Quattro domande, tre pareri e un dibattito sulle ultime in casa granata. Torna "Parola ai Club", il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l'Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata abbiamo intervistato Lorenzo Pistamiglio (presidente Toro Club Sauro Tomà), Aldo Cappon (presidente Toro Club Ballarin Veneto) e Manuel Possetti (presidente Toro Club Macello Granata). Ecco cosa hanno risposto alle nostre domande.


Mondo Granata
Toro, parola ai club: “Vanoli l’uomo giusto, ora Cairo lo deve aiutare!”
A Monza e Parma si è vista un’invasione granata nonostante i pochi obiettivi in campionato. Come vi spiegate questa risposta del pubblico?
Pistamiglio - È quello che dovrebbe imparare Cairo: se facesse una squadra competitiva, anche con la possibilità di andare in coppa, la gente risponderebbe. Non come diceva a suo tempo lamentandosi che i tifosi non vanno a tifare. La gente non va allo stadio solo per piangere, vuole anche divertirsi. Questi giocatori non saranno fenomeni, ma l'impegno ce lo mettono. Tutti gli anni alla fine si arriva decimi, non ha senso essere una squadra così blasonata e lottare per il decimo posto, sono vent'anni che c'è questa situazione. Meriteremmo qualcosa in più. Però mi sono stupito anch'io. Nonostante siamo sempre decimi o undicesimi la gente va allo stadio. E allora vedi che aveva torto (Cairo) a non fare una squadra competitiva.
Cappon - Un po' ha sorpreso anche me, non credevo che ci fosse tanta fiducia. Anche perché in Europa è difficile andare, e non si hanno problemi con posizioni più scomode. Nonostante la società non faccia quello che deve, è proprio una fede quella granata. È un insieme di cose, il passato, quello che è stato il Torino anni fa. Basti pensare a quanti vanno a Superga ogni 4 maggio. È un insieme di cose che fa sì che si muovano queste grandi masse. Poi ci sono stati anni ancora peggiori, in cui non c'era questo movimento di tifosi che riempivano settori. Noi vogliamo competere con qualcosa, o puntare sulla Coppa Italia o anche andare in Conference League. Essere a metà classifica non aiuta di certo l'entusiasmo, infatti non me la so spiegare più di tanto questa grande risposta dei tifosi. Però fa piacere.
Possetti - Date le premesse in autunno, dopo l'infortunio di Zapata, ora le cose si mettono meglio. Vanoli ha fatto miracoli prima del calciomercato, facendo punti malgrado una rosa con molte lacune e deficit, con mancanze. Poi con l'infortunio di Zapata e nonostante le difficoltà è riuscito a portarci fuori dalla zona retrocessione che fino a qualche settimana fa era molto vicina. Ora, appunto, da qualche settimana siamo riusciti a rasserenarci. Gran parte del merito per questo va a Vanoli, che con il cambio modulo è riuscito a trovare una quadra e risultati. E ai tifosi questo mister piace, incarna lo spirito Toro. È soprattutto per Vanoli che c'è stata questa grande partecipazione allo stadio e in trasferta, non ha mai mancato di rispetto alla storia e ai tifosi. Ha sempre portato rispetto e onore nei nostri confronti e grazie a questo la tifoseria non l'ha mai abbandonato.
Vi ha colpito il gesto di Vanoli nel chiedere il sostegno dei tifosi nei minuti finali contro l’Empoli?
Pistamiglio - Vanoli è molto umile e preparato. Quello che ha creato, come ha detto dal primo giorno, è perché lui ha bisogno del sostegno del pubblico, cosa che prima invece veniva meno. In questi vent'anni vari allenatori pensavano che non fosse così fondamentale. Vanoli ha capito che era il momento di spingere la squadra in un momento in cui, in altre situazioni, avremmo anche preso gol all'ultimo minuto. Quello che ammiro di Vanoli è che non gli ho mai sentito dire una parola cattiva nei confronti dei giocatori. Poi magari negli spogliatoi non le manda a dire, ma in pubblico è sempre stato rispettoso. Questo Mihajlovic lo sbagliava, l'atteggiamento nei confronti del giocatore. I giocatori vanno sempre stimolati, non attaccati pubblicamente. Invece Vanoli cerca di far giocare tutti con il cuore, li mette al centro, sia chi gioca che chi non gioca.
Cappon - Vanoli è uno che reagisce molto alla partita, incita i calciatori, è in piedi a caricarli. È un allenatore da Toro. Noi abbiamo avuto Giagnoni, Mihajlovic ma anche lo stesso Juric che erano allenatori sanguigni. Anche Vanoli, anche se all'inizio non sembrava, si è dimostrato uno che sente la partita. All'ambiente granata piacciono queste cose e questa grande carica che l'allenatore porta. Anche quando è stato venduto Bellanova, lui ha dimostrato il suo malcontento. E va considerato anche che la squadra non è molto fortunata, basti pensare agli infortuni di Zapata e Schuurs. Poi i nuovi acquisti hanno dato qualcosa in più che mancava. Sia Biraghi con la grande grinta che ci mette e Casadei ed Elmas con la loro qualità hanno portato qualcosa di più alla squadra. Sono stati fondamentali nel permettere alla squadra di uscire finalmente dal periodo difficile in cui si trovava.
Possetti - È stato un grande gesto, che non si vedeva da tanto tempo. Ulteriore dimostrazione di quanto Vanoli apprezzi la piazza, il suo spirito e il suo entusiasmo. In passato troppi suoi colleghi sulla panchina granata hanno avuto rapporti difficili con la piazza, hanno dimostrato poco attaccamento ai suoi valori. Il gesto di sabato è l'ennesima dimostrazione di quanto Vanoli tenga alla piazza, ai suoi tifosi e ai suoi valori. Un grande plauso a lui.
Questo entusiasmo ritrovato può essere la giusta base per fare un grande campionato la prossima stagione?
Pistamiglio - Se non compri i giocatori è inutile. Poi a maggior ragione se quelli che già si hanno non si confermano e anzi si vendono. Ora ci sarebbe Elmas da riscattare, poi altri giocatori non li confermi, magari vendi ricci e Casadei e siamo sempre lì. L'entusiasmo deve essere creato dal presidente. L'esempio è lampante: a gennaio serviva un attaccante e sono arrivati centrocampisti e difensori. E la punta? Adams per quanto possa fare non è una vera prima punta. L'entusiasmo ora l'ha creato Vanoli, ma se l'anno prossimo siamo di nuovo da capo anche l'entusiasmo crolla per terra.
Cappon - Me lo auguro. È importante che la squadra veda che il pubblico la segue e la supporta. Vedo alla fine di ogni partita che vanno sotto la curva, quindi naturalmente serve avere questo trasporto del pubblico. Poi si spera che rientrino gli infortunati, però servirebbe migliorare la squadra, non vendere i giocatori che fanno meglio. Adesso, per fare un esempio, magari sia Milinkovic-Savic - che si sta rivelando fondamentale anche con i rigori parati - che Casadei potrebbero essere un domani giocatori che vanno via. Non si può ogni anno cambiare i migliori e rimpiazzarli. Anche Ricci, si spera di no, ma l'andamento è quello: ogni anno quelli che hanno mercato se ne vanno. Bisogna migliorare la squadra, se si vuole farea un campionato come Fiorentina e Bologna, che lottano fino alla fine per un progetto. Progetto che invece qua non c'è.
Possetti - Sicuramente, se la società gli dà retta con il calciomercato, dando continuità a quanto di buono fatto nella sessione di gennaio e cercando di non far partire i big. Con Vanoli si può iniziare un periodo, un percorso importante, sperando che la fortuna non ci abbandoni come ha fatto quest'anno, ad esempio, con l'infortunio di Zapata. Abbiamo un allenatore giovane con idee importanti e va aiutato. Speriamo che la società quest'anno dopo le esperienze passate riesca a resistere e tenere i big per riuscire a non assistere agli exploit delle altre squadre e basta, ma fare il salto di qualità che da troppo tempo manca. Serve un buon mercato e serve lavorare bene d'estate. Siamo stufi di assistere a campionati incredibili di avversari, con l'Atalanta prima, la Fiorentina poi e il Bologna adesso, e noi sempre nel limbo.
Vanoli è l’uomo giusto per riportare il Toro in Europa?
Pistamiglio - Giriamo sempre intorno alla stessa risposta. Se non si comprano i giocatori, Vanoli non va in campo. Se chiede una punta e non la si compra non si segna. Vanoli è la persona giusta per andare in Europa, però deve avere anche i mezzi per andarci. Anche Juric era indicato per farlo, ma lui aveva chiesto dei giocatori e non gli sono arrivati. Per questo se n'è andato. Tra i due preferisco Vanoli al cento percento. È una persona a modo e che rispetta i giocatori e si fa rispettare. Sa mettere in riga i calciatori, sa tirarli su quando giocano male e si demoralizzano. Se non fossero stati venduti tutti i giocatori forti negli ultimi anni, sarebbe stata una squadra molto competitiva. Invece si ha l'impressione che quando un reparto va bene viene smantellato.
Cappon - Sì, a me Vanoli è sempre piaciuto. Infatti mi ha fatto scalpore che prima dell'inizio alcuni tifosi lo criticassero additando il fatto che fosse inesperto e che fosse al suo primo anno in Serie A. Oggi tutti sono dalla sua parte, è considerato un bravo tecnico. Però va detto - per usare una metafora - che non si può fare un banchetto coi fichi secchi. Bisogna dargli una squadra migliore. Quindi bene che resta Vanoli, però ci vuole qualche rinforzo di rilievo se si vuole puntare a qualcosa di migliore. Vanoli fa anche troppo per l'organico che ha. Quindi assolutamente riconferma e fiducia a lui.
Possetti - Credo di sì. È un allenatore che mancava da troppo tempo sulla panchina del Toro. Se lo si segue e si lavora con lui per costruire una rosa all'altezza si può costruire qualcosa di importante. Vanoli ha quella capacità di collegare la tifoseria con la squadra che Juric non ha mai avuto. Il croato non ha mai avuto quell'amore verso la piazza che invece Vanoli ha, e quindi da questo si può partire per fare qualcosa di importante.
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