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mondo granata
Che settimane, che giorni, ragazzi! Il granata che c'è in noi continua a sprizzare una vitalità inattesa e finalmente risvegliata dopo il sonno profondo di questi ultimi anni. Da dove cominciamo? Dal fatto che se il campionato finisse oggi saremmo in Europa? Da Immobile che proprio nel giorno del 64mo compleanno di Pulici eguaglia il primato dei gemelli dei 21 gol in una stagione? Sempre da Ciruzzo che a chi gli chiede se è pronto per una grande squadra lui risponde che in una grande squadra c'è già? Del fatto che qualcosa comincia a muoversi al Filadelfia? O della pochezza della Lega Calcio che ci nega il rinvio della partita col Chievo nel giorno del ricordo di Superga? (E complimenti a Cairo per il charter last minute che porterà i nostri ragazzi in tempo alla Basilica).
Ecco, Superga, la nostra storia, la nostra memoria, il nostro anno zero. Giusto cinque anni fa, per i sessant'anni della ricorrenza, scrivevo che "il Grande Torino rappresenta l'essenza e la bellezza del tifo granata, di una maniera di concepire il calcio che si avvicina a una filosofia di vita. Non vogliamo navigare i fiumi di inchiostro che giornalisti, scrittori e tifosi hanno dedicato a Valentino e compagni, anche perché probabilmente tutto quello che c'era da scrivere è stato scritto come quanto c'era da dire è stato detto. Chi ama il Toro sa benissimo cosa vuole da quella maglia, conosce a memoria la storia di Bacigalupoballarinmaroso (e via dicendo, neanche fosse un mantra) ed ha apprezzato chi ha saputo raccogliere l'eredità dello squadrone granata".
Ecco, finalmente, dopo tanti anni, una fiammella dello spirito del Grande Torino sta, come dire, scaldando muscoli e cuore di questi ragazzi. Nessun paragone con gli Invincibili, per carità, solo una constatazione. Sembra che non manchi attaccamento alla maglia, pare proprio che finalmente parecchi di questi ragazzi abbiano la consapevolezza di far parte di una squadra e di una società diversa dalle altre. Certo, è più facile parlare quando va tutto bene, e magari tra qualche settimana staremo qui a roderci per qualche tradimento. Ma in questo momento non è così, dobbiamo goderci l'attimo e ci tocca trarre il massimo da questo rinnovato "spirito di Superga", in campo e fuori. Ci sono tre partite da giocare con il coltello fra i denti, c'è un anniversario, con tutti i suoi significati, da tenere vivo. "Lotta con onore per il simbolo del cuore", recitava uno striscione che per anni ha ornato la Maratona. Simbolo del cuore che forse è proprio quell'aereo.
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