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Toro: Glik per tutti, tutti per Glik!

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Gargarismi/ Il punto di vista di Domenico Catagnano
Domenico Catagnano

Toro-Lazio di domenica scorsa, piove una bella palla in area, D'Ambrosio manca la battuta al volo, si mangia praticamente un gol ma offre un assist involontario al dirompente Glik che calcia con rabbia e potenza e trafigge Marchetti. Uno a zero e quel gol risulterà poi decisivo per la vittoria.   Ora, se vogliamo dare una lettura metaforica all'azione, possiamo dire che il nostro capitano si è "ripreso" il Toro proprio dai piedi del giocatore più discusso di questi ultimi giorni in casa granata, quello che potrebbe diventare una nostra bandiera ma che si fa distrarre troppo dalle sirene bianconerazzurregiallorosse.    Kamil è un grande, personalmente penso sia stato il simbolo del Toro dello scorso anno e quest'annata finora un po' a corrente alternata non scalfisce la sua granatitudine. E' uno dei nostri, il polacco, non sarà e probabilmente non diventerà mai un campione ma ci crede, è fiero di indossare la nostra maglia, non perde occasione per dire grazie ai tifosi e alla società, ci mette l'anima nonostante tutto e tutti.   E' un difensore ruvido che non tira mai indietro la gamba, deve imparare a gestire meglio la sua rabbia agonistica ed evitare certi falli gratuiti e pericolosi, ma sicuramente è uno su cui poter fare affidamento, è l'erede della nostra grande tradizione di difensori rocciosi e indomabili.   "I ragazzi della via Glik" recitava uno striscione visto domenica all'Olimpico, segno che il ragazzo è amato dalla curva, un amore ricambiato nella speranza che ora il capitano trovi quella continuità che gli è mancata fino ad adesso.   E magari non è un caso che nel Glik-day la difesa non abbia preso un gol, cosa che non succedeva dalla prima di campionato. Con la Lazio abbiamo visto un Toro meno smagliante e più vicino a quello dello scorso campionato. Lo diciamo da tempo: se riusciamo a trovare un equilibrio tra lo champagne di Cerci e Immobile e la... gazzosa del reparto difensivo, potremo toglierci davvero tante soddisfazioni.   E in tutto ciò siamo settimi, dietro alle grandi e alla sorpresa del campionato e avanti alla stessa Lazio e al Milan. Direi che a inizio campionato avrei sottoscritto per ritrovarmi in questa posizione a quattro giornate dalla fine del girone d'andata. Il bicchiere, secondo me, è più pieno che vuoto. Certo, sarebbe stracolmo se avessimo anche quei punti che ci sono stati scippati dagli arbitri e dalla jella, ma questa è un'altra storia. E noi non saremmo il Toro...