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mondo granata
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...lo inventò Rappan quando guidava il Servette, lo battezzarono i francesi in occasione del loro primo Mondiale, l'abbiamo italianizzato in “catenaccio”. Sto parlando del “verrou”, un modulo d'altri tempi molto amato alle nostre latitudini, almeno fino a quando dare del “catenacciaro” è diventato un insulto e il pareggio fuori casa si è trasformato in un'occasione sprecata, invece che essere considerato un buon risultato. Ebbene Calori, sabato, ha riportato questo glorioso modulo agli antichi fasti e, per come si erano messe le cose, avrebbe brindato anche per un pari, sebbene conseguito davanti al suo pubblico. Ma nonostante il catenaccio, l'atteggiamento rinunciatario ed un clima da dopolavoro, dovuto forse alla necessità di far conseguire il record al portiere bresciano, il Torino si è reso pericoloso molte volte. Ecco il punto: il Toro concretizza molto poco rispetto a quanto produce.
Per due volte Meggiorini ha sbagliato la mira, fallendo dei gol non difficilissimi. Nella ripresa pali, parate sulla riga, salvataggi in extremis e voli plastici hanno impedito dapprima il vantaggio, e poi il pareggio. Un pareggio che, diciamola tutta, sarebbe stato profondamente ingiusto, ma tant'è.
Paura di segnare? Scarsa cattiveria sotto rete? Malasorte? Di sicuro c'è la mancata fuga di mezzogiorno, da parte di un Toro sciupone e generoso allo stesso tempo. Perché oltre ad aver fallito di tutto e di più dalle parti del portiere bresciano, ha omaggiato le rondinelle di un' autorete tanto imprevista quanto bene accetta. I granata non sono nuovi a situazioni del genere. Raramente le occasioni buone vengono sfruttate in casa Torino, ma non è questo il momento di far tornare streghe e cattivi pensieri. Il Toro è sempre lassù in vetta e la frase di Ventura spiega tutto nella maniera più limpida:
“Se avessimo vinto 3-0, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.”
Giusto. Aggiungo che ogni sconfitta fa storia a sé. Quella di sabato, infatti, non ha nulla a che fare con l' 1-2 in casa del Modena. A Brescia i granata hanno dominato.
Dunque c'è da aver fiducia per la partita di sabato, ennesimo esame di maturità.
A noi non resta che sperare che la sorte raddrizzi la sua rotta. E i giocatori i loro piedi.
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