mondo granata
Toro implacabile
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...all'Olimpico non si scherza: dopo il 3-1 rifilato ad una Nocerina generosa ma leggera in difesa, il campo del Toro rimane l'unico imbattuto della serie B.
Campo che può senz'altro essere il valore aggiunto di questa stagione, dopo che in tempi recenti si erano viste uscire vittoriose squadre sulla carta decisamente abbordabili. Ma questo è il passato.
Il presente parla di un Torino spavaldo e finalmente prodigo di gol, divisi equamente tra i reparti.
Belle le prime due reti, addirittura da manuale la terza: la quintessenza della verticalizzazione.
Due reparti della Nocerina bucati con una facilità disarmante, tre tocchi e palla in rete, grazie ad una precisa bordata dall'esterno dell'ottimo Stevanovic. Ma era tutta la squadra a girare come il più oliato dei meccanismi. A detta di mister Ventura, per 45 minuti si è rivisto il Toro che lui vuole. Sono d'accordo, così come ritengo che l'abbassamento del ritmo seguente al terzo gol sia dovuto esclusivamente ad un naturale calo di tensione per la vittoria ormai virtualmente acquisita.
Gran merito va agli avversari, venuti a giocarsi la partita da ultimi in classifica senza erigere barricate né servendosi del gioco violento per spezzare ritmo e trame. Una vera notizia, se si considera che fino ad ora solo il Pescara era venuto a Torino per fare calcio, anziché impedire lo svilupparsi del calcio altrui. Ma contro il Toro di ieri non c'erano molte speranze per i campani (seguiti, tra l'altro, da un nutrito gruppo di appassionati tifosi), soprattutto a causa di una difesa troppo spesso in bambola e incapace di bloccare gli esterni. Proprio gli esterni, in particolare Stevanovic, sono stati l'inesauribile fonte del gioco granata, anche se un Bianchi ancora con l'ansia da prestazione non ha saputo approfittarne. Ecco perché è giunta gradita la notizia di un calcio d'angolo finalmente sfruttato a dovere, con un colpo di testa di D'ambrosio tanto velenoso quanto preciso, che ha concluso la sua interminabile parabola nell'angolo più lontano della porta avversaria. Ed ecco perché ha dato tranquillità l'azione caparbia di Vives, che ha lasciato partire una rasoiata precisa dal limite dopo essersi liberato di un difensore. Il terzo gol ha virtualmente chiuso il discorso. Dopo alcuni passi falsi i tasselli stanno tornando al loro posto: le vittorie consecutive all'Olimpico salgono a tre. Adesso dobbiamo solo aspettare che l'attacco guarisca. Soprattutto il suo malato eccellente.
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