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TURIN, ITALY - FEBRUARY 16: Ivan Juric Head coach of Torino FC looks on prior to kick off in the Serie A TIM match between Torino FC and US Lecce - Serie A TIM at Stadio Olimpico di Torino on February 16, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Jonathan Moscrop/Getty Images)
Quattro domande, tre pareri differenti. Torna "Parola ai Club": il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi rappresentanti di Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata parola a Aldo Cappon (Presidente Toro Club Veneto Granata "Aldo e Dino Ballarin"), Manuel Possetti (Presidente Toro Club Macello Granata) e Lorenzo Pistamiglio (Presidente Toro Club Sauro Tomà)
Nove partite al termine della stagione: credete ancora all’Europa?
Cappon: "Tempo fa ci avrei creduto meno, ora vedendo gli ultimi risultati, anche l’ultima partita con l’Udinese, mi sembra possibile. Anche perché incontreremo squadre più forti di noi, ma non avendo nulla da perdere potremo giocare a mente libera e provare a fare risultato. Poi i conti si fanno alla fine, ma anche una qualificazione in Conference potrebbe essere sufficiente per la nostra squadra. Speriamo fino alla fine".
Possetti: "Di Europa se n'è sempre parlato tanto, forse troppo, ma i risultati della squadra non si son o quasi mai rivelati in linea con quest'ambizione. Vedo difficile riuscire ad arrivare in Europa, solo un finale di campionato record ci potrebbe lanciare in quelle posizioni. La vedo molto difficile, abbiamo perso troppi treni".
Pistamiglio: "Secondo me no, perché comunque da inizio campionato, un po’ per gli arbitri un po’ per nostra mancanza abbiamo perso quei 4-5 punti. Se si guarda il nostro campionato con quei cinque-sei punti in più saremmo stati sempre quinti. Poi il fatto che Urbano Cairo a gennaio, quando eravamo a quattro punti dalla Champions ha detto che non aveva soldi da spendere. Bastava prendere un giocatore che saltasse l’uomo e magari saremmo riusciti a mantenerci ad un certo livello. Ora invece siamo andati a 12 punti. Non abbiamo sognato prima, non sogneremo nemmeno adesso. In 18 anni Urbano Cairo ci ha tenuto “a bagno maria” come diciamo noi in Piemonte e non ha né nessuna intenzione di lasciare il Torino ad altre persone. Se lui arriva solo fino a lì dovrebbe passare la mano e dire “passo a chi può fare meglio”. Invece si intestardisce a tenere il Torino e a tenerlo in quella classifica. Siamo abituati all’ottavo o decimo posto quando va bene, se no anche la retrocessione."
Tra campo e futuro: confermereste Juric sulla panchina granata per la prossima stagione?
Cappon: "Dipende da come terminerà questa stagione. A Juric do il merito di aver recuperato calciatori che sembravano persi. Se riusciamo a qualificarci per l’Europa io lo confermerei".
Possetti: "A pelle penso che Juric sia arrivato a fine ciclo. Dopo tre anni non è mai scoccata la sintonia con la società. Poi negli ultimi tempi sembra meno affezionato, dalle parole in conferenza stampa non mi è più sembrato quel Juric voglioso di continuare. Non ha più manifestato quell'attaccamento alla panchina granata, che prima sembrava volesse mostrare di più. Juric non mi sembra un allenatore da Europa, al massimo da decimo posto. Le sue esperienze passate lo dimostrano, non credo sia pronto per questo tipo di salto. Al momento non mi è ancora sembrato un allenatore da Europa, credo il suo ciclo qui sia finito".
Pistamiglio: "Certo che lo confermerei. Ha fatto crescere i giocatori e li ha valorizzati. Il discorso di fondo però è che se Cairo non prende qualche giocatore di un certo livello è inutile che stia a Torino perché passa da una delusione all’altra. Anche le dichiarazioni che ha fatto quando gli hanno chiesto se voleva rimanere ha sbottato e ha fatto quella bella intervista di dire “se si va in Europa resto, se no me ne vado”. Erano anni che non avevamo un allenatore di un certo carisma e diretto, parlare in faccia senza girare attorno. Poi ognuno ha il suo carattere, però almeno parla chiaro ai tifosi".
Buongiorno è sempre più insostituibile in campo e simbolo fuori: va dichiarato incedibile a tutti i costi?
Cappon: "Buongiorno è uno dei pochi giovani usciti dal settore giovanile. Si dimostra sempre una pedina importante, è sempre riuscito ad essere determinante. Poi è chiaro che ci tenga veramente, soprattutto dalle dichiarazioni nelle interviste. Parla sempre con il cuore e si potrebbe essere un punto di riferimento per il futuro".
Possetti: "Buongiorno è un simbolo, piace sia come uomo, che come atleta. É cresciuto tantissimo negli ultimi tempi, sicuramente anche grazie alla mano di Juric e dello staff. Ha fatto benissimo, il tifoso del Toro stravede per lui. Tutti vorremo che Buongiorno rimanga a vita, tuttavia di Totti ce n'è solo uno. Buongiorno da l'idea di voler rimanere a tutti i costi, ma penso che se in estate arrivasse un'offerta dall'Inghilterra pronta a ricoprire il Toro d'oro, penso che tenerlo non sarebbe fattibile".
Pistamiglio: "Incedibile o no, Cairo lo cederà lo stesso. Non guarda che la squadra sia competitiva o meno. Lui guarda solo i soldi e basta e non mostra interesse per altro. Noi andiamo allo stadio per la maglia, noi teniamo che il Torino non sparisca. Il fatto che non lo venda mi sembra strano, solitamente quando vede che c’è un giocatore vendibile lo vende"
Si avvicina il derby, che cosa vi aspettate dalla squadra?
Cappon: "Si spera sempre di fare risultato. Quest’anno gli avversari sembrano meno forti del solito e chissà, magari proprio la vittoria del derby ci potrebbe permettere di raggiungere l’Europa. Ne abbiamo persi fin troppi fino ad ora, speriamo in un cambio di registro".
Possetti: "La speranza è che prima o poi questo tabù si interrompa. Ormai è una vera maledizione, speriamo sia quello giusto. Da troppo tempo incontriamo la Juve in situazioni disperate e puntualmente vincono sempre conto di noi. Siamo sempre riusciti a farli rinascere, quindi non dico più nulla e spero che vada bene. Anche se è da troppo tempo che speriamo".
Pistamiglio: "Voglio una squadra che se la giochi. Sono anni che non riusciamo a vincere un derby. La Juventus può anche essere in difficoltà, ma basta un errore del difensore o del portiere per ribaltare il tutto. Devono giocarsela come facevano una volta".
"Piero Coletta - Enrico Penzo
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