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Castagnole Monferrato (AT) è la patria del Ruché, un vino rosso, forte, nobile e pregiato come la fede granata. Figli di questa storica tradizione enologica, sono i tifosi del Toro di questo splendido comune, da venticinque anni continuano a combattere e a lottare per la bandiera del cuore. Alcuni giorni fa il club ha fatto una grande cena con oltre centottanta persone. Ospiti dell’evento erano i calciatori Di Loreto e Malonga, Domenico Beccaria, l’avvocato Trombetta, Claudio Sala e i cabarettisti Marco e Mauro. A testimoniare la loro amicizia alcuni rappresentanti del Centro Coordinamento, del Toro Club San Paolo, del Club “Alessandro Rosina” e i “Civic”“Sono stati venticinque anni spesi bene – afferma Mariarosa Mascheroni, il presidente – l’affluenza di tifosi ne è la dimostrazione lampante. Dal 1982 ad oggi siamo un punto di riferimento per i granata della zona. ““Essere granata a Castagnole è un modo di vivere - sostiene Mario Manassero, consigliere - Noi condividiamo il nostro tempo libero, è un valore aggiunto alla nostra vita, stare insieme ci da forza ed energia. Il Ruché è il simbolo di Castagnole e noi come il prezioso vino vogliamo diventare un punto di riferimento di questo comune. È la prima volta che Malonga visita un club lo abbiamo trovato genuino e sensibile, Di Loreto è stato disponibile e stupendo. Speriamo che quest’anno il Toro si salvi con tranquillità, tutto quello che verrà in più sarà ben accetto”.Un quarto di secolo in allegria e fede, tra alti e bassi con il Ruché nel bicchiere e il Toro nel cuore.
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