Martedì 21 marzo, primo giorno di Primavera, Toronews vivrà il cambio della guardia alla sua direzione, dopo Massimo De Marzi diamo il benvenuto a Paolo Aghemo. La linea editoriale sarà sempre la solita: massima attenzione al tifoso del Toro, che resterà sempre il protagonista numero uno. Quando Toronews nacque come sito amatoriale si era da poco insidiato Cimminelli, pochi mesi dopo essere diventato una vera e propria testata giornalistica ha vissuto il momento drammatico del fallimento e poi della rinascita con Urbano Cairo. Negli ultimi anni questo sito ha vissuto a fianco del mondo granata tutte le vicissitudini e continuerà a farlo. La redazione e l’editore ringraziano Massimo De Marzi per aver messo a disposizione la sua massima professionalità ed esperienza facendo crescere tutti quanti in un universo di rispetto e coinvolgimento. Come in tutte le belle storie c’è sempre una fine e Massimo ha deciso di accettare altre avventure, che gli auguriamo siano di successo e che possano, perché no, ogni tanto congiungersi con Toronews. Ora si volta pagina e diamo il benvenuto a questo giovane e preparato direttore, che ha davanti a sé un’altra grande sfida da combattere, conscio di avere al suo fianco tutto l’entusiasmo del popolo granata, come merita un professionista del calibro di Paolo Aghemo.
mondo granata
Paolo Aghemo è il nuovo direttore di Toro News
Paolo Aghemo è nato a Torino 29 anni fa (ma “orgoglioso delle radice istriane”, il ramo materno è di Fiume), ha giocato a calcio in serie D, Eccellenza e Promozione. Pratica anche il tennis ed ha una passione per libri e giornali. Laureato in Scienze Politiche, giornalista professionista dal 2004, dopo aver collaborato con diverse testate piemontesi, lavora in televisione dal 2003. Per Telecity Sette GOLD segue il Torino ed è autore, oltre che conduttore, della trasmissione “Forza Toro” in onda il lunedì sera sull’emittente regionale Telestar. Per conoscerlo meglio proponiamo questa intervista rivisitata e aggiornata.
Paolo, questa sera è andata in onda la puntata numero 20 di “Forza Toro”: una trasmissione giovane ma che ha già avuto un certo successo, è così?
“I complimenti fanno un piacere enorme, perché dietro a quell’ora e mezza in diretta c’è un lavoro che dura un’intera settimana e coinvolge, oltre al sottoscritto, Antonio Paolino e lo staff tecnico. Lasciami ringraziare attraverso il sito chi ci segue e sta facendo crescere ad ogni puntata la trasmissione. Il nostro obiettivo è continuare a seguire il Toro ogni giorno, raccontando e analizzando le vicende granata con la massima onestà intellettuale, coinvolgendo i tifosi e dando spazio a tutte le opinioni. Come Toronews”.
Com’è nata la decisione di fare un’altra trasmissione sul Toro, per di più il lunedì, giornata già satura da questo punto di vista?
“La scelta è stata dell’Editore, sia per quanto riguarda il tipo di trasmissione, sia per il giorno”
Sei più in competizione con “Orgoglio Granata” di Carlo Testa o con quella di Alessandro Costa su Prima Antenna?
“Carlo e Alessandro sono due amici e fanno bene il loro lavoro. “Forza Toro” è nata appena quattro mesi fa, per questo motivo venire confrontati a trasmissioni che hanno anni di storia alle spalle è una soddisfazione di per sé. Anche se noi cerchiamo di distinguerci, puntando sull’attualità, la cronaca, gli approfondimenti tecnici e coinvolgendo i tifosi nelle discussioni. Viviamo, insomma, il presente con uno sguardo rivolto al futuro: il passato deve essere una forza trainante, non un ricordo fine a stesso”
Il sabato poi raddoppi su Italia 8 con “Diretta Toro”, quale delle due è più impegnativa?
“Sono trasmissioni con approcci differenti e per le quali nutro il medesimo entusiasmo. “Diretta Toro” è adrenalinica: devi trasmettere le emozioni della partita senza avere a disposizione le immagini. “Forza Toro”, invece, ci offre una possibilità unica: il contatto con i tifosi, che sono i veri protagonisti, sempre ospiti in studio oppure partecipi via telefono: sono convinto che ascoltare le opinioni altrui e confrontarsi sia l’esperienza più formativa che si possa fare”
Nella vostra trasmissione avete sempre difeso e sostenuto De Biasi…
“Intanto, noi difendiamo e sosteniamo il Torino. Su De Biasi sottoscriviamo le parole del presidente Cairo: l’allenatore non può essere il capro espiatorio, occorre responsabilità da parte di tutti. Ciò detto, non significa che il diritto-dovere di critica – anche nei confronti di De Biasi – debba venir meno. Quando tutto andava a gonfie vele, oltre ad esaltare i meriti del tecnico, se c’era qualcosa che non ci convinceva lo facevamo notare. Alla fine, i risultati sono i giudici supremi”
Prima della trasferta di Piacenza dissi che “il Cesena non avrebbe mollato, mentre il Mantova rischiava di venir risucchiato”. Sei stato buon profeta…
“Mi auguro di sbagliare nel lungo periodo sul Cesena, prossimo avversario del Torino che ora deve tentare di rosicchiare qualche punto negli scontri diretti se vuole credere ancora nel terzo posto”
Domanda secca: ha sbagliato più De Biasi nel ritorno o sono stati sopravvalutati i giocatori?
“I 39 punti dell’andata sono un’impresa, i tredici del ritorno un misero bottino. La classifica attuale rispecchia il valore della squadra, con un pizzico di fortuna ci starebbero due – tre punti in più. Il cammino dei primi mesi ha creato aspettative eccessive”
Più o meno il Toro dell’anno scorso era nelle stesse posizioni di quello attuale, eppure Rossi era messo sulla graticola peggio ancora di De Biasi, forse perché si portava dietro l’antipatia che tutto l’ambiente aveva per Cimminelli e Romero?
“Una società del genere rappresentava un handicap pesante. Tuttavia, la squadra era fortissima per la serie B e forse i tifosi si aspettavano di non dover soffrire fino alla fine. Se ci fosse stata una dirigenza sana e lungimirante chissà con quanti punti di vantaggio avrebbe vinto il campionato”.
Pessimista o ottimista su questa stagione e … sul tuo nuovo incarico a Toronews?
“Ottimista in entrambi i casi!
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