Alvaro Recoba, l’eterna promessa mai mantenuta. Di nazionalità uruguayana, gioca con il Torino il suo ultimo anno di carriera in Italia. Colleziona ventidue presenze e segna un gol, contro il Palermo. Il ricordo della trasferta in terra siciliana dello scorso settembre di un anno e mezzo fa è ancora vivo. Gioca la migliore partita del campionato. Si muove con disinvoltura, duetta egregiamente con Rosina, permette al Toro di dominare la partita. Pareggia la rete iniziale di Simplicio ad inizio secondo tempo con un tiro di punta appena dentro l’area e permette alla squadra granata di sfiorare la vittoria in più di un’occasione. Il giorno seguente, il principale quotidiano di Torino titola la pagina sportiva con: Recoba salva il Toro. Un tantino esagerato. La squadra di Novellino aveva giocato una buona gara e non era stato solo El Chino a tenere alta la bandiera dei granata. Dellafiore, Barone e Corini contribuirono alla causa egregiamente conoscendo bene il campo in cui avevano giocato sino all’anno precedente con i colori rosanero dell’ ex patron Zamparini. Recoba aveva comunque segnato la rete del pareggio e meritava gli onori delle cronache. Sarebbe stata l’ultima volta. Poi, solo scampoli di partita per via della concorrenza nel suo ruolo di Rosina e Di Michele e di una lunga assenza dai campi di gioco durante l’inverno per un’operazione alla mandibola che gli avrebbe permesso di guarire dal mal di schiena e da altri acciacchi muscolari. Insomma un’esperienza di breve durata sotto la Mole e la conferma del fatto che il suo talento non sia mai esploso a causa del carattere incostante del giocatore. D’altronde, dopo molti anni trascorsi con l’Inter, dividendo la tifoseria in due tra estimatori e denigratori, aveva preferito tagliare il cordone ombelicale con Moratti e la città di Milano per provare a giocare con continuità in una squadra con meno ambizioni. Si ricongiunge con Novellino con cui aveva giocato sei mesi a Venezia durante un periodo di prestito per farsi le ossa nel campionato italiano, ma l’unione non funziona più come prima. In riva alla laguna avevano incantato, a Torino hanno deluso entrambi. La squadra granata si salva lo stesso a fine campionato, ma nelle ultime partite, quelle decisive non ci sono entrambi. Mister Novellino viene avvicendato sulla panchina da De Biasi, Recoba è ai margini della squadra, pronto ormai a scegliersi un nuovo approdo dove terminare la carriera.
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