mondo granata

Tra luci ed ombre..

Tra luci ed ombre.. - immagine 1
 "Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli altri tifosi...
Redazione Toro News

 

"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto tra chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina; sarà pertanto possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e post incivili in generale, naturalmente.

In questo periodo, alquanto interlocutorio, ci troviamo in ballo tra alcune sensazioni positive ed altre profondamente negative.

Tra gli aspetti positivi va annoverata la costituzione della Fondazione Stadio Filadelfia che, grazie alla buona volontà ed alla spinta costante dei tifosi del Toro, ha iniziato il suo cammino che, se tutti manterranno le promesse, porterà alla ricostruzione del Fila.

Un secondo aspetto positivo è legato alle ultime prestazioni della squadra. Di certo tutti avremmo gradito vedere da sempre la grinta, la buona volontà, la comunione di intenti che abbiamo apprezzato nelle ultime partite, ma adesso sembrano esserci e va bene così.

Un ulteriore aspetto positivo, a patto che questa volta sia vero, è che il signor cairo ha affermato che entro il mese di giugno si deciderà finalmente a liberare il Toro dalla sua presidenza. In merito speriamo vivamente che il primo passo verso la cessione societaria sia il continuare a non presentarsi allo stadio, constatato che la squadra trae grande giovamento dalla sua lontananza.

Ad avvalorare ciò non sono soggettive considerazioni, ma gli oggettivi risultati conseguiti dal Toro nei periodi in cui lo stesso è stato lontano. Basti pensare all’ottimo girone di ritorno dello scorso campionato, agli undici risultati utili consecutivi e alle ultime tre vittorie di queste settimane, aventi come unico comune denominatore un cairo lontano dallo stadio.

 

Tra gli aspetti negativi, molti dei quelli sono talmente sotto gli occhi di tutti che non è nemmeno il caso di addentrarvisi, sembra necessario andare a riflettere sulla situazione della nostra tifoseria.

Guardando dall’interno si sta vivendo un momento particolarmente favorevole con le diverse anime del tifo che, in particolare riguardo alla questione Filadelfia, si sono dimostrate unite e compatte a muoversi verso quello che è l’obiettivo comune. In merito va fatta menzione del passo fatto dalla Curva Maratona che, pur mantenendo viva la propria connotazione, ha deciso di far nascere la propria Associazione al fine di poter entrare in Fondazione e non privare il resto della tifoseria della sua fondamentale presenza. Questo gesto, al momento ancora non ben compreso, è dimostrazione di una eccezionale maturità dei nostri tifosi, in grado di comprendere ogni sfaccettatura della realtà e di comportarsi di conseguenza.

Oltre al Fila, un ulteriore momento di condivisione e unità è quello che, ad inizio stagione, aveva accomunato la maggior parte dei tifosi nel non piegarsi alla tessera del tifoso, una battaglia di civiltà che ha visto la nostra tifoseria distinguersi in un netto rifiuto.

Cambiando ottica, purtroppo, la nostra tifoseria, forse troppo unita, consapevole e pulita, finisce per dare probabilmente fastidio a qualcuno e viene in questo periodo martoriata in ogni modo possibile.

In primo luogo con la chiusura indiscriminata delle trasferte, spesso decretata senza alcuna spiegazione evidente. Poi con provvedimenti pesantissimi, che lasciano sconcertati a paragone della pressoché totale impunità che regna in Italia, in particolare al di fuori del mondo del calcio.

Si ha quasi l’impressione che in qualche modo si voglia colpire una tifoseria che sta portando avanti la propria battaglia di purezza. Che in qualche modo si cerchi di colpire, in particolare la Maratona, per spezzare quel fronte comune che è stata la condizione fondamentale, tra l’altro, per il raggiungimento dei primi obiettivi in merito al Filadelfia.

 

In questa situazione, quello che più colpisce, è l’assordante silenzio del signor cairo. Sempre pronto a spendere oceani di parole per celebrare se stesso, ma totalmente incapace di esprimere una sola parola per difendere i diritti della tifoseria che dovrebbe rappresentare.

Il suo silenzio di fronte alle vessazioni che i tifosi del Toro stanno subendo è l’ennesima dimostrazione del suo totale disinteresse per il Toro e che, anzi, il veder falcidiate proprio quelle persone che meglio esprimono il disagio del mondo granata alla sua fallimentare presidenza non fa che gratificarlo.

 

Ottavio Sessa

 

(foto M.Dreosti)