mondo granata

Un Olimpico Comunale

Redazione Toro News
di Steve e Valentino Della Casa FATHER: “Toro, Toro, il Comunale grida già- Toro Toro, echeggia in tutta la città”. Con questo slogan la Maratona voleva sancire l’appartenenza ai colori granata dello stadio di...

di Steve e Valentino Della Casa

 

FATHER: “Toro, Toro, il Comunale grida già- Toro Toro, echeggia in tutta la città”. Con questo slogan la Maratona voleva sancire l’appartenenza ai colori granata dello stadio di Corso Sebastopoli, dopo la dolorosa migrazione dal Filadelfia. Il Comunale degli anni ‘60 e ‘70 era uno stadio spartano, uguale a quello ripreso nel 1936 da Alessandro Blasetti nel suo film torinese “La contessa di Parma”. Era praticamente impossibile stare seduti, il calore umano si toccava con mano, ovviamente soprattutto in Maratona. All’ingresso e sugli spalti, uno strillone memorabile urlava come un nastro a ripetizione continua: “Alè Toro- La Gazzetta- Stampa con la formazione della squadre”. All’epoca lo stadio teneva più di 50mila posti e sembrava facesse più rumore: in positivo col 4 a 0 al derby (3 goal di Combin, uno di Carelli), in negativo quando nel 1982 il Catanzaro inopinatamente ci espugnò vincendo 1 a 0. Gli striscioni erano importanti, le bandiere erano numerose, nel ‘67 incominciarono a girare i primi ciclostilati: il primo dovrebbe essere stato “Il tango delle capinere” con le parole ovviamente cambiate per omaggiare il nuovo allenatore Edmondo Fabbri. Non è mai stato un luogo mitico, ma l’ultimo scudetto lo abbiamo vinto proprio lì.

SON: Sono 3 anni che giochiamo nello stadio Olimpico. Mi ricordo ancora il nostro esordio: era un Toro-Parma, la prima partita nel nostro ritorno in A, che finì 1 a 1, con un goal allo scadere di Stellone. Come primo impatto, lo stadio mi è sembrato piccolo, ma bello, molto moderno, dove, almeno, si riesce a vedere bene la partita.Certo, ci sono dei problemucci: la mancanza di spazio tra una fila e l’altra, i pochi bagni (è importante questo, perché la tensione può far giocare brutti scherzi!), ma almeno sì può sentire ancora di più la vicinanza e il calore della nostra fantastica, perché davvero lo è, curva.Personalmente direi che non ci sono paragoni col vecchio stadio Delle Alpi, al quale invidio solo la capienza, che, seppur esagerata, almeno non impediva ad alcuni tifosi di entrare allo stadio, dato che c’era spazio in abbondanza.Per adesso non stiamo vedendo grandissimi risultati all’Olimpico, ma “mai dire mai”. Chissà che un giorno non sarà proprio seduti in questi spazi stretti che vedremo un Toro alla ribalta, ancora una volta…