FATHER: Quando si parla di rimonte, noi vecchietti non abbiamo dubbi: quella epica è stata il Toro-Juve della primavera 1983, quando i gobbi godevano in vantaggio di due goal per poi precipitare nello sconforto in soli quattro minuti. Era una domenica da radiolina purtroppo, perché lavoravo. All’epoca gestivo un cinema del centro di Torino, il Movie Club, e proiettavamo in quella domenica quattro film della Warner con Humphrey Bogart. A metà di “Solo chi cade può risorgere” di John Cromwell io, che ero in cabina di proiezione, vedo entrare la maschera Pippo Gianadda, gentiluomo vero (ora non c’è più) anche se iuventino doc. Aveva la radiolina all’orecchio e un sorriso beato. Non osò dire niente. Io capii. Mi venne mal di testa. Alla fine del film andai nell’atrio per prendere un pacchetto di caramelle. Pippo non c’era. Aveva chiesto mezza giornata di permesso. Il mal di testa mi passò. Vedere i gobbi illudersi e poi cadere batteva qualunque malessere fisico. Quella è stata la rimonta delle rimonte, la festa degli occhi, la gioia del cuore.SON: Quando invece noi giovanotti parliamo di rimonte, potrebbe cadere l’imbarazzo. Diciamo che ultimamente non ci siamo proprio contraddistinti per rimonte epiche e clamorose, ma qualcuna però me la ricordo, e devo dire che fanno provare delle emozioni incredibili al tifoso. Direi che non possiamo scordarci un altro storico Derby della Mole: quello del 2001. Fu 3-3 il risultato finale, ma il Toro riesce a recuperare uno svantaggio di ben 3 goal e, grazie ad una favolosa buca creata da Maspero proprio sul dischetto del rigore, impedisce a Salas di segnare ad 1 minuto dal termine. C’era un qualcosa di magico quel giorno, davvero indimenticabile per i presenti e non. Importanti anche altre rimonte, penso a quella di Cesena di 4 anni fa, dove si riuscì a rimontare un pesante 1-0 per i padroni di casa, vincendo 1-2 grazie alle reti di Nicola e Martinelli, due autentici goleador! Infine una rimonta recentissima: quella dell’anno scorso in casa col Palermo. Lì forse vedemmo il miglior Di Michele della stagione, che, ispirato più che mai, fece una doppietta incredibile che ci permise di agguantare prima, e consolidare poi, il vantaggio dopo aver subito il goal da Amauri.Insomma vincere è sempre bello, ma rimontare da ancora più quella soddisfazione della vittoria, perché la rende sudata, faticata: una vittoria da Toro.
mondo granata
Toro da rimonta
di Stefano e Valentino Della Casa
© RIPRODUZIONE RISERVATA