22 maggio 2009. Caro Diario, stupore. Pare proprio vero ma non ci credo: dopodomani vado allo stadio per l'ultima volta in questa stagione. Poi ancora una domenica da cardiopalma davanti al rettangolo luminoso e sarà chiusa la questione.Poi se ne aprirà un'altra: dove saremo?Dove siamo Adesso oppure un po' più in Basso?Magari non lo sapremo ancora, magari ci vorrà un'ultima domenica per saperlo, magari già domani pomeriggio si squarceranno i cieli e tutte le altre squadre verranno rapite in cielo da alieni granata e saranno squalificate a vita così il Toro vincerà lo scudetto per il comma 113 del Regolamento Intergalattico dei Campionati di Calcio che recita: “Qualora nella penultima giornata di un qualsivoglia campionato di calcio che si tenga nella Via Lattea tutte le squadre tranne una non si presentino in campo, lo scudetto verrà automaticamente assegnato all'unica squadra presente facendo così decadere le posizioni di classifica maturate al momento”.Oppure, più semplicemente, NOI ci saremo.Prima con la speranza in saccoccia (speranza che è quasi struggimento, voglia che finisca il più presto possibile ed anche voglia che non finisca mai).Durante con le mani dolenti e le voci sguainate.Dopo... dopo. Te lo dico, ça va sans dire, dopo.Le voci.Mi piace parlare con i miei fratelli e le mie sorelle di tifo prima e dopo la partita.Le voci sono diverse, prima e dopo la partita.Prima piene e quasi sempre fiduciose, dopo roche e spezzate e (purtroppo) spesso cupe, tristi, arrabbiate, perfino stupite.Perché lo stupore, al di là della massa lamentosa che pronuncia il mantra “Iolosapevochefinivacosì”, c'è sempre. Anche in quelli che erano certi che non sarebbe andata a finire proprio benissimo.E' un po' come addormentarsi facendo un bel sogno che improvvisamente si trasforma in incubo. E poi si fa fatica a scuotersi di dosso i frammenti di incubo che rimangono appiccicati nei recessi più remoti e ben nascosti dell'anima.Sai, in questi giorni, in queste settimane, in questi anni, mi muovo nel mio granatismo con spirito indomito ma altalenante.E credo che il sottofondo, la realtà, il fulcro di tutto quanto sia ciò che mi disse la Stefi qualche mese fa prima di raggiungermi a Torino per andare a vedere l'ultima partita dell'andata.La Stefi mi disse: “Mi sento emozionata! Ogni volta che vengo a vedere il Toro vengo a vedere me che nella vita lotto e mi arrabatto, cristono e qualche volta vinco sul destino. Il Toro sono io, il Toro siamo noi! NOI NOI NOI!”La Stefi non è esattamente una campionessa nel vedere bicchieri mezzi pieni... ma ha la rara e devastantemente cristallina capacità di esprimere il TUTTO con poche parole.Ritrovo questa capacità in Ale, un altro caro amico, e ciò mi fa pensare di essere una persona molto fortunata. Ale due giorni mi ha fatto il regalo di farmi da 'autista' mentre la mia auto giaceva immota dall'elettrauto. E non solo: mi ha accompagnata a recuperare i bambini a scuola e all'asilo e ci ha depositati davanti al cancello di casa. Un regalo immenso in un'epoca in cui buona parte della gente mira a curare solo il proprio orticello, un regalo immenso.Mentre ci dirigevamo verso casa ho chiesto alla piccola Giulia di far partire un coro ed è andata così:Giulia – Unooodueeetreee!Noi (Davide, Ale, io) – FORZA!Giulia – Unooodueeetreee!Noi – VECCHIO!Giulia – Unooodueeetreee!Noi – CUORE!Giulia – Unooodueeetreee!Noi – GRANATA!Tutti – FORZA VECCHIO CUORE GRANATA! FORZA VECCHIO CUORE GRANATA! FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!Poi è caduto il silenzio. Proprio come accade, seppure per una frazione di secondo, allo stadio.Così: quattro bipedi allegri che cantavano di una cosa grande dentro una scatola di metallo sotto un sole quasi ferragostano.Basta poco nella vita per avere un momento perfetto.Questo è uno di quelli che mi porterò sempre dentro.Per la sua perfezione, per il suo granatismo.Bene, continuo a far passare il tempo in attesa che arrivi dopodomani.Domenica 24 maggio 2009Caro Diario,abbiamo perso. Due volte siamo andati in svantaggio, due volte abbiamo riequilibrato il punteggio, tertium datur e booooooom.Dentro: il rumore di un vetro che si infrange. In questi casi non so mai se togliere subito tutti i frammenti dal pavimento della mia anima per poter riprendere a camminare senza tagliarmi i piedi oppure se togliermi le scarpe, sempre dell'anima, e camminare cercando di farmi il più male possibile per non pensare.Fuori: ostento calma mal celando il dolore.Mi rendo conto di non avere più speranze per cui non ho più paura. Anzi: mi viene perfino da ridere.Ed allora rido.Tanto devono ancora arrivare le mazzate.Martedì 26 maggio 2009Caro Diario,che mazzate, che mazzate!Come si chiama questo film? La Giustizia Sportiva (ah ah ah!) e i Sette Squalificati? CenerenTOROla?Non so tu ma io oggi trabocco di GRANATA.No, non di granatismo: di GRANATA.E' come se finalmente qualcuno avesse deciso di mettere nero su bianco (accostamento di per sé orrendo) che il Toro è un fastidio, un moschino da schiacciare.Provo quasi un senso di liberazione.Allora non soffro di manie di persecuzione... allora è proprio vero quello che penso e dico (per nulla sola, per nulla sola!) da anni, anni, anni!Ho deciso di mettermi comoda a godermi lo spettacolo. Uno spettacolo indegno, più indegno di quello visto in campo alla fine della partita.Basta lacrime: quelle le riservo ai momenti meritevoli.E più che in qualsiasi altro momento: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA.Abbiam paura NOI? Tzé...Poi ti devo raccontare della Stefi che nel mare milanese di bandiere nerazzurre ha appeso una bandiera granata e di quanto questo gesto sia così tanto da Toro da farmi sentire ancora più orgogliosa ma non adesso, non adesso...
mondo granata