La vittoria con l'Udinese di domenica scorsa è di quelle che possono segnare una svolta nella stagione, almeno per due motivi. Il primo è che abbiamo battuto una squadra in forma, una delle migliori finora viste campionato, e ciò rappresenta una bella iniezione di fiducia per una squadra ancora alla ricerca di un'identità più delineata. Il secondo è che siamo riusciti a mantenere il golletto di vantaggio fino alla fine, non subendo né il pareggio né tantomeno la sconfitta. Insomma la prima vera prova di maturità del torneo è stata superata, anche se i pieni voti non ci sono ancora.
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Toro: e ora, costi quel che costi, “Forza Amauri”
Se in difesa la grande sorpresa Jansson non ha fatto rimpiangere capitan Glik, se a centrocampo non sono mancati muscoli e chilometri (con un bel Vives a smentire chi, noi per primi, lo dava in crisi), in attacco ancora qualcosa non va come dovrebbe. Nessuno tocchi Quaglia, ovviamente, ma è possibile che ancora quest'anno continui la maledizione della seconda punta? Ci ricordiamo benissimo il disarmante zero alla casella reti fatte l'anno scorso per Barreto e Meggiorini (che tra l'altro al Chievo quest'anno ha già segnato). L'unico gol "sfuggito" all'accoppiata offensiva Immobile-Cerci (che però tecnicamente seconda punta non è) è stato quello realizzato in extremis da Larrondo (pensate un po'...) all'ultima di campionato. Troppo poco per dare un senso al ruolo di attaccante numero due.
Quest'anno il modulo con la coppia di punte non ci ha ancora dato soddisfazioni, tanto che Ventura ha cambiato almeno un paio di volte le carte in tavola optando per il solo Quagliarella in avanti. In campionato sono ancora a bocca asciutta Amauri, Martinez, Larrondo e Barreto, che, essendo stato fermato dai guai fisici, almeno per ora è l'unico con la giustificazione. Quello da cui ci si aspetta di più è ovviamente Amauri. Anche noi siamo tra quelli che non hanno fatto i salti di gioia all'arrivo dell'ex parmense. Anche noi eravamo convinti che sarebbe stato meglio investire su un attaccante più giovane e meno, come dire, "compromesso" col passato. Noi, con pochi altri, eravamo tra quelli che, se proprio ex dobbiamo prendere, allora tentiamo il tutto per tutto per Giovinco. Opinioni, nulla più.
Però adesso Amauri è giocatore del Toro e come tale, per il bene della squadra, si deve sbloccare. Ha raccolto la sfida, quella di dimostrare di valere la maglia che gli è stata affidata, e sembra che l'impegno non manchi. Manca solo il gol, vicinissimo contro l'Udinese, manca solo liberare quell'urlo di gioia che ha dovuto strozzare già domenica scorsa.
Stasera Amauri ha un'altra possibilità. Occhio a non scottarsi con la sauna finlandese, certo, ma contro l'Hjk c'è un'altra ghiotta occasione per fare questo benedetto primo gol in gare ufficiali in maglia granata. Uno sblocco che potrebbe far rifiorire quell'istinto da goleador che il brasiliano possiede. Ci serve, eccome se ci serve, un altro attaccante che la metta dentro. Quagliarella ha del miracoloso ma, ovviamente, non può reggere da solo l'attacco ogni partita. Dai, Amauri. A denti stretti, ma siamo con te.
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