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mondo granata
Approvo i tentativi degli ultimi giorni volti a stemperare la tensione in occasione della trasferta di Mantova da parte di alcune autorità pubbliche. Non perdiamoci in guerre da pollaio. Innanzitutto nel rispetto di un nostro giocatore deceduto nella tragedia di Superga a cui è stato intitolato lo stadio di Mantova: Danilo Martelli di Castellucchio, uno dei nostri eroi, che sarà commemorato prima della partita. E poi, perché non tutti lo sapranno, ma, nei primi anni ’60, eravamo i benvenuti nella cittadina mantovana e non solo lì. Questa rivelazione l’ho appresa da uno storico tifoso del Toro, uno dei fondatori dei Fedelissimi Granata, che, con altri pochi pionieri, si cimentava nell’organizzazione delle prime trasferte al seguito della squadra. Mi ha raccontato che, vuoi per la simpatia che suscitavano i colori granata, vuoi per un certo senso di rispetto verso la storia del Torino, erano molte le città che tributavano omaggi e ospitalità alla squadra e ai tifosi che si recavano in trasferta. Nel primo campionato di serie B della sua storia, il Torino fu di scena nella città dei Gonzaga nell’aprile del 1960. Le vetrine dei negozi erano ornate da stringhe granata e riportavano volantini di informazione sulla partita con auguri di una pronta ripresa alla squadra del Toro. All’ingresso in campo e alle gesta dei giocatori durante la partita scrosciavano spesso applausi a scena aperta. Segno di profonda civiltà e soprattutto tratto distintivo di valori che purtroppo non appartengono più ai nostri tempi. Quello che dispiace è che i figli, se non gli stessi nipoti, dei tifosi virgiliani dell’epoca non abbiano ereditato la stessa nobiltà d’animo e lo stesso senso sportivo. Il loro rappresentante, il presidente Fabrizio Lori, si è reso protagonista lo scorso maggio di esagerate scene di giubilo alla notizia della retrocessione della nostra squadra. Passi la rivalità sportiva, passi il senso di livore per un sogno infranto a causa di una vittoria raggiunta dal Torino a scapito del Mantova nello spareggio promozione del 2006, ma anche nello sfottò calcistico non può mancare un tocco di ironia o di contegno che ti salva la reputazione. Quindi, mi sento, con un pizzico di provocazione, di estendere un invito ai nostri stessi tifosi: non vi curate di loro, ma guardate e passate…oltre.
3 aprile 1960, OZO MANTOVA - TORINO 1-1 Ozo Mantova: Tonoli, Martinelli, Giavara, Tarabbia, Pini, Longhi, Oltramari, Rizzolini, Uzzecchini, Giagnoni, Oimoni.Torino: Soldan, Grava, Scesa, Bearzot, Ferrario, Pellis, Ferrini, Gualtieri, Bonifaci, Crippa, Virgili.Arbitro: Roversi di Bologna.Reti: Uzzecchini 49' (M), Crippa 80' (T).
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