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Un altro Giorno Dopo

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di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Buongiorno Toro... un altro Giorno Dopo. Non riuscirò mai ad abituarmi ma, assurdamente, la certezza che il Tempo se ne frega e continua ad andare avanti mi permette di mettere in saccoccia anche il 13 giugno 2010.Inizia ad allontanarsi, è già passato, è già IL passato.Io sono nel futuro, il Toro è nel futuro, e pace in terra sia per gli uomini e per le donne Granata di buona volontà. Anche per i bambini Granata sia pace perché, beata incoscienza, ci credono nonostante i loro: "Ma il Toro non vince mai...".Un altro anno di inferno non è una tragedia: abbiamo visto e superato inferni peggiori. Uno in più non fa differenza.E il presente?Il presente è la Stefi che cerca di tirarmi su di morale nonostante i miei "Scusami  ma non ho voglia di parlare...".Il presente è il barista gobbo Riccardo che mi piglia per il culo ma poi dice "Mi dispiace..." con gli occhi inumiditi perché ha visto i miei occhi inumiditi.Il presente sono io che questa mattina mi sono vestita tutta elegante per dare il benvenuto ai colleghi del Toro, che chiederanno come sempre consolazione e non l'avranno (cari, carissimi... questa volta tocca a voi...), ed anche ai tanti conigli che verranno a bussare alla mia porta.Che cosa fare con questi ultimi?Far loro un cenno e non permettere che entrino nel mio ufficio?Dir loro di entrare e stare ad ascoltare i loro ragli?Non lo so: improvviserò, sono piuttosto brava a farlo.No, non mi sono vestita di Granata oggi. Non del tutto. Sono vestita di grigio chiaro, il MIO colore del lutto.Ma le scarpe... le scarpe sono Granata.E con esse potrò tirare un calcio in più al porco destino, potrò mettermi a correre veloce (be', più o meno...) se avrò voglia di fuggire, potrò anche volare perché... perché, comunque e sempre e per sempre, il Granata mi mette le ali.Anche quando è zavorra.Mi lascio idealmente alle spalle la parte pesante di tutto ciò che significa essere me e alzo la testa per guardare avanti.Con tutto lo sconforto e la felicità di essere Granata, sconforto e felicità che vanno sempre a pari passo ma, se non fosse così, lo sarebbe lo stesso.E dunque... e dunque si riparte.