A Torino, in Corso Unione Sovietica, 256, è il "Toro Club Turin Park", il primo Toro Club Condominiale. Il luogo è sito in un triangolo magico e granata, è ad un soffio dal Filadelfia, a pochi passi dallo stadio “Olimpico” ed ad un balzo dal Centro Sisport, sede dell’allenamento del Toro. È bello immaginare i soci alla riunione di condominio, con l’amministratore, tutti vestiti in granata, che non discutono sulle spese o sulle migliorìe dello stabile, ma almanaccano su Stellone e Abbruscato e tutte le possibili soluzioni che Zaccheroni potrà scegliere per la partita imminente. È proprio così? Proviamo a conoscerli meglio. Giovanni Monzani, il responsabile delle comunicazioni, specifica che è un grande stabile con 400 condomini, quindi non è totalmente asettico da contaminazioni bianconere, ma la rappresentanza granata è molto nutrita.
mondo granata
Toro Club Turin Park
Come è nata l’idea di un Toro Club Condominiale?È nato questa estate, con l’entusiasmo della serie A. Siamo tutti amici, ci vediamo tutti i giorni, per le scale, alcuni di noi andavano insieme allo stadio, quindi è stato tutto semplice. Attualmente siamo un centinaio. Non accettiamo iscrizioni esterne, tolto parenti stretti dei condomini, per non perdere l’esclusività del Club
Il vostro rapporto con i vicini bianconeri?Siamo democratici, loro capiscono le nostre esigenze e noi le loro. Certo sarebbe bello vedere l’intero stabile granata, molti tifosi vorrebbero trasferirsi da noi, chissà.
Nello stabile c’è anche un pittore, Cesare, che ha dipinto un Toro che vince la corrida abbattendo il matador. “Dimostra la voglia di vincere di noi granata, anche nelle difficoltà di un gioco occulto dove il più puro (il Toro) è quasi sempre vittima, un predestinato alla sconfitta”A questo non possiamo, non chiedere a Cesare cosa ne pensa della corrida demente che si è giocata a Catania. “Ci sono stati errori sia da parte della polizia, che dei tifosi. Io propongo queste sanzioni: la retrocessione del Catania in B; applicare rigorosamente le leggi vigenti, arrestare i tifosi e punirli, lo stadio non è un mondo a parte; giusta una sosta ma non bisogna penalizzare i tifosi non violenti”.
Giovanni Monzani, afferma “Nonostante Catania, noi continueremo a portare i bambini allo stadio, sarebbe un segno di resa, di fronte a queste persone lasciare perdere, chiudere baracca e burattini. Però ci vogliono dei segnali forti. I granata sono tifosi corretti e pacifici, non è giusto privarli del loro spettacolo preferito”.
Un condomino granata, un’altra idea originale che solo il popolo del Toro riesce ad concepire, nato per amicizia, quasi come ironica sfida, oggi geniale realtà, unica e simpatica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA