcuno me lo spiegasse, perché io, da sola, non ci arrivo.Quando qualcuno mi fa una domanda, di qualunque argomento si tratti, io... come dovrei...
Redazione Toro News

di Silvia LachelloVenerdì 4 febbraio 2011Caro Diario,che roba difficile.Vorrei che qualcuno me lo spiegasse, perché io, da sola, non ci arrivo.Quando qualcuno mi fa una domanda, di qualunque argomento si tratti, io... come dovrei rispondere?Mi vengono in mente differenti alternative:a) compiacendo colui/colei che ha posto la domandab) esprimendo il mio reale pensieroc) bohE' mia norma (o istinto?) affidarmi al tipo di risposta b) e, generalmente, non mi pongo minimamente il problema sul fatto che nell'interlocutore venga a mancare il compiacimento che verrebbe generato da una risposta a).Sembra che una delle tante mode attuali sia quella di raccogliere consensi e contabilizzarli.Sembra, anche, che una delle tante mode attuali sia quella di considerare idiota chi non la pensa come te (un 'te' ipotetico, ça va sans dire).Dov’è finito tutto l’amore per il dialogo, il confronto, lo scontro ragionevole e ragionato, che ha permesso, nei secoli dei secoli, di sedersi uno di fronte all’altro per esporre le proprie idee, il proprio sentire e di trovare, anche inaspettatamente, nuova ispirazione?Che roba difficile.Mendico dialogo e mi viene offerto disprezzo.Talvolta accade.Non ci rimango male, eh? Ho una pellaccia così dura da averne quasi paura io stessa, solo che mi domando... mi domando tante cose.Mi domando dove sia finita la Fratellanza Granata.La vedo, la sento, la provo, la sperimento quasi quotidianamente, non dico che sia svanita nell’aere... ma a volte - A VOLTE - sembra essere stata messa nel dimenticatoio, per essere tirata fuori solo quando conviene.Ma puzza di naftalina e le tarme fanno il gesto dell’ombrello.It’s just a feeling... vorrei che qualcuno mi dicesse che sto toppando alla grande e che me lo dimostrasse.Così... per non sentirmi così sola come la mia natura Granata prevede che io sia, ma... che roba difficile.La MIA roba difficile: non potrei farne a meno.Sabato 5 febbraio 2011, UominimessiacasacciodaLerda – Real Sassuolo 1-2Caro Diario,è colpa di tutti, va bene?E’ anche colpa mia.Anzi: è tutta colpa mia, se il Toro ha perso in questa maniera orrenda.Sono stufa e arcistufa e... nonostante l’incazzatura (profonda come la fossa della Marianne) avrei voglia di... provo a spiegartelo, provo a spiegarti che cosa mi è successo durante la "partita" (bastano un paio di virgolette?).Man mano che passavano i minuti, scendevo di una fila, mi avvicinavo progressivamente al campo.Era come se una forza (quella della disperazione?) mi costringesse ad avvicinarmi ai Ragazzi, mezzo metro per volta... per fare che cosa? Saperlo.La mia parte Erinni voleva entrare in campo per prenderli a schiaffi.La mia parte Madre voleva entrare in campo per consolarli.La mia parte Saggia voleva entrare in campo per motivarli.Erinni, Madre e Saggia, a forza di spintonarsi dentro di me, finivano per farmi avanzare fisicamente, mentre mi domandavo: "Ma che cosa diamine sto facendo? Dove voglio andare?".Non volevo andare da nessuna parte, in realtà, però avrei tanto voluto che ci fossero state un’Erinni pronta a schiaffeggiarmi, una Madre premurosa nel consolarmi, una Saggia ferma nel motivarmi.Mi sentivo frantumata e dissociata, integra solo... solo nel mio essere comunque e sempre disperatamente Granata.Avrei anche voluto che un incantesimo mi avesse fatto sentire come sarebbe stato essere NON Granata.Incantesimo non disponibile: ritenta, sarai più fortunata.Più fortunata, già... eppure io non mi sento così priva di fortuna... boh, ci penserò in un altro momento: adesso ho un bel boccone amaro da mandare giù.Mi prendo tutte le colpe io, qualcuno deve pur farlo, no?Giù l’ennesima palata di giuve e via andare.Si volta di nuovo pagina.Che libro lungo... un po’ monotono ultimamente, ma... può sempre cambiare di tono e contenuto.Eccheccavolo... mica sono arrivata fin qui per sentire solo pesi dentro e addosso... e poi... boh, le mie rabbie sono così simili ai temporali estivi: passano e torna il sole.Quello lì, il sole, torna SEMPRE.Lunedì 7 febbraio 2011Caro Diario,questa non ci voleva: mi sono stortignata un dito.Faccio un po’ di fatica a far danzare le dita sulla tastiera.Eppure voglio dirti ancora tante cose... sai che cosa faccio? Copio e incollo una e-mail che mi ha mandato un bambino, un bambino del Toro.Esistono: è giusto che li si lasci parlare.Ciao Silvia, posso darti del tu? Io credo di sì.Io mi chiamo D., ho undici anni e tifo Toro.Anche il mio migliore amico tifa Toro e lui porta il nome del Capitano di Superga: che combinazione!Volevo dirti una cosa. Io volevo dirti che sabato la mamma mi ha portato allo stadio e alla fine ero molto triste.Non mi piace perdere, io credo che non piaccia a nessuno, però mi piace essere lo stesso del Toro perché è come quando finisce la scuola e iniziano le vacanze estive: mi sento libero.Posso svegliarmi quando voglio, posso giocare, posso anche annoiarmi, ma so che ci sarà sempre un motivo per cui essere felice.Il Toro mi rende felice anche quando mi annoia o mi intristisce perché il Toro è il Toro.Io non so spiegarlo bene, ma so che capirai.Questa mattina i miei compagni gobbi mi hanno preso in giro e sai una cosa? Li ho lasciati fare, sono stato indifferente e loro... ci sono rimasti male! Soprattutto quando ho detto: "Che si vinca o che si perda, forza Toro e..."... be’, non scrivo il resto perché lo sai già e perché mamma mi ha detto che posso dirlo solo allo stadio.Io non vedo l’ora di tornare allo stadio per poterlo dire tutto, soprattutto per dire forte TORO! TORO!Io sono del Toro e sono sicuro che, quando sarò grande, avrò anche io tante cose belle da raccontare.Forza Toro!Ciao!Grazie, piccolo D., grazie per essere del Toro NONOSTANTE, grazie e basta.Martedì 8 febbraio 2011Caro Diario,l’altro giorno ti chiedevo dove fosse finita la Fratellanza Granata... ne ho trovata un po’ (TANTA, a dire il vero) in quel che mi scrive Massimo:... anche sabato una bella e cocente delusione... eppure sentivo addosso quell'adrenalina che mi aveva convinto che finalmente avremmo potuto vedere un vero Toro, quello straripante.... be’, peccato... anche se da quella sconfitta è venuto fuori un incontro incredibile....ero fuori dallo stadio, finita la partita, bevevo una birra con le mie amiche, che ormai non possono fare a meno di venire allo stadio... i baracchini praticamente stavano andando a casa... ad un certo punto arrivano due signore anziane con il carrello della spesa e ci chiedono... cosa ha fatto il Toro? ha perso, signora... oh mio dio! mio marito sarà arrabbiatissimo... e abbiamo iniziare a parlare... insomma... per la prima volta in vita mia ho sentito raccontare dal vivo ciò che avevo sempre e solo letto o visto nei video... l'amore per il Toro... la tragedia di Superga... la morte di Meroni... il "cortile" del Fila... insomma è stata un'emozione incredibile.... da lacrime agli occhi... noi del Toro non siamo soli tifosi... siamo come degli spiriti guida e cerchiamo di dare voce a quegli Angeli che non ci sono più, affinché la maglia Granata ritorni ad essere quello che merita... è una delle spiegazioni che mi do... specialmente dopo aver visto la partita di sabato... sul perché io, appena finita la partita, non vedessi l'ora di ritornare a vedere il Toro, e nonostante tutto, continuo a dire "Forza Toro" quando in pochi ci credono...Grazie, Massimo, grazie anche a te di essere del Toro NONOSTANTE, grazie e basta.Io me ne sto qui con il mio dito stortignato e vedo le stelle per il male... vedo le stelle soprattutto perché, in questa notte oscura, ci sono tanti D. e tanti Massimo che illuminano la via e lo fanno con semplicità, con la stessa semplicità con cui, tutto sommato, si è del Toro.Si è. Punto.Poi ti devo raccontare del Professore, mio vicino di casa, che mi ha chiesto che cosa dobbiamo fare di ‘sto Toro e io gli ho risposto "Amarlo, Professore, amarlo!" e lui ha sorriso, e poi ti devo raccontare degli incontri fra tifosi Granata del palazzo in cui abito, sono riunioni estemporanee in cui è tanto il fervore ed è tanto il calore, sì, ti devo raccontare un sacco di cose, ma faccio davvero fatica a digitare e quindi... non adesso, non adesso...